Ecco chi sono le otto vittime di ieri: Luigi Ruffo, 38 anni, schiacciato da un trattore nel veronese. Non assicurato: non conteggiato. Gaetano Coratti, anche lui morto in circostanze analoghe. Anche lui invisibile per lo Stato. Salvatore Cumbo, bidello che, per arrotondare, svolgeva piccoli lavoretti. È caduto dall’alto mentre montava dei pannelli: morto sul lavoro, ma fuori dalle statistiche. Un operaio di 56 anni, impiegato per conto di un caporal/appalto delle Ferrovie dello Stato a Prato, travolto da un mezzo in movimento. A Scafati (Salerno), un altro 56enne è morto cadendo da una scala in un cantiere. Non è chiaro se fosse in regola o no: potrebbe essere un altro nome escluso dalle statistiche. Nel comasco, una maestra di 56 anni è morta in un incidente mentre accompagnava dei bambini in gita scolastica. Anche lei sparita dalla conta ufficiale. A Roma, un uomo è deceduto in un infortunio domestico, cadendo da una scala mentre montava una zanzariera: uno dei 33 morti in casa dall’inizio dell’anno. L’ottavo è un morto in itinere, conteggiato solo perché l’INAIL lo include in queste casistiche.


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