La Ceme di Carugate svuota lo
stabilimento mentre i lavoratori sono in corteo
Tensione a Carugate. La proprietà: smaltivamo i
rifiuti
di BARBARA
CALDEROLA
10 giugno
2017
Carugate
(Milano), 10 giugno 2017 - Mentre i lavoratori manifestano, «l’azienda prova a
far sparire i macchinari dallo stabilimento», denunciano i sindacati. Ma la
proprietà nega, «stavamo solo smaltendo rifiuti». Sono bastati pochi giorni per
rendere infuocata la situazione alla Ceme di Carugate. All’annuncio
della proprietà di smantellare il sito di viale delle Industrie, i
dipendenti hanno replicato incrociando le braccia. Ieri mattina,
mentre le 90 tute blu e i 7 impiegati a rischio protestavano contro il
licenziamento collettivo, a fianco del vicesindaco Francesco Corrias,
dell’ex primo cittadino, Umberto Gravina e del consigliere regionale del Pd
Fabio Pizzul, «la dirigenza ha fatto scattare il blitz per svuotare la
fabbrica». Ma l’incursione è andata a vuoto. A dare l’allarme e scongiurare il
pericolo sono stati alcuni operai rimasti a presidiare i cancelli. Una misura
che verrà replicata anche oggi e domani.
«I manager della Ceme sono riusciti a superare sé
stessi quanto a barbarie, facendo arrivare un camion su cui caricare le
apparecchiature. Ma dove pensano di essere, nel Far West? Credono davvero di
poter trasformare un’azienda che funziona e, dove fino a pochi giorni fa si
facevano gli straordinari, in un’area dismessa, senza discutere con
sindacato, lavoratori e istituzioni?», tuonano Rosi Baioni (Fiom Cgil) e Andrea
Ricci (Fim Cisl). Tutto falso per la società che dice «di aver solo proceduto a
ripulire un’area adiacente al sito data in affitto e restituita l’8 giugno dal
locatario». L’incidente racconta il clima di queste ore. Nonostante i sindacati
già dall’inizio dello scorso anno, quando c’era stato il trasferimento dei
dipendenti dallo stabilimento di Brugherio (ora chiuso) a Trivolzio nel Pavese,
altra sede del gruppo, avessero percepito che qualcosa non andava, non si
aspettavano di ricevere il benservito senza alcuna comunicazione preventiva.
Invece, la direzione, nero su bianco via mail, ha fatto sapere che la chiusura
di Carugate «è necessaria per riuscire a mantenere invariata la quota di
mercato» del colosso che produce elettrovalvole. Una Spa che macina
utile e che esporta l’85% dei propri prodotti. Per ora l’unica certezza è la
data del primo appuntamento tra le parti, in agenda martedì 13 giugno al tavolo
dell’Associazione Industriali di Monza. È qui che si affronterà la situazione
del marchio che quattro giorni fa di punto in bianco ha deciso di azzerare
l’unità produttiva cittadina. «Quest capitani coraggiosi avevano
intenzione di mettere tutti davanti al fatto compiuto? Per quanto ci riguarda
non andrà così: dalla Ceme non uscirà neppure un bullone», sottolineano le
parti sociali. «Confidiamo nel fatto che non ci siano strumentalizzazioni da
parte dei sindacati come sul camion di ieri, data la complessità della
situazione e la necessità di avviare un dialogo in un clima il più
sereno possibile», ha ribadito l’azienda. Giovedì, saranno tutti in Regione per
un’audizione in Commissione attività produttive. A sostenere i lavoratori ci
sarà anche il primo cittadino Luca Maggionia.
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