mercoledì 26 ottobre 2022

26 ottobre - info: Rete Nazionale Lavoro Sicuro. A che punto siamo nella edificazione operativa della RETE?

 

Con la riunione di Firenze del 22 settembre si erano definite le linee generali di intervento. 

“Arrivare il giorno prima e non il giorno dopo”. E’ stata l’idea forza che anima la RETE. Centrale in questo progetto è la prevenzione. Prevenzione che deve partire dalla mappatura dei rischi per l’abbattimento delle cause, altrimenti la ricognizione “statistica” degli incidenti e dei morti si risolve in una logica burocratica, in una presa d’atto sconsolata ed insincera.


La diffusione della cultura della sicurezza, che andrebbe meglio definita come cultura della prevenzione, non deve essere materia per specialisti e tra questi medici del lavoro, tecnici, fino agli RLS oggi relegati al ruolo di specialisti minori.

La cultura della sicurezza e prima ancora la prevenzione deve essere presidiata da chi i rischi alla salute li vive e li subisce. Rischi del momento, rubricati come incidenti, e rischi di accumulo di fatica ed esposizione che si manifesteranno col passare degli anni.

La somma degli insulti psico-fisici mette a repentaglio la capacità di lavoro che va preservata e non svalutata o mercanteggiata a favore di chi compra la forza lavoro. La figura del RLS deve essere espressione di una ritrovata consapevolezza, diffusa a larga parte dei lavoratori, che la salute è tema centrale al pari della contrattazione economica che va rivalutata ed affermata nella pratica.

Da questo punto in poi il nostro sforzo è stato quello di fare una ricognizione delle forze (i lavoratori in primis) disponibili a impegnarsi su questo fronte di lotta: RLS, delegati e tutti i lavoratori sensibili a questo tema.

Sono arrivate le prime adesioni di lavoratori al progetto, ma per il varo di iniziative operative, come la creazione di momenti di formazione, occorre allargare la lista. Di qui l’azione da parte dell’organizzazione centrale che ha ri-sollecitato la segnalazione e l’invio, da parte dei coordinamenti provinciali, dei nomi dei lavoratori RLS o altri che vogliono partecipare ai corsi di formazione.
Senza impegnarsi in progetti faraonici che non andranno a mai costruire nessuna piramide credo che sia utile puntare su una prima riunione che coinvolga un numero non grande di lavoratori (20-25) afferenti dalle città più grandi ad una riunione da tenere al più presto a Milano e avvalerci della disponibilità del Dottor Vito Totire.

Questo primo incontro dovrebbe fornire un inquadramento generale per poi dare il via a momenti di applicazione concreta nei luoghi di lavoro.

Senza anticipare gli indirizzi da concordare con Vito Totire ci sono dei temi comunque da affrontare:
- La movimentazione manuale dei carichi.
- Il Documento Valutazione Rischi (DVR).
- Le riunioni dei “gruppi omogenei” (lavoratori impegnati nelle stesse mansioni) per far emergere attraverso l’autoanalisi i medesimi sintomi condivisi e quindi le potenziali patologie riconducibili alla tipologia di lavoro. Cause da rimuovere!
- L’elezione degli RLS e i passaggi pratici previsti dalla normativa.

Resta solo da definire, dopo uno stretto giro di telefonate, una data per partire senza indugio


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