Oggi facciamo una piccola "deviazione" dal tema attuale dei
giovedì della "Formazione operaia". Ma in effetti non si tratta
neanche di "deviazione", perchè l'opera di Marx de "Il
capitale" era frutto, legato strettamente al sangue e alla lotta della
classe operaia ed era scritto come arma per la sua
emancipazione/liberazione.
E il 1° Maggio ha questa lotta e questa prospettiva scritte nelle sue
bandiere!
E la sua principale parola d'ordine sta proprio nella frase di Marx,
scritta anche nella sua tomba: "Proletari di tutto il mondo,
unitevi!".
Nell'agosto del 1891 il Il congresso dell'Internazionale, riunito a
Bruxelles, assunse la decisione di rendere permanente la ricorrenza.
D'ora in avanti il 1 Maggio sarebbe stato la "festa dei lavoratori di
tutti i paesi, nella quale i lavoratori dovevano manifestare la comunanza delle
loro rivendicazioni e della loro solidarietà".
In Italia è nello stesso anno del 1891 che iniziano le manifestazioni del
1° maggio. Esse però iniziano col sangue e sono oggetto di una violenta
repressione poliziesca. Gravi incidenti a Roma. Centinaia gli arrestati e i
processati, due i morti e un centinaio i feriti. La polizia interviene anche a
Firenze, Milano, Bologna, Sampierdarena, Ravenna. A Cervia il municipio si
associa allo sciopero. A Cremona conferenza dedicata alla "Organizzazione
dei lavoratori" promossa dal gruppo socialista e dall'unione operaia della
città.
Ma il 1 maggio 1919 i metallurgici e altre categorie di lavoratori possono
festeggiare il conseguimento dell'obiettivo originario della ricorrenza: le
otto ore.
MARX, ENGELS SULLE RAGIONI ALLA BASE DEL 1° MAGGIO
«La fissazione della giornata lavorativa normale è il risultato di una
lotta multisecolare tra capitalista e operaio» (dal Primo Libro del
Capitale.
«Questa lotta per la restrizione delle ore di lavoro si accese tanto più
furiosamente proprio perché, a parte gli spaventi degli avari, interessava da
vicino la grande disputa tra la cieca legge dell'offerta e della domanda, su
cui si fonda l'economia politica della classe media, e la produzione sociale
regolata dalla previsione sociale, che costituisce l'economia politica della
classe operaia».
Invece del motto conservatore, “Un giusto salario giornaliero per una
giusta giornata lavorativa!” dovrebbero scrivere sulle loro bandiere la parola
d’ordine rivoluzionaria: “Abolizione del sistema del lavoro salariato!”
“Tutta la storia dell’industria moderna mostra che il capitale, se non gli
vengono posti dei freni, lavora senza scrupoli e senza misericordia per
precipitare tutta la classe operaia a questo livello della più profonda
degradazione. (da Salario, prezzo, profitto del 1865)
Scrive Engels nel 1850: «In questa agitazione le classi lavoratrici
hanno trovato un mezzo per conoscersi, per prendere coscienza della propria
condizione sociale e dei propri interessi, per organizzarsi e rendersi conto
della propria forza. ...la classe operaia nel suo insieme, dopo aver
partecipato a questa lotta, è cento volte più forte, più consapevole e meglio
organizzata di prima... La classe operaia avrà imparato dall'esperienza che
nessun vantaggio duraturo potrà derivarle da altri, ma che questo vantaggio
dovrà procurarselo da sé, conquistando in primissimo luogo il potere politico».
LENIN: APPELLO DEL 1° MAGGIO 1904
"Compagni operai! Si avvicina il giorno del Primo Maggio, nel quale
gli operai di tutti i paesi celebrano il loro risveglio alla vita cosciente,
celebrano la loro unione nella lotta contro ogni sorta di violenza e di
oppressione dell'uomo sull'uomo, nella lotta per la liberazione di milioni di
lavoratori dalla fame, dalla miseria e dall'umiliazione. Due mondi sono l'uno
contro l'altro in questa grande lotta: il mondo del capitale e il mondo del
lavoro, il mondo dello sfruttamento e della schiavitù e il mondo della
fratellanza e della libertà.
Da una parte, un pugno di ricchi parassiti. Essi si sono impadroniti della
fabbriche e delle officine, degli strumenti di lavoro e delle macchine. Essi
hanno convertito in loro proprietà privata milioni e milioni di desiatine di
terra e montagne di denaro. Hanno costretto il governo e l'esercito ad essere i
loro servi, ad essere i fedeli guardiani della ricchezza accumulata.
Dall'altra parte, milioni e milioni di diseredati. Essi debbono mendicare
dai ricchi il permesso di lavorare per loro. Con il proprio lavoro creano tutte
le ricchezze, ma devono battersi tutta la vita per un tozzo di pane, mendicare
il lavoro come un'elemosina, estenuarsi e rovinarsi la salute in un lavoro
superiore alle loro forze...!
Ma questi diseredati e lavoratori hanno dichiarato guerra ai ricchi e agli
sfruttatori. Gli operai di tutti i paesi lottano per l'emancipazione del lavoro
dalla schiavitù salariata, dalla miseria e dal bisogno. Lottano per
un'organizzazione della società nella quale le ricchezze create col lavoro
comune tornino a beneficio di tutti i lavoratori, e non di un pugno di ricchi.
Si battono per rendere le terre, le fabbriche, le officine, le macchine
proprietà comune di tutti i lavoratori. Vogliono che non ci siano ricchi e
poveri, che i frutti del lavoro vadano a chi lavora, che tutte le conquiste
dell'intelligenza umana, tutti i miglioramenti nel lavoro rendano migliore la
vita di chi lavora, e non servano per opprimere il lavoratore.
La grande lotta del lavoro contro il capitale è costata innumerevoli
vittime agli operai di tutti i paesi. Essi hanno versato molto sangue,
difendendo il proprio diritto ad una vita migliore e alla vera libertà. Non
hanno numero le persecuzioni cui i governi hanno sottoposto i combattenti per
la causa operaia. Ma l'unione degli operai di tutto il mondo si sviluppa e si
consolida, nonostante tutte le persecuzioni...
...Gli scioperi hanno dimostrato agli operai la forza dell'unità, hanno loro insegnato a resistere, hanno rivelato quale forza terribile sia per il capitale l'operaio organizzato. Gli operai hanno visto all'evidenza che col loro lavoro vivono e si arricchiscono capitalisti e governo. Gli operai si sono orientati verso la lotta comune, la libertà e il socialismo...
...Gli scioperi hanno dimostrato agli operai la forza dell'unità, hanno loro insegnato a resistere, hanno rivelato quale forza terribile sia per il capitale l'operaio organizzato. Gli operai hanno visto all'evidenza che col loro lavoro vivono e si arricchiscono capitalisti e governo. Gli operai si sono orientati verso la lotta comune, la libertà e il socialismo...
Non c'è forza al mondo che sia capace di piegare milioni di operai che
diventano sempre più coscienti, sempre più uniti ed organizzati. Ogni sconfitta
degli operai suscita nuove schiere di combattenti, induce masse più numerose a
destarsi a nuova vita e a prepararsi ad una nuova lotta...
...soltanto il proletariato cosciente, soltanto il proletariato organizzato è in condizione di dare il colpo di grazia a queste forze tenebrose. Soltanto il proletariato cosciente e organizzato è in condizione di conquistare al popolo la libertà vera, autentica. Soltanto il proletariato cosciente e organizzato è in condizione di resistere a qualsiasi tentativo di ingannare il popolo, di infirmare il suo diritto, di trasformare il popolo in uno strumento nelle mani della borghesia...
Compagni operai, cominciate dunque a prepararvi, con decuplicata energia, alla prossima lotta decisiva!... Si levi più coraggiosa l'agitazione per le rivendicazioni operaie!
...soltanto il proletariato cosciente, soltanto il proletariato organizzato è in condizione di dare il colpo di grazia a queste forze tenebrose. Soltanto il proletariato cosciente e organizzato è in condizione di conquistare al popolo la libertà vera, autentica. Soltanto il proletariato cosciente e organizzato è in condizione di resistere a qualsiasi tentativo di ingannare il popolo, di infirmare il suo diritto, di trasformare il popolo in uno strumento nelle mani della borghesia...
Compagni operai, cominciate dunque a prepararvi, con decuplicata energia, alla prossima lotta decisiva!... Si levi più coraggiosa l'agitazione per le rivendicazioni operaie!
Sia il Primo Maggio una festa che attiri verso di noi migliaia di nuovi
combattenti e raddoppi le nostre forze, nella grande lotta per la libertà di
tutto il popolo, per l'emancipazione di tutti i lavoratori dal giogo del
capitale!..."
(V.I. Lenin "Il Primo Maggio'' - aprile 1904)
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