(nella foto Harald Espehnahn ed il suo avvocato-zerbino
Ezio Audisio, n.d.r.)
Inviati gli
atti a Berlino per chiedere di eseguire la condanna. Ma i tedeschi attenderanno
la sentenza tradotta
La procura generale, dopo la sentenza definitiva di condanna per i morti della Thyssenkrupp, ha
inviato il mandato di arresto europeo per i due manager tedeschi che non sono tornati in Italia a scontare la condanna: Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz. Si tratta del documento ufficiale con il quale l'Italia chiede alla Germania di rendere esecutiva la pena come prevendono gli accordi tra i due Paesi. L'ex amministratore delegato, Harald Espenhahn, condannato a 9 anni e 8 mesi, e il dirigente Gerald Priegnitz, condannato a 7 anni.
Gli altri manager delle
acciaierie, giudicati colpevoli dalla Cassazione il 13 maggio scorso, si sono
consegnati spontaneamente e sono detenuti dal giorno successivo alla sentenza.
Ma prima che per i due manager tedeschi si avvii la procedura all'estero manca
ancora un tassello: al fascicolo che contiene il mandato di arresto europeo
deve essere allegata la sentenza dei giudici romani tradotta in tedesco, e
probabilmente anche la precedente sentenza, quella della Corte d'appello. E'
possibile, quindi, che si debba attendere fino a dopo l'estate prima che in
Germania si muova davvero qualcosa.La procura generale, dopo la sentenza definitiva di condanna per i morti della Thyssenkrupp, ha
inviato il mandato di arresto europeo per i due manager tedeschi che non sono tornati in Italia a scontare la condanna: Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz. Si tratta del documento ufficiale con il quale l'Italia chiede alla Germania di rendere esecutiva la pena come prevendono gli accordi tra i due Paesi. L'ex amministratore delegato, Harald Espenhahn, condannato a 9 anni e 8 mesi, e il dirigente Gerald Priegnitz, condannato a 7 anni.
I quattro imputati
italiani si sono consegnati il 14 maggio nei commissariati di polizia e sono stati
accompagnati in cella: Marco Pucci e Daniele Moroni a Terni; Cosimo Cafueri e
Raffaele Salerno a Torino. L'ex responsabile servizio prevenzione rischi
Cafueri deve scontare la pena di 6 anni e 8 mesi per la morte dei sette operai
vittime del rogo dell'acciaieria, e Salerno, l'ex direttore dello stabilimento,
7 anni e 2 mesi. Marco Pucci e Daniele Moroni sono condannati a 6 anni e 10
mesi, e a 7 anni e 6 mesi. Dopo oltre nove anni dal tragico incendio
l'esecuzione della condanna per Espenhahn invece deve ancora muovere i primi
passi. La procura generale di Torino ha preparato tutti gli atti, ora si
attende la Cassazione.
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