La
donna non rispettava turni e orari di lavoro per accompagnare alla
terapia il figlio disabile di
R.M.
Corsico
(Milano), 12 novembre 2018 - Il giudice del lavoro di
Milano ha confermato
il licenziamento di
Marica Ricutti, la mamma 39enne single licenziata da
Ikea, che riteneva il provvedimento "discriminatorio" da
parte dell'azienda. Per il tribunale "i fatti
disciplinarmente rilevanti contestati
dalla datrice di lavoro sono pienamente confermati". Il giudice
si rifà integralmente all'ordinanza con
cui un altro suo collega aveva respinto la richiesta di
reintegro scrivendo che i suoi comportamenti erano stati "di
gravità tali da ledere il rapporto fiduciario tra datore di
lavoro e lavoratore". La vicenda era esplosa a novembre
2017, quando la lavoratrice era stata licenziata perché non
rispettava i turni per accompagnare il bambino disabile alle terapie.
La donna aveva fatto ricorso contro il provvedimento
dell’azienda che l’aveva lasciata a casa dopo averle contestato
ritardi sul lavoro e cambi turno non autorizzati.
Per il
giudice, il comportamento valutato dal Contratto nazionale di
lavoro "come esempio di condotta integrante gli estremi per
il licenziamento disciplinare" è
"l'insubordinazione verso
i superiori accompagnata da comportamento
oltraggioso" e
il comportamento oltraggioso" di Marica Ricutti,
la donna licenziata, era già "pienamente integrato
dall'accertata frase 'mi
avete rotto i c...'" pronunciata
ad alta voce nei confronti di una superiore. "In conclusione -
scrive il giudice di merito, dopo che il ricorso contro il
licenziamento era già stato respinto in fase istruttoria - i
fatti disciplinarmente rilevanti e contestati dalla datrice di
lavoro a Ricutti sono pienamente confermati e la difesa della
ricorrente non ha introdotto ulteriori elementi per modificare
il giudizio quanto alla proporzionalità del provvedimento
espulsivo". Il giudice, che è lo stesso autore
dell'ordinanza in fase istruttoria, compensa le spese nel
procedimento "in considerazione della particolare
condizione delle parti, del fatto che la lavoratrice abbia
seguito la vecchia turnazione anche in ragione del consiglio
avuto dalla sindacalista (era uno degli argomenti del ricorso ndr.),
e la frase ingiuriosa sia stata resa in un contesto di obiettive
difficoltà familiari e lavorative" (la donna è
separata e madre di due figli uno dei quali invalido). Marco
Beretta, segretario generale della Filcams Cgil Milano, ha spiegato
che ci sarà un ricorso
in appello contro
la conferma del licenziamento di Marica Ricutti, ex dipendente
dell'Ikea che ritiene «atto sproporzionato e ingiusto». «Il
medesimo giudice del tribunale di Milano ha confermato il giudizio
espresso in fase di rito d'urgenza. Siamo al primo grado di giudizio
- rende noto il sindacalista -. Ricorreremo in appello perché
rimaniamo convinti che il licenziamento sia un atto sproporzionato ed
ingiusto».
Nessun commento:
Posta un commento