In questi mesi il Governo Monti è impegnato a condurre un attacco alle
lavoratrici, ai lavoratori e ai
pensionati che ha pochi precedenti nella storia del nostro paese. Si è
iniziato con le PENSIONI
spacciando spudoratamente per riforma dei puri e semplici TAGLI
INDISCRIMINATI. Nonostante le
LACRIME DI COCCODRILLO della Ministra Fornero, questi tagli penalizzano
tutti: vecchi e
giovani. I vecchi perché andranno in pensione ancora più tardi ( oltre i 67
anni ), e i giovani perché, di
conseguenza, entreranno più tardi nel mondo del lavoro, mettendo da parte
contributi molto bassi che...............
non garantiranno una pensione dignitosa.
Il governo ha detto che voleva estendere gli AMMORTIZZATORI SOCIALI anche a
quelle fasce di
popolazione che ancora non ne avevano diritto. Era una bugia. La verità è
che hanno cercato di
cancellare la Cassa Integrazione Straordinaria, e hanno introdotto l' Aspi
(Assicurazione Sociale per l'
Impiego) che non prevede una reale universalità nel sostegno al reddito e
scarica tutti i costi dalla
fiscalità generale ai lavoratori stessi, penalizzando ancora di più il Sud e
la Regione Basilicata, riducendo
le indennità di mobilità, gli ammortizzatori in deroga, lasciando privi di
strumenti di integrazione al
reddito tutti i lavoratori di imprese sotto i 15 dipendenti
Per non parlare delle tante forme di lavoro precario, che ormai
rappresentano un vero e proprio
dramma per milioni di persone, e che non vengono significativamente
disincentivate.
C'è poi la questione dell' ARTICOLO 18. Modificare l'articolo 18 significa
semplicemente cancellarlo,
permettendo alle aziende di licenziare su due piedi tutti coloro che non
sono graditi: chi soffre di
malattie professionali, gli anziani, chi non tiene più certi ritmi, chi non
asseconda sempre i
voleri del capo o del padrone di turno, ecc. Parlare di MOTIVI ECONOMICI è
una presa in giro,
infatti ogni lavoratore per le aziende è di per sé UN COSTO ECONOMICO e
questo basta ad
ammettere il licenziamento in tronco. Inoltre, il disegno di legge svuota di
valore l'articolo 18, in
quanto il risarcimento economico diventa la regola di fronte ai
licenziamenti senza giustificato
motivo, rendendo il reintegro un miraggio, e non un diritto certo in capo al
lavoratore, come
confermato anche dal premier Monti."
Per la FIOM l'ARTICOLO 18 non deve essere toccato per nessuna ragione, ma
anzi va esteso
a tutti, per impedire che OGNI LAVORATORE SARA' PRECARIO A VITA.
Inoltre, la nostra lotta ha anche l' obiettivo della riconquista del
Contratto Nazionale; un CCNL che
tuteli davvero le Lavoratrici ed i Lavoratori, che tuteli le retribuzioni,
che ponga freno alla precarietà,
che non sia derogabile e garantisca pari dignità e pari retribuzione a
parità di lavoro svolto, impedendo
la concorrenza al ribasso, e che riaffermi la Democrazia all' interno dei
luoghi di lavoro attraverso il
voto.
PER QUESTE RAGIONI:
VENERDI' 4 MAGGIO
2 ORE DI SCIOPERO
NELLA SATA E NELL'INDOTTO
1° TURNO E CENTRALE DALLE 12.00 ALLE 14.00
2° TURNO DALLE 14.00 ALLE 16.00
3° TURNO DI VENERDI' DALLE 4.00 ALLE 6.00
CON MANIFESTAZIONE DALLE 12.00 NELL'AREA INDUSTRIALE DI
SAN NICOLA DI MELFI
_____________
Nessun commento:
Posta un commento