da
Operai Contro
Caro
Operai Contro, lo sciopero con presidio del 14 maggio dalle 10 alle
14, alla Fratelli Montorfano di Seveso (MB), si oppone frontalmente
al licenziamento di 6 operai immigrati (altri 2 licenziamenti in
precedenza erano passati sotto silenzio) “colpevoli” di
pretendere il pagamento di centinaia di ore di lavoro straordinario,
domeniche comprese.
Uno dei 5 Referendum dell’8 e 9 giugno,
chiede proprio l’abolizione della norma che, nel settore privato,
ha soppresso – solo per chi è assunto dal 7 marzo 2015 –
(rimaneva per gli altri) il reintegro al posto di lavoro nei casi
riconosciuti dal giudice, come licenziamenti senza giusta causa,
nelle aziende con più di 15 addetti. Dal 2015 ad oggi i nuovi
assunti sono oltre 3,5 milioni di lavoratori, ovviamente in continuo
aumento.
Fu un colpo basso del governo Renzi che in pratica
aboliva l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, nel contempo
stabiliva una clamorosa discriminazione, tra vecchi e nuovi
dipendenti. Perciò, fermo restando la forza decisiva della lotta, al
Referendum bisogna votare SI, senza se e senza ma, a questo quesito
(ma anche agli altri 4 quesiti).
Finora il padrone Montorfano,
come in altre aziende, teneva sotto ricatto gli operai immigrati fino
14-16 ore al giorno, salvo poi emarginarli e licenziarli se osano
fiatare e pretendere nientemeno, un trattamento come previsto dal
contratto di lavoro di categoria.
Il dott. Mascheroni
responsabile del personale è rimasto esterrefatto trovandosi davanti
gli operai in presidio, a restituirgli la lettera di licenziamento,
rivendicando con il salario mancante, il reintegro al posto di
lavoro.
La nota dolente è che purtroppo non hanno aderito allo
sciopero gli altri operai. Ha prevalso fin qui la vecchia legge
“dividi e impera” che i padroni da sempre applicano nelle
aziende.
Con questa protesta i 6 operai hanno messo il bastone
fra le ruote alla pretesa insindacabilità delle decisioni del
padrone nel rapporto di lavoro. Stanno organizzando con il loro
sindacato, Slai Cobas, altre iniziative anche per sensibilizzare i
compagni di lavoro, per una presa di coscienza che riconosca nella
solidarietà concreta i propri interessi di sfruttati, a fianco degli
operai licenziati.

Nessun commento:
Posta un commento