Puglia, Cgil denuncia:
“Bracciante morto e corpo occultato da caporali”
Si tratta di un trentenne originario del Mali, e
lavorava nelle campagne di Rignano Garganico, in provincia di Foggia. "Il
cadavere , non si trova negli obitori né di San Giovanni Rotondo né di Foggia.
Quindi è molto probabile sia stato sepolto dai caporali nel ghetto oppure
nascosto con qualche altro espediente", dice il coordinatore del
dipartimento Immigrazione del sindacato Yvan Sagnet
Ennesimo bracciante morto nelle campagne pugliesi:
questa volta però il cadavere del lavoratore sarebbe stato occultato dai
caporali. A denunciarlo è il coordinatore del dipartimento Immigrazione
della Flai-Cgil Puglia, Yvan Sagnet. Il bracciante trentenne è
originario del Mali, e lavorava nelle campagne di Rignano
Garganico, in provincia di Foggia. Sarebbe morto. “crollando
all’interno di uno dei 57 cassoni di pomodori che aveva raccolto: il
corpo dell’uomo potrebbe essere stato occultato dai caporali”, dice
Sagnet. La sua morte, che sarebbe “avvenuta nei campi mentre
raccoglieva pomodori”e risalirebbe a “due domeniche fa”. Il cadavere,
spiega sempre Sagnet, non si trova “negli obitori né di San Giovanni
Rotondo né di Foggia. Quindi è molto probabile sia stato sepolto dai
caporali nel ghetto oppure nascosto con qualche altro espediente”. Il
ghetto di Rignano Garganico è una specie di villaggio creato dai
migranti che vivono in capanne auto-costruite, realizzate con materiali di
fortuna come lamiere e cartoni. Le condizioni igieniche sono spesso
precarie. “Ora – aggiunge Sagnet – stiamo cercando di conoscere il nome
dei migrante che ha perso la vita anche per far far partire una denuncia di
occultamento di cadavere, ma è difficile avere informazioni poiché i caporali
hanno spaventato a morte i lavoratori che, anche se parlano dell’episodio,
hanno paura a dire il nome e il giorno preciso di quando è avvenuto il suo
decesso”.
Anche i “responsabili del 118 – prosegue Sagnet – dicono di
avere difficoltà a fare verifiche, e ci hanno chiesto una richiesta formale, da
parte di un nostro legale, per far partire una ricerca ufficiale nei
loro archivi”. Negli scorsi giorni, nel frattempo, i carabinieri hanno
avviato una serie di controlli in provincia di Foggia per
contrastare l’utilizzo di manodopera irregolare e lo sfruttamento di
lavoratori. Il bilancio è stato di trentadue aziende irregolari su 61
controllate, 430 lavoratori agricoli identificati dei quali 71 risultati
irregolari e 64 occupati in nero; 6 aziende agricole sospese dall’attività
imprenditoriale. Diversi sono stati durante l’estate i casi di braccianti morti
nei campi pugliesi durante l’estate. A luglio un lavoratore proveniente dal
Sudan era morto stroncato da un infarto, mentre raccoglieva pomodori,
sotto il sole nel Salento. La procura di Lecce ha quindi
iscritto tre persone nel registro degli
indagati per omicidio colposo: la responsabile dell’azienda agricola in cui
lavorava, il titolare di fatto, cioè suo marito e il presunto caporale,
anche lui sudanese, che avrebbe coperto il ruolo di intermediario tra
gli stagionali e gli imprenditori.
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