martedì 15 luglio 2025

15 luglio - info contratto metalmeccanici: Federmeccanica, il neo presidente Bettini ai sindacati, superare la logica dello scontro per un contratto che unisca competitività e sostenibilità.

 dal blog proletaricomunisti.blogspot.com 


Il punto sul contratto dei metalmeccanici 

Se queste sono le basi su cui si riapre la trattativa non si profila niente di buono per gli operai metalmeccanici.

Lo sciopero dei metalmeccanici del 20 giugno ha dimostrato che sulla parola d’ordine del rinnovo del contratto si possono unire nella lotta le fabbriche e sviluppare la potenziale forza della classe operaia settore centrale per bloccare l’economia del paese, e a Bologna 10mila operai in autostrada non sono passati inosservati neanche al governo visto che il giorno dopo ha convocato fim/fiom/uilm e federmeccanica.

Ma a questo incontro del 21 giugno, come abbiamo scritto in un precedente articolo (https://proletaricomunisti.blogspot.com/2025/06/pc-22-giugno-federmeccanica-respinge-in.html),

i sindacati fimfiomuilm di fronte all’arroganza dei padroni metalmeccanici invece di dare continuità alla lotta dopo lo sciopero del 20 giugno, hanno detto “non mettiamo pregiudiziali e aspettiamo convocazione del 26 giugno tra governo Confindustria e cgilcisluil”.

Così mentre Federmeccanica e Assistal alzano il livello di scontro, riaffermando la loro linea di zero aumenti: “nessuna trattativa sui minimi tabellari se non nell’ambito dell’IPCA al netto degli energetici”, le dichiarazioni dei sindacalisti come Palombella della Uilm cercano una via di fuga illusoria: “Non vogliamo una politicizzazione del rinnovo del contratto nazionale ma chiediamo al Ministro uno strumento che potrebbe contribuire a sbloccare lo stallo: la detassazione degli aumenti salariali – continua – riteniamo positivo l’impegno deI Ministro Calderone nel ricercare delle soluzioni nella prossima legge di bilancio, sia per la contrattazione nazionale che aziendale. Vigileremo sul rispetto degli impegni”.

Ma il punto centrale da sbloccare resta quello degli aumenti del salario 280 euro nel prossimo triennio,e lo afferma anche Agustin Breda della Rsu Fiom Electrolux 8opposizione Cgil) che dice in una intervista: “i nodi del rinnovo contrattuale sono tre: il salario, il salario e poi ancora il salario...senza una disponibilità delle imprese a mettere le risorse necessaria ad andare oltre al recupero dell’inflazione depurata dell’IPCA, cioè senza contare gli aumenti della bolletta energetica...questo significa non solo non aumentare i salari, ma continuare a vederli diminuire.”

Quindi la posta in gioco nel rinnovo del CCNL metalmeccanici è evidentemente politica perché come sempre la battaglia per gli aumenti del salario vuol dire rapporti di forza contro i padroni per ottenerli con la lotta e fargli intascare meno profitti, con buona pace delle dichiarazioni di Landini che dice: “E’ allarme salari serve una vertenza fiscale per la giustizia sociale”. Su questa posizione sarà utile un approfondimento, qui mettiamo in evidenza solo che la realtà ossia che la legge del sistema capitalista è che se aumentano i profitti diminuiscono i salari, e questo per rispondere alle domande stupide del segretario Cgil che dice: “ma se non aumentano i salari quando aumentano i profitti, quando devono aumentare?” 

Nel frattempo Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil hanno ricevuto da Federmeccanica e Assistal la convocazione per la ripresa del confronto per il rinnovo del ccnl, L’incontro si svolgerà il 15 luglio alle ore 11 presso la sede di Confindustria a Roma, mentre pochi giorni fa il 10 luglio Silvano Simone Bettini è stato eletto dall’assemblea generale il nuovo presidente di Federmeccanica, dove erano presenti anche i leader di Fim, Fiom e Uilm, Ferdinando Uliano, Rocco Palombella e Michele De Palma (vedi foto tutti sorridenti).

Ma è proprio entrando nel merito delle posizioni espresse dal nuovo presidente di Federmeccanica che si può capire su quali basi di parte padronale si baserà la trattativa, visto che proprio Bettini da un lato ha negato che i salari in Italia siano bassi dicendo che “Quando sento dire che in Italia i salari sono bassi, sicuramente non è il caso del nostro settore", “si può arrivare ad un accordo quando si analizzano gli aumenti che sono stato concessi li dobbiamo sempre contestualizzare non nel breve perodo ma in un periodo più grande, quindi se noi andiamo a vedere quanto il ccnl ha erogato negli ultimi 4 anni” e dall’altro quale sarà il punto di incontro... la crescita sostenibile dei salari non può prescindere dalla crescita della produttività e che anche i profitti non possono essere una variabile indipendente.

Inoltre ha mandato una sorta di messaggio preventivo di responsabilità e collaborazione alla Fiom perché stia dentro il recinto della trattativa tracciata dicendo: “ per il 15 luglio ci risediamo al tavolo e spero, voglio pensare, che tutte le parti abbiano la volontà di esserci. I contratti si firmano in due, il nostro si firma in cinque: noi, Assistal e le tre categorie sindacali. Questo significa che serve trovare una quadra in cinque".

Inoltre parlando del contesto generale ha detto: “Le situazioni del mercato possono aiutarci a trovare un punto d’incontro.” e ha aggiunto: “Stiamo vivendo una fase estremamente critica legata agli sconvolgimenti a livello globale e all’incertezza che ne consegue, che ha inevitabili conseguenze sulle nostre imprese.”

I dazi al 10% rappresentano un peggioramento generale molto penalizzante per l’industria,” ha detto Bettini. E la metalmeccanica è ancora più colpita, visto che sono già attivi quelli al 25% sull’automotive e al 50% su acciaio e alluminio. È necessario trovare soluzioni in grado di dare certezze e stabilità alle imprese, perché possano ripartire le produzioni e soprattutto gli investimenti".

Secondo i padroni servono soldi del governo alle imprese per continuare a fare profitti
Quindi agli operai rimane aperto il problema di non lasciare che questa trattativa si svolga in pace e di riaprire la lotta nei posti di lavoro contro i padroni e governo per uno sciopero generale contro, riarmo e guerra per il salario, le condizioni di lavoro, la sicurezza.

Nessun commento:

Posta un commento