Amianto in Tosi: tutti
assolti, anche Pesenti
Nessun
colpevole per la morte di tumore di 33 operai. Durissimo commento di un
consulente: "Questo tribunale è un cancro"
Legnano
(Milano), 30 aprile 2015 - Il Tribunale di Milano ha assolto con
formula piena Giampiero Pesenti (presidente di Italcementi e allora dirigente
in Tosi) e altri 7 ex manager della Franco Tosi Meccanica di Legnano
(Milano), azienda che produce turbine (e che sta vivendo una delicata
fase sindacale per evitare il fallimento), che erano imputati per omicidio colposo e
lesioni in relazione alla morte di 33 operai avvenuta per
l'esposizione all'amianto tra gli Anni '70 e gli '80. Il giudice
monocratico della quinta sezione penale del Tribunale di Milano Manuela
Cannavale ha assolto gli otto imputati con le formule "perchè il
fatto non sussiste" o "per non aver commesso il fatto".
Gli operai
erano morti di mesotelioma, una rara forma di tumore: le probabilità di
ammalarsi aumentano respirando per un periodo di tempo prolungato l'amianto.
LE REAZIONI
- «L'assoluzione dell'ingegner Giampiero Pesenti conferma quanto era
stato già deciso nel 2007 dal Tribunale di Milano, che all'esito di
analoga indagine della Procura di Milano sulla Franco Tosi dichiarò il non
luogo a procedere per tutti gli imputati, ritenendo insussistenti
i medesimi addebiti oggetto del procedimento che si chiude
oggi arrivando alle stesse conclusioni». Questo è il commento della
difesa.
"Questa
sentenza è una cosa tremenda, abbiamo scherzato sui morti. Questo Palazzo
di Giustizia è un cancro". Sono durissime le parole pronunciate da un
consulente di parte civile dopo le assoluzioni pronunciate dai giudici
della V sezione del Tribunale di Milano nei confronti di 7 ex dirigenti
della 'Franco Tosi'.
Colpito da un braccio
meccanico, operaio cade e muore
L’incidente alla Piombo Leghe. Il 52enne era
dipendente di un’azienda esterna, incaricato di effettuare la manutenzione
periodica sugli impianti
di Riccardo Rosa
Incidente
mortale sul lavoro a Brugherio. Giovedì 30 aprile nel primo pomeriggio un uomo
di 52 anni è stato trovato morto all’interno dell’azienda Piombo Leghe di via
Eratostene, nella zona industriale della città al confine con Carugate.
L’esatta dinamica dell’incidente non è stata ancora accertata. Tuttavia, dai
primi rilievi pare che l’uomo, sposato, residente a Sant’Omobono, in Provincia
di Bergamo, stesse effettuando un controllo su di un grosso macchinario
robotizzato che preleva lingotti di piombo, quando all’improvviso uno dei bracci
lo avrebbe colpito alla testa uccidendolo. Sul posto sono intervenuti
carabinieri, polizia locale e 118. Inutili tutti i tentativi di rianimazione:
l’uomo è morto sul colpo. La vittima non era un dipendente della ditta
brugherese, ma di un’azienda esterna incaricato di effettuare la manutenzione
periodica sugli impianti. Al momento dell’incidente era solo all’interno del
locale dove si trova il macchinario. Il suo corpo senza vita è stato ritrovato
da alcuni colleghi verso le 15,30, ma per stabilire l’ora esatta del decesso e
la dinamica sarà necessario attendere ulteriori verifiche. In particolare, sul
posto sono intervenuti altri tecnici specializzati col compito di verificare lo
stato del macchinario e se la morte dell’operaio sia dipesa da un errore umano
o da qualche altro fattore.
30 aprile
2015 | 17:40
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