Tutto questo conferma la necessità di lottare contro
la borghesia imperialista del proprio paese (nella
caserma Chinotto di Vicenza, Quartier Generale di Eurogendfor (Egf), si è
svolta la cerimonia durante la quale il Colonnello della Guardia Civil spagnola
Francisco Esteban PEREZ ha ceduto il comando al Colonnello della Gendarmeria
Nazionale francese Philippe RIO), è la necessità di
chiarire le differenze sostanziali di analisi con le cosiddette posizioni
"Euroscettiche" fonte da cui è presa questa notizia:
Non è “l'euro” che riduce in miseria le masse
proletarie europee ma il capitalismo che utilizza gli strumenti monetari
necessari ai suoi profitti; non è un supergoverno chiamato Troika il nemico principale
ma la borghesia imperialista del proprio paese che è parte integrante
dell'unità e della contesa dell'Europa imperialista.
dal comunicato
di pc 7 maggio - ELEZIONI EUROPEE
boicottaggio attivo unità proletaria e antimperialista
segue la notizia:
Pochi
lo sanno, ma esiste già un trattato firmato il 17 nov. 2004 a Noordwijk da
Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi e Portogallo dal nome EUROGENFOR che è un
forza di gendarmeria Europea pronta a intervenire qualora fosse necessario.
Quello che nessuno ti dice sull'Europa e sull'Euro
L’ultima
mostruosità partorita dall’Unione Europea ha dell’ incredibile. Si tenta
infatti di unire le responsabilità delle forze di polizie a quelle
dell’esercito, per sedare il malessere e possibili proteste di piazza.
Rimbalza da più parti l’indiscrezione secondo cui si
sta tentando di chiedere all’Unione Europea di utilizzare l’esercito contro chi
sciopera. L’Ue si sta preparando all’ondata di scioperi causati dall’aggravarsi
delle crisi e da un malessere sempre maggiore derivanti da tutti i problemi che
le politiche errate dell’Ue stanno portando ai cittadini. Uno studio della
sicurezza dell’Unione Europea conferma questa intenzione. Secondo gli esperti
dell’Ue si sta tentando di utilizzare l’esercito sempre più per compiti della
Polizia ed avranno il compito di proteggere i ricchi dalla collera del popolo.
Una ricerca denominata “ Prospettive per la difesa europea 2020”, rende
evidente come i politici sappiano perfettamente delle complicazioni
“rivoluzionarie” della crisi ed è proprio per questo che “stanno lavorando sui
diversi scenari sociali che potranno essere utilizzati per opporsi alle
prossime prevedibili reazioni della vasta maggioranza della popolazione. “Nel
quadro coordinato delle politiche di sicurezza si stanno fondendo le
responsabilità delle forze di polizia con quelle delle forze armate, e si
stanno creando delle capacità comuni per affrontare le proteste sociali”.Al momento pare che il progetto riguardi solo paesi fuori dall’Ue, ma
secondo l’articolo 222 del trattato di Lisbona “esiste una base
giuridica, creata appositamente per il dispiegamento di unità militari e
paramilitari all’interno di Stati membri della Ue, in crisi”. La cosa che
fa più riflettere è che una “genialata” del genere è stata concepita da un team
di docenti universitari ed esperti del settore. Nel paragrafo dal titolo
“L’Unione Europea e l’ambiente di sicurezza globalizzato” troviamo le linee
guida alla base di questa idea: l’Ue dovrebbe sempre risolvere i conflitti
sociali con mezzimilitari.Con la crisi finanziaria sempre più grave, gli Stati
sono entrati già ampiamente in simbiosi con i poteri forti facendo “pagare alla
popolazione i debiti delle banche” e dunque aggravando ulteriormente le condizioni
sociali della “classe operaia”. In questo modo, secondo l’esperto Ue Krassnin
nasceranno inevitabilmente enormi conflitti sociali e dunque il “lavoro di
Polizia” che dovrà svolgere l’esercito sarà sempre maggiore. Secondo il
professore Ries “i ricchi devono essere protetti dai poveri. Dato che “la
percentuale della popolazione povera e frustrata dovrà continuare ad essere
molto elevata, le tensioni tra questo mondo e il mondo dei ricchi è destinata
ad aumentare, con tutte le prevedibili relative conseguenze”. E considerando
che “difficilmente entro il 2020 saremo in grado di superare il gap che causa
questo problema”, quindi i “difetti funzionali della società”, ecco che
“dovremo proteggere maggiormente la nostra incolumità”.La visione del Professore
Ries ricalca quella dell’elite politica: “Disposta a tutto pur di difendere i
propri privilegi e le ricchezze contro l’opposizione del resto della
popolazione. Ries non propone solo un regime militare europeo per reprimere gli
scioperi, ma anche un rafforzamento massiccio dei singoli Stati membri
dell’Ue”, in modo tale che siano pronti a combattere la nuova guerra dei ricchi
contro i poveri. Perché la pace tra le grandi potenze mondiali “dipende
interamente dal funzionamento dell’economia mondiale: se il sistema dovesse
rompersi, anche il tranquillo ordine politico andrebbe distrutto.
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