Stamani
sono morti due dipendenti dell'Archivio di Stato di Arezzo,
deceduti perché intossicati per una fuga di argon, un gas inodore,
in un ripostiglio dove erano andati a effettuare un controllo, in
seguito all'allarme antincendio.
20/09/2018
di Simone Pitossi
"Ancora
una volta dobbiamo piangere dei morti sul lavoro. Ieri un
autotrasportatore che lavorava intorno a un'autocisterna a Empoli,
stamani due dipendenti dell'Archivio di Stato di Arezzo. Il
primo pensiero va naturalmente ai familiari, ai quali esprimo il mio
cordoglio e la mia vicinanza". Così ha commentato l'accaduto
l'assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi. "E'
davvero assurdo morire in questo modo - ha aggiunto ancora
l'assessore Saccardi - So che è stato disposto il sequestro
dell'edificio e che la Procura di Arezzo ha aperto
un'inchiesta.
Le indagini accerteranno lo svolgimento dei fatti e le
eventuali responsabilità. In Toscana, tanto stiamo facendo per la
sicurezza sul lavoro, ma è certo che c'è ancora tanto da lavorare
per aumentare a tutti i livelli la cultura della sicurezza e mettere
in atto tutte le misure perché di lavoro non si debba più morire".
"Esprimo il mio cordoglio e la mia vicinanza alle famiglie di
Filippo Bagni e Piero Bruni. La magistratura svolgerà tutti gli
accertamenti necessari, ma giudico grave e intollerabile che una
tragedia come quella accaduta ad Arezzo sia avvenuta in un
edificio della pubblica amministrazione. La sicurezza sul lavoro deve
essere una priorità per tutti. Ancora di più quando il datore di
lavoro è lo Stato". Così il presidente della Regione Toscana,
Enrico Rossi, dopo la morte dei due dipendenti nell'Archivio di Stato
di Arezzo. "La sicurezza, che lo Stato deve garantire, a
cominciare da quella dei propri lavoratori, è al centro del patto
che lega cittadini e istituzioni. Chiedo – conclude il presidente -
che si faccia luce il più presto possibile". “La tragedia
di Arezzo suscita dolore e sgomento e ci spinge a
stringerci alle famiglie dei due lavoratori che devono affrontare
questo dramma, ma anche a chiedere ancora una volta a tutti coloro
che hanno responsabilità in materia di sicurezza di esercitare il
massimo dell’attenzione a difesa della salute e della vita di chi
lavora”. Così il segretario toscano della Funzione Pubblica
Cisl Marco Bucci. “Una tragedia terribile – dice Bucci – che
colpisce due lavoratori pubblici che stavano svolgendo il loro
servizio ed espone due famiglie al dramma della privazione improvvisa
di un genitore, un compagno, un figlio. Di fronte alla gravità
dell’accaduto c’è la necessità chiara e inderogabile di
accertare con esattezza la dinamica e le cause della tragedia,
verificare l’efficienza dell’impianto e l’esistenza di
eventuali responsabilità. Parallelamente va rinnovata, con forza, la
richiesta di massima e costante attenzione alla sicurezza sul lavoro,
a tutti i livelli e in tutti i settori, anche quelli, come in questo
caso, apparentemente meno esposti; perché niente vale il prezzo
pagato con la perdita di due vite umane”.
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