DISASTRO
FERROVIARIO DI PIOLTELLO, UN ANNO DOPO.
FERROVIERI
DIFFIDANO IL MINISTERO DEI TRASPORTI PER 'MANCATA TRASPARENZA'
SULLE INDAGINI
Un
treno di pendolari deragliò all'alba del 25 gennaio 2018 nella
stazione di Pioltello. Tre morti e numerosi feriti
Tanti
i dubbi sulla manutenzione del binario.
Inoltre
i ferrovieri denunciano una inquietante e incomprensibile resistenza
alla trasparenza
E'
già passato un anno da quella tragica mattina, quando poco prima
dell'alba il treno locale 10452, della Trenord Spa
deraglia
nella stazione di Pioltello, causando tre morti e numerosissimi
feriti tra i pendolari.
Apparve quasi immediatamente che la causa più probabile era da attribuire ad una rottura della rotaia in un punto 'debole'
Apparve quasi immediatamente che la causa più probabile era da attribuire ad una rottura della rotaia in un punto 'debole'
già
noto perché sottoposto ad una sorta di manutenzione approssimativa
senza tuttavia ridurre la velocità dei treni in quel tratto.
La
riparazione infatti era stata provvisoriamente effettuata con un
tavoletta di legno, le cui immagini sono nella memoria di tutti
I
Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS),
denunciano di aver trovato una resistenza inaspettata e un vero e
proprio muro
di
sbarramento ad ostacolare la trasparenza delle indagini, da parte del
dirigente della DIGIFEMA, l'Ufficoinvestigativo sugli incidenti
ferroviari,
Fabio
Croccolo, il quale ha ripetutamentenegato l'accesso alle informazioni
disponibili, così come previsto dalla legge
Mentre
le indagini della magistratura proseguono, ad un anno dal disastro, i
RLS hanno
avviato
le procedure per una citazione in giudizio del ministero per 'mancata
trasparenza'
I
miei assistiti
-
si legge nella diffida inviata oggi dal legale dei ferrovieri,
Alessandro Brunetti, al ministero
- hanno
il
diritto di essere informati sull’indagine relativa all’incidente
ferroviario al fine di poter presentare compiutamente
pareri
ed opinioni sulla stessa e di essere autorizzati a promuovere, con
eventuali osservazioni sui progetti di relazione,
le
misure di prevenzione idonee a tutelare la salute, l’integrità
psicofisica dei lavoratori ed a migliorare la
sicurezza
degli utenti del trasporto ferroviario, dei terzi interessati e della
circolazione ferroviaria in genere (...).
"L'errata
quanto incomprensibile affermazione in merito all’asserita
“mancanza di interesse legittimo” dei miei
assistiti
-
scrive ancora Brunetti -
non
trova giustificazione alcuna e si pone in una condizione
antigiuridica poiché
in
frontale violazione delle disposizioni vigenti in materia( ...)
all’art. 21 del D.Lgs 162. In caso di inerzia, entro
dieci
giorni dalla presente
-
conclude la missiva, preannunciando l'azione giudiziaria nei
confronti del dirigente e
dello
stesso ministro -
stante la rilevanza della questione posta, i miei assistiti saranno
costretti ad adire le
competenti
autorità giudiziarie denunciando i profili di illegittimità (...)
ivi inclusi gli
eventuali
profili di natura penale, relativi alla violazione degli obblighi
d’ufficio".
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