martedì 16 luglio 2024

16 luglio - L’infermiera Antonella Cutini si sente male al lavoro e muore d’infarto all’Ifo davanti ai colleghi. I tagli alla sanità, dove la maggioranza sono lavoratrici, del nero governo Meloni sono i colpevoli di questo omicidio

 Tragedia sul lavoro all’Ifo di Roma, dove un’infermiera, Antonella Cutini, è morta d’infarto davanti ai colleghi, mentre era in reparto. Il sindacato critica i turni massacranti e la carenza di organico.

A cura di Alessia Rabbai

Un infarto l'ha uccisa mentre era in reparto durante il turno di lavoro. È morta così Antonella Cutini, cinquantuno anni ed infermiera dell'Ifo (Istituti fisioterapici ospedalieri) di Roma. Sono tanti i messaggi dei colleghi, che la ricordano con stima e affetto. Quando si è sentita male Antonella era in servizio, lavorava come sempre ha fatto, spiegano i colleghi, con la sua consueta disponibilità e sorriso. Sulla salma di Antonella l'Autorità Giudiziaria ha disposto l'autopsia.

I messaggi di cordoglio per la morte di Antonella Cutini

"È sempre dura, quando muore una persona, in qualunque circostanza. La morte in servizio, colpisce sempre tutto il personale. Immagino lo shock della collega che lavorava con lei in turno, ma anche delle colleghe che le avrebbero dovuto dare il cambio. Un primo abbraccio va a loro oltre che ai parenti – scrive su Facebook Laura – Siamo rimasti tutti profondamente scioccati e sconvolti. Oggi è stato molto difficile lavorare, ho visto più di una collega con gli occhi lucidi, gli uomini che per definizione non piangono erano ombrosi, ma purtroppo non abbiamo potuto interrompere le nostre attività, benché lo avremmo fatto ben volentieri! Certe volte si dovrebbe poter interrompere tutto, per riunirsi in un abbraccio collettivo, anche senza proferire una parola. Ciao Antonella, che la terra ti sia lieve". E Roberta: "Speriamo che il ricordo vivido del tuo sorriso, riesca a scaldare il cuore di tutti noi. Una cosa così, è veramente difficile da elaborare".

Il sindacato: "Basta carenza d'organico e turni massacranti"

Il drammatico episodio della morte di Antonella Cutini ha mosso il sindacato NurSind, con il segretario provinciale Stefano Barone, che ha commentato l'accaduto: "Chiediamo a questa amministrazione un intervento immediato, che consenta ai lavoratori il dovuto riposo dopo il turno di servizio. Ci è stato infatti segnalato che sono moltissime le ore di extra orario lavorate negli ultimi tempi dagli infermieri degli Istituti fisioterapici ospedalieri di Roma. L'attenzione è sui turni massacranti e sulla carenza di organico. "Alcuni colleghi hanno accumulato addirittura 50/60 ore di extra orario al mese – aggiunge il segretario aziendale Vincenzo Lodico – ciò mette a serio rischio la salute e la sicurezza degli operatori sanitari ".

La nota dell'Ifo

La Direzione strategica degli IFO e il personale tutto, si legge in una nota, "esprime massima solidarietà e cordoglio alla famiglia per l’improvvisa scomparsa dell' infermiera Antonella Cutini. Le cause del decesso sono in corso accertamento e si è in attesa dei riscontri autoptici".

Si legge ancora nella nota inviata dall'IFO: Oggi il Commissario Straordinario, Livio De Angelis ha convocato con urgenza i rappresentanti delle RSU e le figure apicali aziendali per ascoltare e valutare congiuntamente gli elementi oggettivi relativi a quanto accaduto.

In questo momento di profondo dolore invitiamo a non strumentalizzare un evento così drammatico con notizie non veritiere e non confermate da fonti ufficiali. Al momento è accertato che la lavoratrice seguiva una turnazione rispettosa del contratto di lavoro e senza carichi di straordinari che negli IFO sono quantificati con una media di 7,36 ore mensili per il comparto sanitario e che non devono mai superare le 180 ore annuali. E ‘inoltre verificato come assolutamente falso che la dipendente fosse alla terza notte consecutiva di lavoro ma stava effettuando il turno notturno previsto nella sua matrice oraria. Il dolore per la perdita di una persona preziosa e valida collaboratrice non deve essere amplificato da strumentalizzazioni prive di fondamento.


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