Conad Livorno. Sciopero contro
il licenziamento di Daniela
Sciopero e presidio alla Conad di via Baroni a
Livorno: intervista a Daniela, la lavoratrice licenziata per non aver pagato un
panino da 1 euro perché il suo capo le aveva detto che non era un problema se
non lo pagava. Tolti i proprietari del negozio, l’adesione allo sciopero è
stata totale. Sono le ore 10:30 e il supermercato (che doveva già essere aperto
da due ore) è ancora chiuso alla clientela.
Da stamani all’alba siamo in presidio a fianco delle
lavoratrici del supermercato Conad via Baroni a Livorno, in sciopero contro il
licenziamento di una loro collega. Le nuove normative sul lavoro consentono ai
padroni di licenziare in maniera arbitraria, arrogante e autoritaria potendo
contare su alte probabilità che poi un giudice non darà il reintegro ma solo un
indennizzo.
Ecco perché, oggi e in futuro, sarà sempre più importante opporsi
ai licenziamenti non solo nei tribunali, ma con gli scioperi e la lotta, per
far capire che i lavoratori sono solidali tra loro e che se viene toccato uno,
reagiscono tutti. Noi sosterremo sempre questo tipo di azioni fondamentali per
non farci schiacciare da un padronato sempre più prepotente. La Francia ci
insegna che la lotta e il conflitto danno sempre dignità e orgoglio a chi li
pratica, noi come Coordinamento stimoleremo e aiuteremo sempre i lavoratori a
battersi per difendere il loro presente e il loro futuro.
Di seguito il comunicato delle lavoratrici Conad.
#SeColpisconoUnoColpisconoTutti
Coordinamento Lavoratori Lavoratrici Livornesi
Coordinamento Lavoratori Lavoratrici Livornesi
SABATO 4
GIUGNO 2016
LAVORATRICI CONAD DI VIA BARONI (LIVORNO) IN SCIOPERO CONTRO L’INGIUSTO LICENZIAMENTO DELLA NOSTRA COLLEGA DANIELA
LAVORATRICI CONAD DI VIA BARONI (LIVORNO) IN SCIOPERO CONTRO L’INGIUSTO LICENZIAMENTO DELLA NOSTRA COLLEGA DANIELA
Non c’è più pace nel supermercato Conad di via Baroni
a Livorno. Siamo dipendenti che da ben 13 anni hanno contribuito all’andamento
e alla crescita del punto vendita, ma da due anni non abbiamo più serenità
nello svolgere il nostro lavoro. Un negozio fatto di intese e fiducia con i
clienti, conoscendo gusti e preferenze di ognuno di loro essendo un negozio
rionale. Siamo le solite commesse che ogni giorno contribuiscono all’apertura e
chiusura del negozio, il ricevimento merci, la gestione di ogni reparto,
assumendoci responsabilità di tutto pur essendo semplici commesse addette alla
sola vendita ma che con coscienza e per piacere di fare il proprio lavoro hanno
sempre fatto ciò che c’era da fare. Purtroppo per noi dalla nuova gestione il
clima è drasticamente cambiato. Pressioni psicologiche, lettere di
contestazione disciplinare per futili motivi, il ribadire in ogni momento chi è
che comanda, il restringimento delle ore per poter svolgere il proprio lavoro,
fare tre ordini in 10 minuti anche se le nostre mansioni non lo prevedono,
sempre con la tensione di non riuscire a farlo e di essere quindi rimproverati,
e molto altro. Il gestore ha deciso che si deve far così perché è lui che
decide, non importa se giusto o sbagliato, non se ne parla. Si fa e basta. La
prepotenza ora è andata oltre. Due richiami disciplinari in 10 giorni a due
lavoratrici per futili motivi, l’ultimo dei quali finito con un LICENZIAMENTO
ai danni di una dipendente che ha sempre messo l’impegno del lavoro al primo
posto, una persona su cui poter sempre contare quando ce n’era bisogno e
soprattutto che mai aveva ricevuto prima sanzioni disciplinari. Tutto questo
per un morso a un panino da 50 grammi, che ha mangiato durante la mattinata con
tanto di scontrino della bilancia tenuto da parte dalla stessa, che per
distrazione non ha immediatamente pagato, ma appena accorta della dimenticanza
e presentando lo scontrino per poter pagare, il gestore stesso ha bloccato la
dipendente dicendole che un piccolo panino “non avrebbe mandato in fallimento
l’azienda”. Ma a sorpresa, dopo 5 giorni, la sospensione, seguita poi dal
licenziamento. Forse l’assunzione da pochi mesi di due parenti dello stesso
responsabile lo ha spinto a volersi liberare di altri dipendenti storici con
pretesti vergognosi. Ma noi non ci stiamo!
Oggi scioperiamo perché siamo con te Daniela!
LAVORATRICI E LAVORATORI CONAD VIA BARONI LIVORNO
4 GIUGNO 2016
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