da rassegna.it
Continua ad oltranza lo sciopero degli
“Autoconvocati Marcegaglia”, i sette lavoratori rinchiusi all’interno degli
uffici Marcegaglia Buildtech di via Della Casa 12 a Milano, per protestare
contro il trasferimento a Pozzolo Formigaro, in provincia di Alessandria. Con
la chiusura di viale Sarca sono stati due anni in cassa integrazione, in attesa
di essere ricollocati negli altri stabilimenti, ipotesi non presa in
considerazione dal management.
“Va detto che la chiusura dello stabilimento di
Viale Sarca ha portato alla perdita di 80 posti di lavoro, rispetto ai 160
effettivi, in quanto la metà dei lavoratori ha accettato l’incentivo all’esodo
rispetto alla proposta di trasferirsi a Pozzolo Formigaro, vale a dire a 120 km
di distanza rispetto al posto di lavoro precedente – sottolinea Mirco
Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia e coordinatore nazionale
per la Fiom degli stabilimenti Marcegaglia – Per questi ultimi sette
lavoratori Marcegaglia vuole utilizzare la stessa strategia, abbassando le
tutele e gli incentivi, a discapito di quanto previsto due anni fa con le sigle
sindacali”. “Tutto ciò è francamente inaccettabile – continua Rota – per la
dignità e la professionalità dei lavoratori. Ci sono altri siti produttivi più
accessibili dove potrebbero essere destinati, in maniera indolore per
l’azienda, a Lainate o Corsico (realtà della provincia di Milano), Boltiere
(BG) e Lomagna (LC) potrebbero essere soluzioni praticabili, in ragione del
fatto che in alcuni di questi siti produttivi si è sotto organico e quindi si
ricorre allo straordinario. Il rifiuto di questa ipotesi da parte di
Marcegaglia mira a umiliare le loro rivendicazioni, dando ‘una lezione’ e
piegando la lotta e le istanze dei lavoratori”.
“Nonostante gli incontri con il Prefetto
– dichiara ancora Rota – il gruppo Marcegaglia non vuole assolutamente
riaprire una trattativa per ricollocare questi lavoratori. Ci risulta incomprensibile
come, alla luce di questi presupposti, il gruppo Marcegaglia possa acquistare
l’Ilva. Se non è in grado di smistare sette dipendenti all’interno delle
proprie aziende, come farà a risolvere la delicata situazione degli
stabilimenti siderurgici del Gruppo Ilva?”.
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