Stamattina,
Venerdì 21 settembre, dalle 10,30 al Policlinico Umberto I è andata
in scena un'importante mobilitazione del Coordinamento Lavoratrici e
Lavoratori Policlinico.
Decine
di lavoratori con maschere e fazzoletti al volto, striscioni e
cartelli in mano hanno protestato sotto la Direzione Generale,
occupando l'androne storico del Policlinico per poi volantinare in
giro per l'ospedale. Per due ore, la caotica routine quotidiana è
stata interrotta da slogan in difesa dei lavoratori sotto ricatto e a
rischio licenziamento, volantini ed interventi di denuncia della
situazione assurda in cui versa uno degli ospedali più grandi di
Roma.
Al sovraffollamento e al caos del pronto soccorso, alla mancanza di risorse e personale nei diversi reparti si inserisce un processo di riorganizzazione che vedrà l'espulsione di circa 800 lavoratori della Cooperativa OSA, da più di 15 anni presente al Policlinico.
I lavoratori OSA, da sempre, sono considerati
dall'Azienda lavoratori di serie B: sempre impiegati nei reparti più
critici (pronto soccorso, rianimazione..), vengono pagati meno, non
hanno diritto alla mensa e all'aggiornamento professionale, hanno un
abbigliamento diverso dagli strutturati, subiscono ogni sorta di
ricatto (dai doppi turni ai tagli in busta paga). Inoltre l'Azienda
spende per ogni loro ora di lavoro circa 24 euro ma in tasca al
singolo lavoratore ne arrivano meno di 10, in un illegale
intermediazione di mano d'opera, che ha arricchito solo le imprese
appaltatrici sulla pelle dei lavoratori stessi. Di fronte a questo
scenario quello che i lavoratori chiedono è un processo di
internalizzazione, l'unica soluzione di buon senso anche per non
perdere il prezioso apporto professionale e il portato di conoscenze
di questi operatori impiegati nei reparti più critici del
Policlinico. I lavoratori e le lavoratrici che hanno partecipato alla
giornata di mobilitazione erano travisati in volto per denunciare
l'ambiente repressivo dove sono costretti a lavorare e garantirsi di
non venir colpiti da provvedimenti disciplinari come quello, in
esecuzione dal 15 settembre, nei confronti di un operatore del Pronto
Soccorso sospeso per tre mesi senza retribuzione, per aver denunciato
in un intervista con la consigliera regionale dei 5stelle Lombardo,
il mal funzionamento dell'ospedale, la truffa continua degli appalti,
la privatizzazione dilagante anche nei servizi pubblici.
Provvedimento che segue quello analogo nei confronti di due
infermieri dello Spallanzani,con 4 mesi di sospensione, sempre per
analoga motivazione di aver "leso l'immagine dell'Azienda".
La lotta dei lavoratori e delle lavoratrici del policlinico non è
solo un importante percorso di difesa dei diritti in un ambiente di
lavoro sempre più oppressivo e gerarchico, ma anche un avamposto per
la difesa della sanità pubblica. In una fase in cui lo
smantellamento del servizio sanitario pubblico sta giungendo ad un
punto di non ritorno le vertenze dei lavoratori, ad oggi, sono
l'unica lotta che rivendica una salute per tutti e tutte cercando di
bloccare da dentro gli ingranaggi aziendali che pezzo dopo pezzo
stanno privatizzando la nostra salute e rendendo gli ospedali fucine
di sfruttamento.Al sovraffollamento e al caos del pronto soccorso, alla mancanza di risorse e personale nei diversi reparti si inserisce un processo di riorganizzazione che vedrà l'espulsione di circa 800 lavoratori della Cooperativa OSA, da più di 15 anni presente al Policlinico.
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