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venerdì 16 marzo 2012
10 marzo bella e combattiva assemblea di donne proletarie a Palermo
"la lotta è l'unica arma" – Anna lavoratrice Policlinico
"E' stata una giornata bellissima e molto istruttiva e sarebbero dovute venire davvero tante altre donne per ampliare questa coscienza e questo bella forza" – Jelena studentessa
"la strada è lunga ma unite nella lotta si arriva dove si vuole" – Sabina studentessa
"bellissima esperienza le donne in lotta possono..........." – Cettina lavoratrice Scuola
"andiamo avanti con la lotta e non ci dobbiamo mai fermare..... VIVA LE DONNE CONTRO TUTTO" – Corrada lavoratrice Scuola
"una bella e intensa assemblea… la nostra è una lotta non solo come lavoratrici, precarie ecc ma è anche una lotta per la nostra dignità di donne…"Giorgia precaria Coop Sociale...
Tante donne lavoratrici, precarie, disoccupate, studentesse hanno partecipato attivamente all'incontro nazionale che si è tenuto a Palermo promosso dalle lavoratrici Slai cobas per il sindacato di classe insieme alle compagne del Movimento femminista proletario rivoluzionario.
Presenti delegazioni da altre città del nord e del sud, in particolare una rappresentanza delle disoccupate e lavoratrici di Taranto, unite, sia pur a distanza, spesso nella stessa lotta.
Il clima bello e combattivo è stato attraversato dall'eco dell'entusiasmo e forza messi in campo nel corteo di circa 150 donne fatto due giorni prima a Palermo, che si erano anche scontrate, vincendo, contro la stupida repressione della polizia; la più importante manifestazione a livello nazionale di donne proletarie tenutasi nell'8 marzo e in cui per la prima volta, dopo anni, hanno manifestato insieme lavoratrici, precarie, e ragazze, studentesse.
L'assemblea si è aperta con la lettura e condivisione di diversi messaggi da chi avrebbe voluto ma non ha potuto essere presente: in particolare dalle operaie dell'Omsa, da Attrice Contro che ha mandato un saluto da Radio Città Aperta, da lavoratrici di Roma, dell'Aquila, di Arezzo, di Bologna… fino al Friuli.
Nell'assemblea, come nelle iniziative dell'8 marzo, abbiamo mandato un caldo saluto alle donne del movimento No Tav, protagoniste in una una sorta di guerra di popolo di lunga durata che la popolazione sta portando avanti.
E' stato sottolineato quindi il piacere e l'importanza di trovarsi insieme, di conoscersi, di socializzare le esperienze di lotta come elemento di reciproco rafforzamento, importante nella fase specifica che stiamo vivendo di vero e proprio salto di qualità pratico, politico, ideologico, culturale da parte di
governo, padroni, Stato contro l'intera condizione delle donne, cartina di tornasole della condizione dell'intera società, per farla tornare indietro, in un moderno medio evo.
" Siamo tra le donne che dovranno continuare a lavorare, ad esaurirsi in fabbrica e nei posti di lavoro fino a 65 anni e oltre - abbiamo ripreso dall'appello di convocazione dell'incntro - siamo tra le tante che non
vedranno mai un lavoro vero e la pensione; tra quelle che dovranno caricarsi ancora di più del peso del carovita, dei tagli alle spese sociali… Governo e padroni si affannano per uscire, loro!, dalla crisi ma questo per noi donne significa più doppio sfruttamento sul lavoro, che sempre più è precario, e in casa, più doppia oppressione, più “uccisione” del futuro, più discriminazione, più humus da moderno medioevo, ideale brodo di coltura anche per le violenze sessuali e le uccisioni delle donne! Se le ministre tecniche alla Fornero, le
dirigenti sindacali alla Camusso, le tante riformiste legate ai partiti borghesi ora parlano di noi donne, non ci ingannano! parlano di “tutele”, mentre preparano o appoggiano provvedimenti che ci fanno tornare decenni
indietro. E' ora, quindi, che noi scateniamo la nostra rabbia e organizziamo la nostra lotta…"
Tanti sono stati gli interventi di lavoratrici, disoccupate, di giovani in lotta ogni giorno, prima e dopo l'8 marzo; dalle loro denunce, dai loro coinvolgenti racconti delle lotte dure che stanno facendo contro istituzioni, aziende, polizia, ma anche contro discriminazioni, pressioni sessuali, humus maschilista dentro e fuori i posti di lavoro, è venuto fuori chiaro il doppio fronte di lotta delle donne: quello di classe e quello di genere, e che la
lotta delle donne porta una necessità di rivoluzione che nessuna ipocrita politica di "conciliazione" può fermare.
E' stato ribadito però che è necessario che le lotte delle donne si uniscano, rimanere circoscritte solo alle lotte locali è inefficace e impotente perché si è detto "dobbiamo lottare insieme contro un sistema sociale che insieme agli attacchi alle nostre condizioni di lavoro vede una forte ripresa di concezioni
maschiliste e reazionarie contro noi donne".
Condivisione e collegamento delle varie realtà in lotta quindi ma guardando ad un percorso che possa portare alla costruzione di una concreta risposta di lotta complessiva in cui la questione di classe si intrecci alla questione di genere contro quello che è un attacco complessivo contro la vita delle donne.
L'assemblea ha quindi lanciato da Palermo l'appello a tutte le lavoratrici, le precarie, le disoccupate, a tutte le donne in lotta PER UNO SCIOPERO DELLE DONNE L'8 MARZO DEL 2013.
Sciopero delle donne è per ora una parola d'ordine ma se si riuscirà ad organizzarlo sarà una cosa importante , di forte rottura e impatto, "un po’ come lo sciopero degli immigrati - si è detto - in cui ad un certo punto prendono in mano la situazione e lo fanno".
Lavoreremo in tutto questo anno per costruire una rete tra le realtà in lotta organizzando anche incontri diretti.
A livello internazionale l'assemblea è stata dedicata alle donne proletarie dell'India, che impegnate in prima fila nella guerra popolare hanno portato avanti recentemente un grandioso sciopero di milioni di donne, sfidando la triplice oppressione e indicando una strada a tutte le donne. Dall'assemblea è emerso la proposta di organizzare nei prossimi mesi un incontro in Italia con una rappresentanza delle donne indiane.
Al termine dell'assemblea, un entusiasmante video delle battaglie del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario e una cena autorganizzata, musica, discussioni collettive, in un clima unitario, festoso e combattivo.
VIVA L'8 MARZO!
VIVA LO SCIOPERO DELLE DONNE!
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