comunicato
Il
nuovo contratto dei metalmeccanici è infame e insultante.
Operai
trattati come pezzenti, mentre i sindacalisti che lo firmano, a cui si è
aggiunto il venditore di fumo in servizio permanente effettivo Landini,
prendono tangenti e privilegi permanenti - travestiti da servizi - dai padroni.
Senza
cacciare a calci dalle fabbriche questi sindacalisti servi e venduti non c’è nè
presente e nè futuro per gli operai.
Appuntamento
il 16 dicembre – Landini prende mazzate... e speriamo che sia solo l’inizio e
che poi tocchi agli altri a Genova ma anche ovunque i dirigenti sindacali
firmatari dell'accordo arrivino.. come con Renzi.
Questo
è assolutamente necessario.
Slai
Cobas per il sindacato di classe
coordinamento
nazionale
slaicobasta@gmail.com
10 dicembre
2016
Metalmeccanici: buoni spesa invece di salario in busta
paga
Landini corre a Genova, tenta di limitare la batosta annunciata dalle
assemblee di fabbrica, sull’accordo delle elemosine del contratto nazionale dei
metalmeccanici, firmato anche dalla Fiom. Dopo Trieste anche il direttivo della
Fiom di Genova ha sonoramente bocciato l’ipotesi d’accordo del nuovo contratto.
Ora ci saranno le assemblee e Landini si è autoinvitato a quella dell’Ansaldo
di Genova che si terrà il 16 dicembre. Arriva Landini a spiegare “i punti
qualificanti”. A spiegare perché invece di aumenti in busta paga, ci saranno
“benefit welfare”, ovvero buoni benzina, buoni per la spesa, sanità
integrativa. “Benefit welfare”, che inoltre non agiscono sugli istituti
contrattuali (contributi inps, inail, tfr etc.)”. Gli aumenti salariali legati
all’inflazione (non si sa in che misura), arriveranno l’anno seguente
all’inflazione rilevata. (Se ci sarà deflazione i padroni chiederanno la
restituzione come già successo?) Landini interviene fra i metalmeccanici di
Genova, per dire anche alle altre fabbriche che bisogna votare SI al contratto
delle elemosine. Gli operai dell’Ansaldo e delle altre fabbriche si preparano a
ricevere Landini e i suoi fiancheggiatori come si meritano. Si preparano a
bocciare il contratto delle elemosine.
Genova24.it
Genova.
E’ un vero e proprio caso politico quello scoppiato all’interno del sindacato
dei metalmeccanici della Cgil, dopo che il direttivo della Fiom di Genova ha
bocciato praticamente all’unanimità (66 voti favorevoli, solo un contrario e un
astenuto) l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale delle
tute blu che le segreterie nazionali di Fiom,Fim e Uilm avevano firmato il 25
novembre. Su quell’accordo a Genova dalla prossima settimana si terranno
assemblee in tutte le fabbriche poi ci sarà il voto dal 19 al 21 dicembre. Le
principali assemblee saranno quella del 14 all’Ilva di Cornigliano, del 15
nella sede di Leonardo (ex Selex), il 16 in Ansaldo Energia e a Fincantieri.
E
per tentare di spiegare ai lavoratori genovesi, in particolare agli iscritti
alla Fiom che da settimane manifestano malumori, i punti qualificanti
dell’accordo, arriverà a Genova il segretario nazionale Maurizio Landini che
parteciperà all’assemblea unitaria del 16 dicembre in Ansaldo.
La
tensione è alta e i dirigenti Fiom preferiscono non rilasciare dichiarazioni ma
è chiaro che il segnale arrivato da Genova (l’unico direttivo che ha fatto la
stessa scelta di rottura è quello di Trieste) è un sonoro schiaffo per il
leader sindacale in una città per lui comunque non facilissima soprattutto dopo
che poco meno di un anno fa, nel pieno dell’occupazione dell’Ilva da parte
della sola Fiom nelle ormai famose ‘tre giornate dell’Ilva’ Landini tenne un
profilo considerato da molti decisamente basso e non venne a Genova a sostenere
la protesta.
Ma
cosa prevede e cosa non piace alla Fiom genovese di questo contratto? In
pratica il contratto delle tute blu, che secondo Federmeccanica e Confindustria
dovrebbe diventare un modello per le altre categorie, introduce un nuovo
modello contrattuale che prevede che da un lato gli aumenti salariali vengano
erogati ex post, nel mese di giugno, in base all’inflazione relativa all’anno
precedente. Il resto anziché arrivare ‘cash’, arriverebbe tramite benefit
welfare, come l’estensione della sanità integrativa al 100%, buoni benzina,
buoni spesa e via dicendo che come spiegato dalla nota del direttivo della Fiom
genovese “è sostitutivo degli aumenti salariali e non agisce sugli istituti
contrattuali (contributi inps, inail, tfr etc.)”. Un sistema che “costituisce
un precedente pericoloso che penalizza soprattutto i giovani ed ipoteca il
futuro della contrattazione”.
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