Circa
4800 lavoratori (4368 non votanti, 392 NO, 22 tra schede bianche e
nulle) a Taranto non hanno votato l’accordo? Una minchiata...
Il
referendum è stato fatto senza salvaguardare i lavoratori da
pressioni? Una minchiata...
L’accordo
lascia fuori da AM 2620 lavoratori, con criteri stabiliti solo da AM?
Una minchiata...
L’accordo
non tutela adeguatamente ambiente e salute da morti, malattie e
tumori? Una minchiata...
L’accordo
mantiene l’immunità penale ai nuovi padroni? Una minchiata...
L’accordo
comporta una rinuncia ad ogni azione legale su diritti, salario, ecc?
Una minchiata...
I
sindacati del Sì hanno una sola ideologia: Sì a Riva prima, Sì ai
commissari dopo, Sì ai nuovi padroni oggi. Di Maio è un
ingannapopolo, che dice una cosa e ne fa un’altra. E non è
finita...
TORNANDO
ALL'ACCORDO
ASSUNZIONI
PRESSO ARCELORMITTAL – Saranno
assunti solo 8200 lavoratori. L’individuazione, la selezione di
quali lavoratori assumere e quali no, sarà fatta solo dalla
ArcelorMittal sulla base di criteri da essa stabiliti e non
trattabili: cioè, sulla base delle attività ritenute necessarie
reparto per reparto, e dei nuovi assetti organizzativi, competenze
professionali. Solo se in un reparto i numeri di lavoratori crescono
rispetto al piano, varranno nell’assegnare un punteggio, i criteri
di anzianità, carichi
familiari.
Quindi i lavoratori non sono messi nelle stesse condizioni,
possibilità di assunzione. Vi sarà un “periodo transitorio” di
distacco di 3 mesi, una sorta di messa alla prova. Chi non accetta la
proposta di assunzione entro 15 gg, non potrà averne un’altra.
2.620
LAVORATORI RESTANO NEL CALDERONE DELL’ILVA AS - Questi
verranno messi o resteranno in cigs per essere eventualmente usati in
non ben chiari lavori di tutela ambientale e sanitaria e di ulteriori
interventi di bonifica, o peggio in attività di sostegno
assistenziale e sociale alla comunità (mettendoli in concorrenza con
la grande platea dei disoccupati a Taranto), e con entrata nel girone
inutile dei “corsi di formazione”. Alla cessazione dell’Ilva
AS, per i lavoratori restanti, l’AM InvestCo “farà sì che le
sue affiliate formulino prima del 23.8.23 e non oltre il 30.9.25 una
proposta di assunzione, a condizione che il lavoratore non abbia
beneficiato di altre misure ed opportunità...”. Un impegno
generico.
ASSUNZIONI
EX NOVO – CON OBBLIGO DI CONCILIAZIONE TOMBALE
–
La
ArcelorMittal procederà alle assunzioni ex novo.
Agli
operai verrà riconosciuta l’anzianità e la disciplina art. 18 ma
questa per i dipendenti in forza prima del 7.3.2015. Nessun altro
diritto retributivo maturato. Condizione obbligatoria perchè si sia
assunti è la firma di un verbale di conciliazione con cui il
lavoratore deve rinunciare alla continuità giuridica, normativa ed
economica nei due rapporti di lavoro e ad ogni credito maturato e
ancora non ricevuto dall’Ilva AS (per es. crediti per ferie, Tfr,
ratei, premi, indennità mancato preavviso licenziamento, ecc.) -
restano salve solo le insinuazioni al passivo dell’Ilva in
liquidazione.
Questa
conciliazione testimonia che l’accordo è stato fatto in aperta
violazione dell’art. 2112 che disciplina le cessioni di aziende e
la continuità/conservazione di tutti i diritti dei lavoratori, e
obbliga in solido sia il “cedente che il cessionario - nel nostro
caso sia l’Ilva AS che la ArcelorMittal - per tutti i crediti che
il lavoratore aveva all’atto del trasferimento. Il lavoratore, si
aggiunge, “rinuncia a trattamenti economici e normativi, che non
siano espressamente previsti nell’accordo e nella lettera di
assunzione. Quindi, l’Accordo prevale anche sul CCNL.
SALARIO-PREMI
- E’
rimasta la questione del Premio di Risultato (PdR), su cui nel 2019
si avvierà la negoziazione, per poterlo riavere solo nel 2021; ma si
dice che esso dipenderà unicamente da criteri indicati dall’azienda:
se l’utile netto annuale della Mittal è positivo, se la
produttività/qualità fino all’“attenzione del cliente sono
positivi (non solo dell’affiliata dell’Ilva di Taranto, ma di
tutta la società AM InvestCo)- scaricando sui lavoratori fattori non
controllabili ma che in sostanza vogliono dire accettazione di più
sfruttamento. Il PdR non
verrà dato se non saranno salvaguardati gli impianti, scaricando
così sugli operai lo stato di essi e gli incidenti. Negli anni
2019-2020 sarà dato, a compensazione del PdR, un importo lordo del
3% della retribuzione lorda annua, che è inferiore all’importo
precedente. Ma se vi è stata una violazione delle norme a
salvaguardia degli impianti, in quell’area, per quel mese gli
operai non lo avranno.
SULLA
SICUREZZA-AMBIENTE - L’accordo
recepisce unicamente gli accordi sulla “salvaguardia degli impianti
in corso con l’AS che finora non hanno evitato incidenti e
infortuni, anche mortali; vi è solo un’anticipazione delle
prescrizioni contenute già nel Piano Ambientale del 2017, che
recepiva quello approvato dal governo Renzi nel 2014, che a sua volta
recepiva l’AIA dell’ottobre del 2012 che a sua volta recepiva e
migliorava quella concessa al gruppo Riva nell’agosto del 2011. Non
c’è un piano per l’utilizzo delle migliori tecnologie a livello
mondiale, nè per la decarbonizzazione (qui, al massimo: studi...).
Non decade il decreto sull’immunità penale.
APPALTO
-
Nell’accordo, nulla è previsto per gli operai dell’appalto che
rischiano ancora o esuberi o di essere messi in concorrenza con i
lavoratori che resteranno in AS sui fumosi lavori di bonifiche. Unico
impegno della Mittal verso le ditte è il pagamento dei debiti.
INCENTIVO
AL LICENZIAMENTO – A
tutti i lavoratori viene data la facoltà di lasciare l’Ilva con un
incentivo. Si tratta in realtà di pochi soldi: per chi va via subito
100.000 euro lordi (77.000 euro netti), per altri in ragione della
data dell’esodo vi sarà
sempre
meno, fino a diventare 15mila euro (lordi) dall’1.7.23. Ma anche
per avere questo incentivo, il lavoratore deve firmare
obbligatoriamente una conciliazione tombale. Di fatto, quindi,
l’incentivo diventa solo un recupero di quanto il lavoratore è
costretto a rinunciare. Non sono affatto soldi in più.
Nessuno,
senza rinuncia volontaria, fuori dalla ArcelorMittal - NO operai di
serie A e serie B
Riduzione
dell’orario di lavoro a parità di salario per il pieno impiego di
tutti gli operai in AM
No
a chi lavora sempre e sarà più sfruttato e chi starà sempre in
cigs
Prepensionamento
che risarcisca gli operai, prime vittime dell’inquinamento, per
l’amianto
Primato
della sicurezza, con una postazione ispettiva permanente in fabbrica.
SLAI
COBAS per il sindacato di classe
slaicobasta@gmail.com
- 3475301704 - blog tarantocontro
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