APPELLO DI SOLIDARIETA’ PER I LAVORATORI DI
MONTEDOMINI INGIUSTAMENTE LICENZIATI
Per adesioni scrivi a nojobsactfirenze@gmail.com
Il giorno 20 novembre 2015 il tribunale del lavoro di
Firenze ha emesso una sentenza vergognosa, rigettando il ricorso presentato da Cristian e
Olivia, entrambi operatori della Residenza Sanitaria Assistita (RSA) San
Silvestro di Firenze.
I lavoratori erano dipendenti della cooperativa Agorà
Toscana, che gestisce l’RSA per conto dell’Azienda di Servizi alla Persona
(ASP) Montedomini, a sua volta amministrata da dirigenti nominati dal Comune di
Firenze. Nel dicembre 2014, subito dopo Natale, i lavoratori sono stati
licenziati in tronco, essendosi rifiutati di servire il primo pasto della
cena del giorno di Santo Stefano, giunto (per l’ennesima volta) in ritardo, e
quindi inevitabilmente scotto e colloso, immangiabile. Cristian e Olivia si
sono comunque confrontati coi pazienti, che hanno acconsentito a ricevere una
dose più abbondante del secondo e a “rinunciare” alla pasta, divenuta ormai
colla, anche perché nel pomeriggio avevano ricevuto una merenda natalizia in
più. La cooperativa Agorà ha ritenuto sufficiente questo gesto per mandarli
via dal lavoro. Contro il licenziamento, Cristian e Olivia sono
immediatamente ricorsi in tribunale. Al giudice è bastato concentrarsi sui
lavoratori intenti a gettare la pasta nella pattumiera per accusarli di
comportamento “lesivo nei confronti della dignità dei pazienti” (ex art. 42
CCNL cooperative sociali), nonostante questi ultimi fossero stati interpellati
e fossero d’accordo (!) e rigettare la richiesta di reintegro! Come se non
bastasse, il giudice per umiliarli ed inibire l’accesso alla “giustizia” ha
condannato Cristian e Olivia al pagamento di una penale di circa 4.000 euro
(più un 15% di spese legali e IVA) che faranno lievitare il costo a quasi 6000
euro.
Il giudice era così impegnato a puntare il dito contro
di loro da non vedere la luna: non si è accorto per esempio che Agorà toscana aveva
già provato a licenziare un’altra lavoratrice di sessant’anni, Antonietta, poi
reintegrata per la palese inconsistenza delle argomentazioni aziendali. Non
si è accorto che Agorà paga i salari regolarmente in ritardo, che non rispetta
l’orario lavorativo fissato, che adotta atteggiamenti autoritari al lavoro,
e non solo a Firenze e in Toscana, ma anche nelle altre sedi sparse per
l’Italia, presenti in ben 8 regioni. Non si è accorto soprattutto che Cristian,
Olivia e Antonietta facevano parte di un gruppo di lavoratori iscritti ai Cobas
che avevano denunciato i comportamenti dell’azienda, e che il loro
licenziamento è stato un atto chiaramente ritorsivo nei loro confronti! La
sentenza riflette un clima politico segnato dall’attacco che il Governo Renzi sta
portando ai diritti dei lavoratori. L’art. 18 – definitivamente abolito dal
Jobs Act – non è infatti un semplice dispositivo giuridico, ma riflette la
possibilità per i lavoratori di dire la propria e di organizzarsi per far
valere i propri diritti. Purtroppo il giudice ha deciso di adeguarsi allo
spirito dei tempi.
Non si tratta però solo di questo: Olivia e Cristian
infatti lavoravano all’interno degli appalti della pubblica amministrazione,
ossia all’interno di quei servizi che vengono dati in gestione a cooperative o
società private. È sui lavoratori degli appalti che si regge ormai l’intera
offerta in servizi delle amministrazioni pubbliche. Basti pensare che la
ASP Montedomini – che teoricamente dovrebbe gestire l’assistenza pubblica di un
comune di 350.000 abitanti come Firenze – ha solo 40 dipendenti diretti (!).
Tutto i resto diviene monopolio naturale delle cooperative, legate a doppio
filo agli amministratori da un fiume continuo di denaro pubblico e da accordi
quantomeno opachi. Non siamo certo noi di aver scoperto l’acqua calda, cioè
l’esistenza endemica e strutturale di appalti truccati nelle grandi città
metropolitane. Così i lavoratori sono doppiamente vessati. Da un lato ci
sono le cooperative che intercettano i finanziamenti pubblici e cercano di
trarne il massimo vantaggio: il risultato sono turni massacranti, costante
carenza di organico, precarietà sistematica (dati i continui cambi appalti) e
autoritarismo aziendale. Proprio quello che Cristian e Olivia hanno vissuto
sulla propria pelle. D’altra parte, il recupero di risorse per il pagamento
del debito pubblico viene effettuato per la gran parte tagliando sui servizi
pubblici e in particolare quelli comunali: tutti bravi a dire che non ci
sono i soldi, ma nessuno ci è mai venuto a dire una piccola verità, ossia che
le esternalizzazioni costano di più rispetto alla gestione pubblica
diretta. Sta di fatto che per pagare questo benedetto debito (ma di
chi e per chi??) gli utenti vedono peggiorare – o peggio scomparire – il
servizio, mentre i lavoratori vengono licenziati da un giorno all’altro.
Costruiamo la solidarietà!
Il licenziamento di Cristian e Olivia diventa dunque
un monito per i loro colleghi e tutti quei lavoratori che vogliono e possono
reagire a questa condizione di doppio ricatto. Non è un caso che Montedomini si sia subito
schierata al fianco della Cooperativa Agorà, avallando i licenziamenti. I
dirigenti di Montedomini nominati dalla Giunta e i capetti della Cooperativa
sanno infatti benissimo che lo sviluppo di una coscienza sindacale e politica
tra i lavoratori può essere un potenziale pericolo per i loro giri d’affari. Noi
invece pensiamo che, nonostante la sentenza in primo grado abbia dato ragione
ad Agorà, i lavoratori siano nel giusto. Noi pensiamo che quanto successo la
sera del 26 dicembre 2014 sia la diretta conseguenza delle politiche di
Montedomini e del Comune di Firenze, dei tagli e delle speculazioni costruite
sulla pelle dei lavoratori. Che il licenziamento di Cristian e Olivia sia un
messaggio rivolto ai loro colleghi – ora in stato di agitazione contro i
ritardi nei pagamenti e l’autoritarismo aziendale.
Sappiamo anche , però, che è possibile ribaltare
questa sentenza.
Oltre a percorrere le vie legali, siamo convinti che
quello per cui Olivia e Cristian stanno lottando è nelle corde di ciascuno di
noi, dei nostri. Migliori condizioni di lavoro e maggiore qualità del
servizio pubblico. Siamo convinti che intorno a questa vicenda si possa e
si debba raccogliere la solidarietà di altri lavoratori e di altri utenti.
Per questo lanciamo un appello a tutti i lavoratori,
agli utenti e alle loro famiglie, alle organizzazioni sindacali, alle realtà
politiche di base: aiutateci a diffondere questo messaggio, sosteniamo insieme
le iniziative di solidarietà e di lotta dei due lavoratori e dei loro colleghi.
Una sconfitta per Cristian e Olivia è una sconfitta per tutti. Non lasciamoli
soli!
SE TOCCANO UNO, TOCCANO TUTTI!
ESPRIMI LA
TUA SOLIDARIETÀ CONDIVIDENDO QUEST’APPELLO E PARTECIPANDO ANCHE CON UN PICCOLO
CONTRIBUTO ALLA RACCOLTA FONDI PER LA COPERTURA DELLE SPESE LEGALI
IBAN
IT64F0616037930000003208C00
Intestato a Cobas Comune di Firenze
Cassa di Risparmio di Firenze
CAUSALE “ Io sto con Cristian e Olivia”
Intestato a Cobas Comune di Firenze
Cassa di Risparmio di Firenze
CAUSALE “ Io sto con Cristian e Olivia”
Assemblea No Jobs Act Firenze
PRIME ADESIONI
Cobas Firenze
Cub Firenze
Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici Livornesi
Cooperative Sociali, Fp Cgil Roma-Lazio
Confederazione USB Toscana
Cub Firenze
Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici Livornesi
Cooperative Sociali, Fp Cgil Roma-Lazio
Confederazione USB Toscana
Massimo Mecherini, Careggi Firenze
Stefania Nante, Meyer Firenze
Massimiliano Martelli, Cisterna di Latina
Gianluca Lacoppola, Appalti Università di Firenze
Mauro Comi, Comune di Firenze
Lucia Tocchioni, ASL 10 Firenze
Luca Grieco, Cgil Ferrara
Barabara Orlandi, Cgil Borgo dei Greci Firenze
Monica Ciullini Città Metropolitana Firenze
Carmine Padulo, Nuovo Palazzo Giustizia Firenze
Stefano Nassi, Regionte Toscana
Nadia Martini, Comune Borgo San Lorenzo
Salvatore Branciaforte, Comune di Dicomano
Stefano Bottai, IISS Calamandrei Sesto Fiorentino
Emanuela Borelli, U.C. Valdarno Val di Sieve
Ernesto Fortini, U.C. Valdarno Val di Sieve
M.Cristina Alba, Fiom Firenze
Marco Poggesi, CNR
Antonio Capone, Rsu Fiom
Stefano Seralopi, Operaio Metalmeccanico
Jacopo Lastini, Rsu Fiom
Angela Macuso, Regione Toscana
Lucia Papini, Città Metropolitana Firenze
Cristina Olivieri, Careggi Firenze
Antonella Savari, ARTEA
Alessio Branciamore, Nidil Cgil
Giulia Falcone, Fp Cgil Firenze
Leonardo Sgatti, Careggi Firenze
Sabrina Sadocco, Careggi Firenze
Paolo Pisano, IC Masaccio
Stefano Cecchi Confederazione USB Firenze
Sergio Tarchi, CGIL Firenze
Selmi Simone, RSU / RLS FIOM PIAGGIO Pontedera
Erica Massa, Usb appalti Comune di Firenze
Simone Ferrucci, Beckert Figline Valdarno (ex Pirelli)
Stefania Nante, Meyer Firenze
Massimiliano Martelli, Cisterna di Latina
Gianluca Lacoppola, Appalti Università di Firenze
Mauro Comi, Comune di Firenze
Lucia Tocchioni, ASL 10 Firenze
Luca Grieco, Cgil Ferrara
Barabara Orlandi, Cgil Borgo dei Greci Firenze
Monica Ciullini Città Metropolitana Firenze
Carmine Padulo, Nuovo Palazzo Giustizia Firenze
Stefano Nassi, Regionte Toscana
Nadia Martini, Comune Borgo San Lorenzo
Salvatore Branciaforte, Comune di Dicomano
Stefano Bottai, IISS Calamandrei Sesto Fiorentino
Emanuela Borelli, U.C. Valdarno Val di Sieve
Ernesto Fortini, U.C. Valdarno Val di Sieve
M.Cristina Alba, Fiom Firenze
Marco Poggesi, CNR
Antonio Capone, Rsu Fiom
Stefano Seralopi, Operaio Metalmeccanico
Jacopo Lastini, Rsu Fiom
Angela Macuso, Regione Toscana
Lucia Papini, Città Metropolitana Firenze
Cristina Olivieri, Careggi Firenze
Antonella Savari, ARTEA
Alessio Branciamore, Nidil Cgil
Giulia Falcone, Fp Cgil Firenze
Leonardo Sgatti, Careggi Firenze
Sabrina Sadocco, Careggi Firenze
Paolo Pisano, IC Masaccio
Stefano Cecchi Confederazione USB Firenze
Sergio Tarchi, CGIL Firenze
Selmi Simone, RSU / RLS FIOM PIAGGIO Pontedera
Erica Massa, Usb appalti Comune di Firenze
Simone Ferrucci, Beckert Figline Valdarno (ex Pirelli)
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