Ancora una volta la General Motors riprende gli
attacchi ai lavoratori brasiliani con massicci licenziamenti nello stabilimento
di São José dos Campos – una città a 80 km dalla capitale dello stato, São
Paulo. I tagli occupazionali partono dall'8 agosto, e hanno già raggiunto più
di 500 lavoratori, secondo le stime del sindacato. Dal 2008, quando attraversò
una crisi negli Stati Uniti, la casa automobilistica sta portando avanti un
ampio processo di ristrutturazione della propria produzione in Brasile,
licenziando migliaia di lavoratori e riducendo i diritti di quelli che restano,
il tutto come strategia per recuperare i suoi profitti su scala globale. La
società ha 4 impianti in Brasile, tra i quali quello di São José dos Campos è
uno dei più importanti. Nel 2012 questo processo ha colpito in pieno lo
stabilimento di São José dos Campos con la minaccia di chiudere l'impianto di
assemblaggio e licenziare 1840 lavoratori. Da allora il ricatto di GM a
sindacato e lavoratori è stato costante, come la lotta a difesa dei posti di
lavoro e dei diritti dei lavoratori. Nello stesso 2012, dopo un forte processo
di mobilitazione che incluse scioperi e blocco dell'autostrada, che aprì le
trattative con la società e il governo, il Sindacato e GM raggiunsero un
accordo per sospendere i licenziamenti e l'adozione di sospensioni temporanee. Al
temine del periodo di sospensione nel marzo 2013 la società licenziò 598
lavoratori, provocando di nuovo un senso di malessere e preoccupazione nella
città.
Nel corso della lotta a difesa dei posti di lavoro, Sindacato e GM stipularono
due accordi per investimenti nello stabilimento locale, di cui il maggiore per
2,5 miliardi di reais da investire in un nuovo veicolo, che avrebbe creato
2.500 posti di lavoro. Nonostante questo accordo e i milioni di reais ricevuti
dal governo federale in riduzioni di imposte nel 2014, la GM espulse molti
lavoratori mediante un programma di dimissioni volontarie, e iniziò la
sospensione temporanea di altre centinaia. All'inizio del 2015 la società ha
ripreso la minaccia di licenziare 800 lavoratori, cui venne risposto con lo
sciopero nella fabbrica. Nel tentativo di evitare i licenziamenti, i lavoratori
effettuarono una storica fermata di sei giorni all'interno dello stabilimento,
e ottennero il ritiro dei licenziamenti e l'adozione di nuove sospensioni
temporanee, terminate lunedì 10 agosto. Gli attuali licenzaiamenti a São José
dos Campos giungono un mese dopo che la società ha licenziato più i 500
lavoratori nello stabilimento di São Caetano, e alcune settimane dopo
l'annuncio di profitti per 1 milione di dollari nel secondo trimestre, un
aumento del 302% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Di fronte
agli attuali licenziamenti i lavoratori hanno iniziato un nuovo sciopero, al
suo quarto giorno oggi giovedì 13 agosto, che richiede tutta la solidarietà
internazionale (vedi mozione di sostegno di seguito). Venerdì 14 agosto alle
8:00 portano avanti a São José dos Campos un' Azione a Difesa dei posti di
lavoro e chiedono che i loro compagni in tutto il mondo conducano analoghe
iniziative a sostegno di questa lotta, inviando foto con cartelli di appoggio,
lettere di solidarietà, ecc. Organizzazioni francesi, ad esempio, hanno già
inviato lettere all'Ambasciata brasiliana nel paese, chiedendo che il governo
di DIlma Rousseff interceda a favore dei lavoratori. Contiamo sulla solidarietà
internazionale dei compagni per vincere la lotta contro i licenziamenti e a
difesa della stabilità occupazionale.
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Solidarietà con lo sciopero dei lavoratori dell'auto
in Brasile
Esprimiamo solidarietà con lo sciopero dei
metalmeccanici di General Motors a São José dos Campos iniziato lunedì 10
agosto contro i licenziamenti annunciati dalla società lo scorso sabato 8
agosto. Alla vigilia della Giornata del Padre la GM ha vilmente licenziato con
telegramma centinaia di lavoratori. Ancora una volta la casa automobilistica ha
operato senza alcuna flessibilità per effettuare i licenziamenti senza cercare
il dialogo con il Sindacato, disponibile a cercare alternative ai tagli
occupazionali. Tali tagli hanno luogo un mese dopo il licenziamento di 500
lavoratori nello stabilimento di São Caetano do Sul mentre un gruppo di operai
rientrava nella fabbrica di São José dos Campos dopo cinque mesi di sospensione
temporanea. I lavoratori brasiliani sono sià stati duramente penalizzati
dall'aumento dell'inflazione, delle tasse, dalla cancellazione di diritti dei
lavoratori e dai licenziamenti in diversi settori. Gli attuali licenziamenti
peggiorano ancor più questo scenario. La casa automobilistica è al secondo
posto per vendite in Brasile e ha realizzato profitti per oltre un milione di
dollari nel secondo trimestre dell'anno, il 302% in più sullo stesso periodo
dell'anno scorso. Per di più, le case automobilistiche come General Motors
negli ultimi anni hanno ricevuto più di un miliardo di reais in esenzioni
dall'imposta IPI sui prodotti industriali e godono ancora dell'esenzione
dall'imposta sui dipendenti [contributi?]. Anziché garantire i posti di lavoro,
le case auto hanno trasferito all'estero i profitti mentre hanno licenziato
7.600 lavoratori nel corso di quest'anno.
CSP-CONLUTAS
Central Sindical e Popular
Central Sindical e Popular
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