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giovedì 24 maggio 2012
ALTRO DURO ATTACCO AI DIRITTI DEI LAVORATORI PER CHIEDERE L’INTERVENTO DEL GIUDICE DEL LAVORO, DEVI PAGARE!
Con la Circolare 14/5/2012 il Ministro della Giustizia ha chiarito le novità
introdotte del D.L.6-7-2011 n° 98 con il quale il governo Berlusconi aveva
eliminato la gratuità delle cause di lavoro in vigore da oltre quarant’anni
introducendo l'obbligo di pagamento di un contributo anche sostanzioso per
chi avesse un reddito annuo superiore ai 31.880 euro lordi.
Il governo Monti perfeziona l'attacco al diritto di difesa dei lavoratori
precisando che tale limite non si riferirebbe al INDIVIDUALE – come sinora
ritenuto e applicato da tutti i Tribunali del Lavoro - BENSI' è quello
riferito al NUCLEO FAMILIARE.
IN QUESTO MODO, L'ESENZIONE DAL PAGAMENTO DELLA TASSA PER POTER PROPORRE UNA
CAUSA DI LAVORO VIENE ULTERIORMENTE RIDOTTA A POCHI CASI IN CUI IL REDDITO
FAMILIARE DIPENDA DA UNA SOLA PERSONA( salvo i casi che i salari dei
familiari non siano proprio salari da fame)
In concreto ciò vuol dire che ad esempio per una causa relativa all’impugnazione
di un contratto a termine o di un licenziamento il lavoratore dovrà pagare
allo stato e per il solo fatto di poter esercitare un suo diritto CIRCA 250
€.
E' EVIDENTE NON SOLO L'INTENTO DEFLATTIVO SUL CONTENZIOSO DEL LAVORO, MA
ANCHE IL CHIARO MESSAGGIO DI CLASSE; PERCHE' PER IL DATORE DI LAVORO CHE
DEVE AGIRE IN GIUDIZIO SI TRATTA DI PAGARE UNA SOMMA IRRISORIA MENTRE PER IL
LAVORATORE SI TRATTA DI UNA SPESA CHE CORRISPONDE AD UNA QUOTA IMPORTANTE
DEL PROPRIO SALARIO.
MAGGIO 2012
cub trasporti
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