Istituzioni locali e sindacati pronti a dire sì a tutto:
estensione della cassa integrazione / nave rigassificatrice, al servizio dei nuovi padroni che imporranno un piano di esuberi e un ridimensionamento della fabbrica se non una soluzione spezzatino che salvaguardi gli impianti del nord con l’accordo neocorporativo con i sindacati e scarichi su Taranto i problemi di lavoro e salute.
Lo Slai Cobas dice no a tutto questo e respinge i ricatti di stampo fascista e padronale del governo Meloni/Urso.
Noi siamo per la piattaforma operaia: nessun esubero / nessun licenziamento / nessuna chiusura ne dello stabilimento ne delle ditte di appalto e indotto / integrazione salariale della cassa integrazione per tutti gli operai Acciaieria e appalto / utilizzo pieno di tutti gli operai per lavorare alla ambientalizzazione della fabbrica e del territorio / contratto unico nelle ditte d’appalto con eliminazione del contratto multiservizi e altre forme di contratti precari / tutela rigida di salute e sicurezza in fabbrica e territorio / sì a misure risarcitorie di prepensionamenti amianto, lavori usuranti.
Circa tutte le promesse di lavoro e attività contenute nel cosiddetto "Accordo di programma" esse devono servire a dare lavoro stabile e sicuro ai precari e disoccupati, giovani donne di Taranto e provincia e non a far accettare l’espulsione degli operai dalle fabbriche Acciaieria-appalto-porto, ecc.
Slai Cobas per il sindacato di classe AdI/appalto/Ilva in AS Taranto
WA 3519575628 - slaicobastagmail.com

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