Novantanove riguardano le vittime degli stablilimenti
italiani, altri diciassette gli ex lavoratori in Svizzera
Altri 116 casi di morti d'amianto sono stati inseriti
dalla procura di Torino nel processo Eternit Bis, attualmente sospeso e al
vaglio della Corte Costituzionale. Si tratta prevalentemente di ex lavoratori
dei quattro stabilimenti italiani dell'Eternit (Casale Monferrato, Cavagnolo,
Rubiera e Bagnoli) e di 17 italiani (in prevalenza veneti e pugliesi, ma anche
piemontesi) che prestarono servizio in due filiali in Svizzera e che morirono
per malattie amianto correlate sul suolo italiano.
Questi casi si aggiungono ai 258 già contestati al
magnate svizzero Stephan Schmidheiny, accusato di omicidio volontario, alla cui
posizione (anche se un numero di casi assai minore) sarà unita quella del
fratello Thomas.
Inoltre il pm Raffaele Guariniello e i suoi
collaboratori stanno analizzando casi tra gli ex lavoratori di filiali della
multinazionale a Siracusa e in Brasile, che potrebbero essere a loro volta
inseriti nel fascicolo.
Redazione On Line
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