lunedì 10 marzo 2014

10 marzo: La Cgil dalla parte di chi sta distruggendo la sicurezza nelle ferrovie ed è inquisito per la Strage di Viareggio


Lucca, la CGIL si schiera con Moretti, contro Riccardo Antonini
Cosa sia divenuta la CGIL lo sappiamo e ce lo diciamo da anni. Il trionfo della burocrazia e l’opportunismo politico di funzionari che pensano solo alle loro poltrone è palese da tempo. La concertazione al posto della lotta di classe negli anni ’90, fu una scelta strategica folle da far indignare non i rivoluzionari ma ogni sincero riformista, è poca roba rispetto ai tavoli dove ormai il sindacato della Camusso si siede per ratificare accordi sulla pelle dei lavoratori. Quindi qualsiasi cosa emerga da questo sindacato, ormai, non ci sorprende più. Tuttavia, pensavamo che avessero ancora un minimo di dignità, un minimo di rispetto per un lavoratore licenziato perché da anni si batte per la sicurezza in ferrovia. Un minimo di solidarietà per le famiglie della strage di Viareggio che attendono giustizia per la perdita di 32 persone innocenti. Ma così non è stato. Non sappiamo se a prevalere è stata l’arroganza di chi in CGIL ha ucciso da anni la democrazia o se il ricordo che Mauro Moretti era uno di loro. Si perché è bene ricordare che l’imputato principale nella strage di Viareggio, l’attuale amministratore delegato delle ferrovie è stato un iscritto a quel sindacato. La vicenda ha provocato una serie di polemiche, di giustificazioni e di distingui. Il burocratese è una lingua brutta da ascoltare ma i signori, compagni per non sono, della CGIL hanno iniziato a parlarla forse per cercare di salvare una faccia che ormai hanno perso e difficilmente ritroveranno, visto che in tanti hanno annunciato di strappare la tessera. Nei prossimi giorni ci saranno ancora rimpalli di accuse e fiumi di discorsi ma il fatto che conta più di qualsiasi opinione è che la mozione intitolata “Per la sicurezza in ferrovia, per le dimissioni di Moretti da Ad delle ferrovie” presentata al congresso provinciale di Lucca ha ottenuto 49 voti a favore, 76 contrari e 19 astenuti e quindi è stata respinta. Il resto sono opinioni questo, invece, è un fatto. La CGIL difende Mauro Moretti come del resto, da sempre, fa il PD principale azionista di questo sindacato. I lavoratori devono comprendere, che nel 2014, i sindacati confederali sono nelle mani dei padroni e che l’unica vera strada è l’autorganizzazione e la lotta dal basso.
Qui sotto il comunicato dell'associazione familiari "Il mondo che vorrei"
Il sindacato del padrone

Il congresso provinciale della Cgil tenuto il 6-7 marzo a Lucca ha respinto l’ordine del giorno “sulle dimissioni di Moretti da Amministratore delegato delle ferrovie, sulla sicurezza in ferrovia, sul sostegno ai familiari delle Vittime della strage ferroviaria di Viareggio”. L’OdG è stato respinto con 76 voti contrari, 49 a favore e 19 astensioni. Prima hanno fatto di tutto per non metterlo in votazione adducendo sciocchi e stupidi “vizi di forma”: mancava la firma. Lo stesso OdG era stato presentato il giorno prima (6 marzo) nella commissione politica con il riferimento al “VI congresso Filt-Cgil provincia di Lucca” per evidenziare il fatto che nel congresso della Filt del 27 febbraio in località Carignano (Lu), era stato assunto e fatto proprio. L’OdG veniva messo ai voti su proposta del commissario della Camera del lavoro di Lucca, Chiriaco, che “motivava” però la sua bocciatura. E così è stato … Questo grave fatto non ha bisogno di alcun commento. Poi, per rimediare, alla lettura del documento finale, lo stesso commissario ha proposto che fosse inserita la richiesta di giustizia per Viareggio. Cosa dire? C’è da dire che ancora una volta è prevalsa la burocrazia e l’ipocrisia. Rimane, però, il fatto che il congresso provinciale Cgil nel respingere l’OdG si è assunto la grave responsabilità di mostrare la propria sudditanza e subalternità nei confronti del cav. Moretti e dei governi (Berlusconi, Letta e Renzi) che lo hanno rinominato Amministratore delegato di fronte alle pesanti accuse per la strage ferroviario di Viareggio (e per questo rinviato a giudizio) e, addirittura, proposto ministro. Grazie ancora Cgil!

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