Si Cobas Lavoratori Autorganizzati
Nella serata di ieri, dopo infruttuosi tavoli di trattativa sviluppati nelle settimane precedenti, è ripartito lo sciopero dei lavoratori, addetti al facchinaggio, presso il magazzino BRT di Fratelli di Coronata!
A partire dalle 20 di ieri, un presidio dei lavoratori S.I. Cobas in sciopero si è concentrato presso il magazzino, per rivendicare nuovamente con forza il diritto al full - time per tutti quei lavoratori da anni operativi presso il cantiere, la fine di ogni discriminazione sindacale, la garanzia delle ore contrattuali a tutti, la fine di ogni vessazione attraverso i cambiturni/orari e la ricollocazione presso il cantiere BRT, di un lavoratore temporaneamente spostato, nei mesi precedenti, su un altro magazzino e oggi a casa.
Dopo poche ore, con la mediazione
della questura, l'azienda si diceva pronta a formalizzare una proposta sul passaggio a full time di alcuni lavoratori e sulla tutela del salario del lavoratore a casa.
Tuttavia, pochi minuti dopo aver concordato con i dirigenti della questura il mantenimento del presidio fino alla ricezione della mail con la proposta (che sarebbe dovuta arrivare a minuti) il presidio dei lavoratori veniva improvvisamente attaccato, con calci, pugni, insulti razzisti e sessisti da un manipolo raccogliticcio di responsabili, padroncini e qualche autista, molti dei quali giunti da fuori e comunque non operativi in quel momento, mentre la stessa Questura si limitava a comunicarci la chiusura di ogni possibile trattativa.
Una vera e propria azione squadristica, contro un presidio di lavoratori in sciopero, capitanata, per di piú, da due dirigenti di spicco della Fit - CISL e della UIL Trasporti genovesi, in prima fila a organizzare i cordoni che avrebbero dovuto attaccare gli scioperanti.
Un'operazione di una gravitá enorme, per le modalitá e per le responsabilitá politiche e sindacali che questo atto assume, aizzando squadracce contro i lavoratori, soprattutto alla luce dell'escalation delle provocazioni, minacce e aggressioni che i lavoratori e la sigla S.I. Cobas stanno subendo, giornalmente, in relazione alla vertenza BRT.
Solo poche settimane fa, infatti, avevamo denunciato l'aggressione e le minacce, in puro stile mafioso, di cui si erano fatti protagonisti alcuni personaggi sconosciuti, perpetrate ai danni del coordinatore provinciale S.I. Cobas e dei delegati sindacali, mentre si stavano recando ad una trattativa proprio inerente alla vertenza Brt.
Nella serata di ieri, di fronte all'attacco squadristico con alla testa i bonzi sindacali, solo il sangue freddo, la calma e la determinazione dei lavoratori in sciopero, ha evitato il degenero della situazione e la continuazione del picchetto per svariato tempo.
Tutto ciò non ha, però, impedito alla Questura, invece di controllare la situazione, di scagliare i reparti della celere contro i lavoratori in sciopero, per terminare il lavoro dei crumiri, trascinando violentemente sul selciato i lavoratori e lanciando diverse cariche nei loro confronti.
Se anche verso le due di notte, con fatica il presidio è stato sgomberato, gli effetti dello sciopero sono stati comunque pesanti.
La determinazione allo sciopero e alla mobilitazione di questi lavoratori resta alta, anche per la straordinaria solidarietá che da ieri sera stiamo ricevendo.
Infatti, appena circolata la notizia dell'attacco al picchetto dei lavoratori, molti altri magazzini di sono fermati in solidarietá. In particolare, giá ieri notte i lavoratori del magazzino BRT 093 di Cazzago S.Martino (Brescia) hanno fermato la lavorazione in solidarietá con i compagni di Genova e altri fermi improvvisi hanno riguardato il magazzino di Bovisa (Mi) e il personale driver e facchino su altre filiali si stá organizzando in questo senso.
L'onda lunga dello sciopero di ieri sera è la risposta migliore rispetto le provocazioni padronali e poliziesche.
Non c’è dubbio che la lotta vada rilanciata, a partire dal magazzino di Genova, ma con la prospettiva di allargarla alla filiera nazionale se necessario.
Toccano uno, toccano tutti!
Nessun commento:
Posta un commento