sabato 8 ottobre 2022

8 ottobre - dal blog tarantocontro: Accordo Tessitura di Mottola: un vero e proprio calabraghe dei sindacati confederali

 

"Le scriventi OO.SS. unitamente alle RSU comunicano la ratifica dell'accordo sottoscritto in data 04 ottobre us presso la Regione Puglia a seguito dell'assemblea tenuta quest'oggi con le lavoratrici e i lavoratori della Tessitura di Mottola.

Distinti saluti. Le segreterie provinciali Femca CISL Filctem CGIL e Uiltec - 6.9.22."

 

Premessa a chiarimento: questo "accordo", in un'assemblea di una trentina di operai e operaie, è stato approvato da una ventina di lavoratori su 109 e contestato apertamente dagli operai Slai cobas.

 

Negli ultimi due Tavoli in Regione si è assistito da parte di Cisl, Uil, Cgil via via ad una sempre più oscena accettazione di tutto quello che ha chiesto/ricattato il gruppo Albini, fino a dire sì al fatto che la procedura di licenziamento sia avviata prima della richiesta da parte dell'azienda degli ulteriori 12 mesi di cigs; quindi i licenziamenti partono ma ancora non c'è sicurezza di un altro anno di cassa integrazione per gli operai e operaie. Anche l'ultima flebile e imbarazzante richiesta di Cisl, Uil, Cgil: "per favore, fate l'avvio della procedura di licenziamento un attimo dopo aver fatto richiesta di cigs", è sparita.

I sindacati confederali hanno accettato l'imposizione di Albini di portare fuori dalla fabbrica tutti i macchinari e ogni bene, come condizione preventiva per la richiesta della nuova cigs. I sindacati hanno accettato che durante il periodo di cigs vi siano autolicenziamenti a fronte di una miseria di incentivo (14mila euro lordee in 4 comode rate) già indicato mesi fa dall'azienda e già respinto dagli operai a ronte dlla sola oppisizionedello Slai cobas. I sindacati confederali si sono impegnati a non realizzare alcuna forma di agitazione sindacale per non ostacolare lo svuotamento della fabbrica dei beni aziendali.

Ma i sindacati confederali hanno detto agli operai di aver vinto...

L'azienda mutinazionale Albini, che intanto sta facendo utili in altri stabilimenti e in altre aree e sta ampliando la sua produzione, ha potuto tranquillamente delocalizzare, senza neanche una "sanzione"... e gli operai avrebbero "vinto"...?! (pensate che pure la presidenza della Task force regionale è rimasta "imbarazzata" dal calabraghe di Cisl, Uil, Cgil)   

 PUBBLICHIAMO LE PARTI PIU' EMBLEMATICHE DI QUESTO VERGOGNOSO ACCORDO, che può fare da apripista per accordi simili in altre fabbriche








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