Nell'incontro
i Procuratori hanno analizzato i "risultati della nuova indagine aperta a
Milano dopo lo stato di insolvenza dell'Ilva, per "bancarotta
fraudolenta" da parte dei Riva che avrebbero distratto grossi fondi, si
parla di centinaia di milioni di euro, usando fatture false.
L'altro
argomento è stata la richiesta di "patteggiamento" presentata dai
legali dell'Ilva spa nel processo Ilva. Ora, questa richiesta pare che possa
essere ritirata nella prossima udienza del 28 maggio.
Noi saremmo contenti - su questo, ricordiamo, abbiamo fatto una lettera aperta ai PM di Taranto, perchè in questo modo l'Ilva si tirerebbe fuori con una multa dal processo e le parti civili non potrebbero più avere dalla società i risarcimenti.
Noi saremmo contenti - su questo, ricordiamo, abbiamo fatto una lettera aperta ai PM di Taranto, perchè in questo modo l'Ilva si tirerebbe fuori con una multa dal processo e le parti civili non potrebbero più avere dalla società i risarcimenti.
Ma la
motivazione del passo indietro dei commissari dell'Ilva e del governo avrebbe
solo ragioni ignobili.
Come riporta
Il Fatto Quotidiano: "...In una riunione tenuta martedì 19 maggio tra il
ministro Federica Guidi e la struttura commissariale guidata da Piero Gnudi,
presente Paola Severino in veste di consulente legale del commissario, si è
deciso appunto di frenare sul patteggiamento, perchè la nuova legge sugli
ecoreati potrebbe avere un impatto sul processo in corso a Taranto essendo
ritenuta più “favorevole al reo” rispetto al reato di “disastro innominato” per
cui l’azienda, la famiglia Riva e altri vengono perseguiti a Taranto".
"Trovano così una prima conferma i timori finora non ufficiali della
Procura e del Tribunale della città pugliese sugli effetti che la nuova legge
sugli ecoreati potrebbe avere sul maxi-processo Ilva. D’altronde anche
magistrati esperti del tema come Gianfranco Amendola, uno dei padri
dell’ambientalismo italiano, e Raffaele Guariniello lasciano intendere
che il lavoro del Parlamento non sia stato così accurato come ci si
aspetterebbe per una normativa attesa da vent’anni almeno. Nella nuova legge compare l’avverbio ‘abusivamente’
riferito al delitto di inquinamento ambientale e di disastro ambientale; questo
avverbio subordina la punibilità di una condotta che provoca anche migliaia di
vittime alla mancanza di un’autorizzazione: questo significa limitare in modo
quasi irragionevole le condotte delittuose punibili, con le ovvie ripercussioni
del caso sulle obbligazioni risarcitorie a carico del reo”
Inoltre, “Il nuovo delitto di inquinamento ambientale prevede che le condotte atte a cagionarlo sono punibili solo nel caso in cui la compromissione e il deterioramento siano ‘significativi’ e ‘misurabili’, e che siano state interessate ‘porzioni estese o significative’ del suolo o del sottosuolo. Senza tuttavia indicare sulla base di quali parametri il giudice sarà chiamato ad effettuare tale valutazione, e con il serio rischio di una pronuncia di incostituzionalità della Consulta".
Inoltre, “Il nuovo delitto di inquinamento ambientale prevede che le condotte atte a cagionarlo sono punibili solo nel caso in cui la compromissione e il deterioramento siano ‘significativi’ e ‘misurabili’, e che siano state interessate ‘porzioni estese o significative’ del suolo o del sottosuolo. Senza tuttavia indicare sulla base di quali parametri il giudice sarà chiamato ad effettuare tale valutazione, e con il serio rischio di una pronuncia di incostituzionalità della Consulta".
Pubblicato
da tarantocontro
Nessun commento:
Posta un commento