PADOVA
E’ morto nella tarda serata di martedì 5 giugno Sergiu Todita,
l’operaio 40enne originario della Moldavia che il 13 maggio scorso
è stato investito dall’ondata di calore provocata dalla caduta di
una siviera contenente acciaio fuso alle Acciaierie Venete di Padova.
Todita era stato ricoverato quel giorno stesso nel reparto Grandi
ustionati dell’ospedale di Cesena: nell’incidente aveva riportato
gravissime ustioni sulla quasi totalità del corpo.
Impossibile per i
medici operarlo nel corso di queste settimane. Le sue condizioni sono
sempre rimaste troppo critiche per poter affrontare gli interventi
necessari di innesto di pelle. Todita, sposato con una figlia di 13
anni, viveva all’Arcella, quartiere di Padova, e lavorava da anni
come dipendente delle Acciaierie. Insieme a lui, quel 13 maggio sono
rimasti coinvolti altri tre operai. Tra di loro il più grave è
Marian Bratu, romeno di 43 anni ricoverato in Azienda ospedaliera a
Padova. Come per Todita, anche le condizioni di Bratu sono ancora
critiche. Feriti, seppur in modo più lieve, anche due dipendenti di
una ditta in appalto, Simone Vivian, 35enne di Dolo, tornato a casa
già all’indomani dell’incidente, e David Di Natale, ricoverato a
Verona con alcune ustioni e una gamba fratturata.
6
giugno 2018 (modifica il 6 giugno 2018 | 09:45)
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