Amianto all’Atc, il
magistrato: «Indagini Asl assenti». Il giudice trova anche incongruenze nei
documenti presentati
Tiziano
Ivani
l giudice
Mario De Bellis e l’ingresso della sede Atc di via del Canaletto al centro
dell’esposto dei Cobas
La Spezia - L’Asl non ha eseguito a dovere le indagini
per verificare la
presenza di amianto nella sede Atc in via del Canaletto. A sostenerlo è il giudice per le indagini preliminari
Mario De Bellis in un provvedimento durissimo, che getta ombre su una
vicenda molto delicata visto che nello stabile hanno lavorato per anni decine
di dipendenti della Azienda trasporti consortile. Il gip era chiamato a pronunciarsi
sulla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura per il procedimento a
carico dell’amministratore delegato di Atc, Renato Goretta, accusato di
lesioni colpose. Nel disporre nuove accertamenti, il giudice ha
sottolineato come gli investigatori non avessero fatto quanto chiesto dalla
magistratura. «La Asl evadeva la delega di indagini facendo riferimento
esclusivo a una attività svolta per un precedente esposto», scrive De Bellis.
Non è tutto. Il giudice ha notato alcune incongruenze
tra i documenti presentati dagli operatori sanitari e quanto indicato in altri
carteggi depositati nel corso dell’udienza fissata per l’opposizione alla
richiesta di archiviazione. «Un primo aspetto di perplessità attiene al fatto
che la Asl alleghi due fogli di certificazione del 12-11-2015, negativi
per la presenza di amianto – precisa il gip della Spezia – laddove la
certificazione prodotta dalla difesa dell'indagato in fase di opposizione si
componga anche di un terzo foglio nel quale si dà atto che le pareti esterne
sono di matrice cementizia con la presenza di fibre di amianto (crisolito)
all’interno». Insomma, c’è confusione. Tra l’altro, sempre il giudice spiega
che nel progetto dell’edificio, datato 6 dicembre 1968, «era indicata
espressamente la presenza di amianto nelle pareti esterne». Nell’esposto,
presentato nel dicembre scorso da Alessandro Nannini, membro dell’Esecutivo
Nazionale dei Cobas, era stato spiegato e documentato fotograficamente che
nelle pareti «erano stati praticati una molteplicità di buchi per far passare i
tubi dell’impianto di condizionamento». De Bellis ha fissato il termine (31
dicembre 2016) entro il quale dovranno essere portate a termine le nuove
indagini. Dovrà essere effettuato un nuovo sopralluogo nelle sede di via del
Canaletto, «dovranno essere analizzati specificamente i buchi nelle pareti
esterne, valutando se vi sia sfaldamento con possibilità di rilascio di fibre
libere di amianto. I rilievi dovranno essere effettuati anche con impianto di
condizionamento in funzione – scrive il gip –. E’ necessario procedere a
sentire a sommarie informazioni i
dipendenti che presentano patologia compatibile con asbestosi pleurica».
Infine, gli investigatori dovranno individuare «tutti
i soggetti che dal 1968 hanno avuto incarichi di responsabilità riguardo la
salute dei lavoratori Atc».
Nessun commento:
Posta un commento