I lavoratori Innse (oggi 27) sono tornati sulle barricate. Ma stavolta la
Fiom (milanese e nazionale) ha preso le distanze. Con una lettera del 6
dicembre.
Nei giorni scorsi è arrivata la risposta dei dipendenti Innse. Eccone
un passaggio: «Ci è giunta inaspettata e inopportuna la vostra lettera aperta
in una fase in cui la controparte padronale ci perseguita con provvedimenti
disciplinari, denunce, guardie giurate che ci sorvegliano a vista mentre ci
rechiamo a fare assemblea nella sala della Rsu, telecamere fuori e dentro
l’officina. Voi, che dovreste difendere la nostra agibilità sindacale e la
nostra incolumità di lavoratori iscritti da decenni alla Fiom, condannate le
nostre iniziative sindacali, i nostri scioperi e le nostre assemblee dando di
fatto, senza ombra di dubbio, il via libera e la copertura alle azioni
disciplinari che l’azienda sta adottando nei nostri confronti. Una macchia nera
nella storia della Fiom che nessuno potrà più cancellare». La conclusione è
inevitabile: «Con o senza il vostro permesso continueremo a svolgere assemblee
e scioperi per aprire una vera trattativa».
di Rita Querzè dal Corriere della sera
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