Nella
giornata vorticosa di ieri, dove si sono sprecate parole e titoli per tirare in
ballo i notav (ad oggi non c’è nessuna rivendicazione per i fatti di Numa ed
Esposito che parlino esplicitamente della lotta della Val di Susa…) è passato
in secondo piano il fatto più grave avvenuto ieri.
No non ci riferiamo all’allagamento dei cessi di Padalino e Rinaudo (lì sì
c’erano degli adesivi notav…quindi via con i titoli e presumiamo che si
procederà per sabotaggio con allagamento coatto e tentato omicidio perhè se uno
dei pm doveva andare in bagno e non ci è riuscito…), bensì la conferma
degli arresti in carcere e dei reati comminati dalla procura a Chiara, Claudio,
Niccolò e Mattia.
Ieri si infatti è espresso il tribunale del riesame e i 4 notav continuano a rimanere in carcere (dal 9 dicembre scorso) con delle accuse pesantissime e sassolutamente sproporzionate rispetto ai fatti che vengono loro contestati. L’accusa è terrorismo (“atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi) ed è aggravata da una norma che il parlamento varò nel 2005 per fronteggiare l’incubo Al Qaida, che li vede accusati arrecare un grave danno al Paese” e “costringere i poteri pubblici ad astenersi dal compiere un qualsiasi atto”. In questo caso, a non proseguire i lavori per la ferrovia ad alta velocità Torino-Lione.”
Ricordiamo che i fatti contestati sono tutti da appurare e riguardano un’azione notturna al cantiere di Chiomonte dove l’unico ferito registrato è un povero compressore.
I 4 notav sono in carcere in un regime speciale: Chiara è in isolamento, in cella chiusa 24h su 24, aria da sola e nessun momento di socialità con le altre detenute. Anche per Claudio, Niccolò e Mattia vide una carcerazione speciale, con le celle chiuse 24h su 24, due ore d’aria e nessun rapporto con altri detenuti. Per due ore la sera, dalle 18 alle 20 hanno diritto alla socialità tra loro.
E’ chiara la volontà di spingere verso una messa fuori legge del movimento notav che da oltre un anno a questa parte è impeganto nelle aule dei tribunali con una frequenza impressionante. Così come sono impressionanti i capi d’accusa che vengono elargiti con tanta acredine dai Pm Torinesi che sembra giochino a rialzo.
Ora dopo la giornata di ieri Esposito diventa un buon padre di famiglia ed un ottimo politico, Numa un grande giornalista da premio Pulitzer, ma nessuno, nei media mainstream, si accorge della sproporzione delle accuse e delle restrizioni ai 4 notav e al movimento notav tutto.
Fa più comodo lo sappiamo, ma non ci stancheremo di batterci per la libertà dei notav e per la libertà della nostra Valle come abbiamo sempre fatto e come sempre faremo. Fino alla vittoria.
Libertà per i notav!
Libertà per Chiara, Claudio, Niccolò e Mattia!
Ieri si infatti è espresso il tribunale del riesame e i 4 notav continuano a rimanere in carcere (dal 9 dicembre scorso) con delle accuse pesantissime e sassolutamente sproporzionate rispetto ai fatti che vengono loro contestati. L’accusa è terrorismo (“atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi) ed è aggravata da una norma che il parlamento varò nel 2005 per fronteggiare l’incubo Al Qaida, che li vede accusati arrecare un grave danno al Paese” e “costringere i poteri pubblici ad astenersi dal compiere un qualsiasi atto”. In questo caso, a non proseguire i lavori per la ferrovia ad alta velocità Torino-Lione.”
Ricordiamo che i fatti contestati sono tutti da appurare e riguardano un’azione notturna al cantiere di Chiomonte dove l’unico ferito registrato è un povero compressore.
I 4 notav sono in carcere in un regime speciale: Chiara è in isolamento, in cella chiusa 24h su 24, aria da sola e nessun momento di socialità con le altre detenute. Anche per Claudio, Niccolò e Mattia vide una carcerazione speciale, con le celle chiuse 24h su 24, due ore d’aria e nessun rapporto con altri detenuti. Per due ore la sera, dalle 18 alle 20 hanno diritto alla socialità tra loro.
E’ chiara la volontà di spingere verso una messa fuori legge del movimento notav che da oltre un anno a questa parte è impeganto nelle aule dei tribunali con una frequenza impressionante. Così come sono impressionanti i capi d’accusa che vengono elargiti con tanta acredine dai Pm Torinesi che sembra giochino a rialzo.
Ora dopo la giornata di ieri Esposito diventa un buon padre di famiglia ed un ottimo politico, Numa un grande giornalista da premio Pulitzer, ma nessuno, nei media mainstream, si accorge della sproporzione delle accuse e delle restrizioni ai 4 notav e al movimento notav tutto.
Fa più comodo lo sappiamo, ma non ci stancheremo di batterci per la libertà dei notav e per la libertà della nostra Valle come abbiamo sempre fatto e come sempre faremo. Fino alla vittoria.
Libertà per i notav!
Libertà per Chiara, Claudio, Niccolò e Mattia!
Il 9
dicembre la squadretta della procura di Torino, capeggiata dagli ormai
purtroppo ben noti pm Padalino e Rinaudo, irrompe nelle case di quattro
compagni di Torino e Milano, perquisendo e arrestando Mattia, Nicco, Claudio e
Chiara, che ad oggi sono prigionieri nel carcere delle Vallette. Sono accusati
di aver partecipato ad un'azione contro il cantiere del Tav di Chiomonte,
avvenuta nella notte tra il 13 e 14 maggio 2013.
Il rosario di accuse a loro carico si snocciola a partire dall'art. 280 "attentato con finalità di terrorismo" e prosegue la sua morbosa litania formulando i reati di “atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi, danneggiamento a mezzo di incendio, violenza contro pubblico ufficiale, detenzione e trasporto di armi da guerra”, sostenuti dall’art. 270 sexies con il quale si adduce la finalità di "arrecare danno all'Italia ed all'Unione Europea, allo scopo di costringere i legittimi poteri nazionali ed europei ad astenersi dal realizzare e dal finanziare le opere relative alla linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione."
Data la gravità delle accuse si prospetta un processo lungo e costoso (in termini di spese per perizie e spese vive processuali), perciò per far fonte a queste spese ed al mantenimento in carcere, è stato aperto un apposito conto corrente.
Intestazione: FRANCESCA CAMICIOTTOLI
IBAN: IT27A0316901600CC0010722513
BIC/SWIFT: INGDITM1
Per non cedere neanche un passo di fronte alle minacce e alle intimidazioni anzi continuare ad affermare il nostro NO al Tav, NO a tutte le opere e a tutti coloro che vogliono devastare e distruggere i luoghi che abitiamo e le nostre vite.
I compagni e le compagne di Claudio, Chiara, Mattia e Nicco.
Il rosario di accuse a loro carico si snocciola a partire dall'art. 280 "attentato con finalità di terrorismo" e prosegue la sua morbosa litania formulando i reati di “atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi, danneggiamento a mezzo di incendio, violenza contro pubblico ufficiale, detenzione e trasporto di armi da guerra”, sostenuti dall’art. 270 sexies con il quale si adduce la finalità di "arrecare danno all'Italia ed all'Unione Europea, allo scopo di costringere i legittimi poteri nazionali ed europei ad astenersi dal realizzare e dal finanziare le opere relative alla linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione."
Data la gravità delle accuse si prospetta un processo lungo e costoso (in termini di spese per perizie e spese vive processuali), perciò per far fonte a queste spese ed al mantenimento in carcere, è stato aperto un apposito conto corrente.
Intestazione: FRANCESCA CAMICIOTTOLI
IBAN: IT27A0316901600CC0010722513
BIC/SWIFT: INGDITM1
Per non cedere neanche un passo di fronte alle minacce e alle intimidazioni anzi continuare ad affermare il nostro NO al Tav, NO a tutte le opere e a tutti coloro che vogliono devastare e distruggere i luoghi che abitiamo e le nostre vite.
I compagni e le compagne di Claudio, Chiara, Mattia e Nicco.
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