Secondo
lʼOsservatorio nazionale sullʼamianto, a Milano è record di casi
di mesotelioma: "Trascurate misure di sicurezza che avrebbero
diminuito le esposizioni" 27
novembre 2018
Milano è
"la capitale dell'amianto con record di casi di
mesotelioma" e in Lombardia si sono registrati "duemila
decessi nel solo 2017 per patologie correlate". Lo afferma
l'Osservatorio nazionale sull'amianto, presentando una serie di dati
epidemiologici sulla presenza della "fibra killer" e
sui tumori a essa legati. A Milano, in particolare, "sono state
trascurate misure di sicurezza che, benché poco efficaci, avrebbero
diminuito le esposizioni".
A
Milano si poteva ridurre l'impatto della "fibra killer" -
La denuncia è arrivata dal presidente dell'Osservatorio nazionale
sull'amianto (Ona), Ezio Bonanni, in occasione della presentazione in
Tribunale a Milano di una serie di dati epidemiologici sulla presenza
della "fibra killer" e sulle patologie tumorali collegate:
nel capoluogo lombardo c'è stata "una particolare trascuratezza
nelle misure di sicurezza che, seppur in sé poco efficaci, avrebbero
diminuito le esposizioni e dunque l'impatto della fibra killer sulla
salute dei lavoratori e dei cittadini". La
magistratura -
Secondo il pm Maurizio Ascione, titolare di molte inchieste su grandi
aziende per la morte di operai finite con assoluzioni, la
magistratura "sta seguendo un complesso e profondo percorso
sulla tematica, atteso il principio della obbligatoria azione penale
che poi, però deve confrontarsi con la verifica della responsabilità
penale che è personale". Ascione ha aggiunto
che servirebbe "una riflessione, anche in altre sedi, prima
di tutto del Legislatore, avendo l'esperienza di processi in questo
settore che mostrano la drammaticità delle vicende esistenziali,
nonché l'esigenza di risposte coerenti dal mondo scientifico ed
industriale". Il
caso degli operai morti -
In giornata, tra l'altro, davanti alla quinta sezione penale della
Corte d'Appello milanese, è iniziato il processo a carico di Paolo
Cantarella e Giorgio Garuzzo, rispettivamente ex ad e ex presidente
di Fiat Auto, e di altri 3 ex manager Alfa e Lancia, accusati di
omicidio colposo per una quindicina di casi di operai morti per forme
tumorali provocate, secondo l'accusa, dall'esposizione negli
stabilimenti Alfa di Arese (Milano) alla sostanza cancerogena, messa
al bando negli anni '90. Gli imputati sono stati assolti in primo
grado con proscioglimenti in linea con quelli di molti altri processi
del genere degli ultimi anni a Milano.I rischi per istituti scolastici e case popolari - Fin dal 2008, come è emerso dal convegno organizzato in collaborazione con Labor Network, l'Ona "ha segnalato la condizione di rischio in Lombardia, con particolare riferimento agli istituti scolastici e alle case popolari presenti nella cittaà di Milano e in tutta la regione". Tra il 2000 e il 2015 si sono registrati un totale di "5.680 casi di mesotelioma" in Lombardia (882 tra Milano e l'hinterland) e sempre "in costante aumento".
In Lombardia il 33% della presenza totale di amianto in Italia - In Lombardia, spiega ancora l'Osservatorio che ha supportato i familiari delle vittime in molti processi, "c'è ancora il 33% della presenza totale di amianto in Italia" e ci sono "6 milioni di metri quadri, di cui 1,5 di amianto in matrice friabile, che hanno necessità di bonifica e smaltimento, altrimenti si continueranno ad avere ulteriori esposti, malati e decessi".
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