La giusta e
necessaria azione contro azienda e commissari chiama ora gli operai a
prendere una posizione autonoma, non a difesa dell'azienda commissari e governo
ma di lotta per la sicurezza, salute e lavoro contro azienda, commissari e
governo. E' chiaro
che i lavoratori che sono mandati dall'azienda ad operare all'Afo2 non possono
essere oggetto di provvedimenti della Magistratura.
Ma gli operai non possono fare gli
"innocenti" senza opporsi collettivamente e lottare e loro rifiutarsi
di continuare a lavorare a rischio della propria vita - rifiuto perfettamente
legittimo, garantito dal TU 81/08.
Senza la loro lotta autonoma effettivamente finiranno
con l'essere "cornuti e mazziati".
Slai cobas per il sindacato di classe
Ambigua come
sempre la posizione dei sindacati confederali Fim-Cisl, Fiom-CGIL e Uilm-uil
con una nota
congiunta hanno reso noto che “In attesa di sviluppi chiari e
definiti, preso atto di quanto emerso nel corso della riunione tra Azienda e
OO.SS. del 17.07.2015, in termini di garanzie, chiediamo all’azienda di
adoperarsi immediatamente al fine di assicurare oltre a quanto previsto dalle
norme di legge e di contratto, ponendo in essere ogni eventuale tutela
giudiziaria, immediata e futura, nei confronti dei lavoratori interessati“. FIM,
FIOM e UILM credono che nella vicenda– continua la nota dei
sindacati – i lavoratori siano privi di qualsiasi responsabilità
diretta e per quanto tali, non debbano essere coinvolti da provvedimento alcuno
anche e soprattutto in termini di sicurezza e salvaguardia impiantistica. Le
scriventi organizzazioni sindacali garantiranno la costante informazione
sugli sviluppi e ogni eventuale azione necessaria sul piano giuridico
individuale di ognuno.“
I sindacati
confederali complici dell'azienda che nulla hanno detto e anzi hanno appoggiato
il decreto del governo nonostante la morte di un operaio, adesso continuano a
basarsi sulle "garanzie" dell'azienda, e si preoccupano solo dei
risvolti legali e non della sicurezza degli operai che operano sull'Afo2 a
rischio.
In serata, la FIM, FIOM e UILM unitamente alle Segreterie confederali, hanno ricevuto convocazione presso la Prefettura di Taranto, esprimendo nell’incontro avvenuta l’odierna forte preoccupazione di tutti i lavoratori.
In serata, la FIM, FIOM e UILM unitamente alle Segreterie confederali, hanno ricevuto convocazione presso la Prefettura di Taranto, esprimendo nell’incontro avvenuta l’odierna forte preoccupazione di tutti i lavoratori.
Equivoco e del
tutto illegittimo è poi il comunicato che sarebbe stato emesso dalla
Prefettura secondo il
quale il Prefetto, il Comitato provinciale Ordine e
Sicurezza dopo ampia disamina “hanno formulato rassicurazioni
circa l’estraneità dei lavoratori ai fatti contestati e che simili azioni non
avranno a ripetersi” come riporta una nota congiunta sindacale.
L'azienda
dopo che i sindacati confederali sono corsi in suo aiuto dichiara - non che ha
rimosso le cause che hanno portato alla morte dell'operaio e al grave permanente
pericolo per altri operai operanti in Afo 2 - ma che basa la sua azione solo
sul decreto illegittimo, truffaldino e anticostituzionale del governo Renzi
L’ILVA in una nota dichiara “di
aver operato nel pieno rispetto della legalità in ottemperanza alle previsioni
del decreto legge 92/15. I dipendenti identificati hanno eseguito
le previsioni di un decreto Legge normato su presupposti di urgenza. Al momento
resta garantita la continuità produttiva” .
E l'Ilva
invece di garantire la tutela della sicurezza e salute dei lavoratori annuncia che “garantirà la tutela legale dei
propri dipendenti fornendo loro la più ampia assistenza“.
Portavoce
ambiguo dell'azienda è come sempre la Uilm di Talò “Dopo il nostro incontro di oggi
a seguito dell’arrivo dei Carabinieri all’Altoforno 2 dell’Ilva — ha
spiegato al proposito il segretario della Uilm di Taranto, Antonio
Talò, — l’azienda sta per andare dal prefetto di Taranto per
farsi autorizzare al funzionamento degli impianti e garantire la sicurezza dei
lavoratori”. “Vogliamo che i lavoratori siano garantiti sia per la
sicurezza ed anche sotto il profilo giuridico – ha aggiunto Talò –
I lavoratori non possono essere destinatari di avvisi di garanzia
perché, secondo la Procura, hanno disatteso un ordine dell’autorità
giudiziaria. L’azienda deve assolutamente chiarire come stanno le cose. Se
queste garanzie non ci saranno date, allora saremo noi a dire ai lavoratori di
non andare più sugli impianti e la fabbrica, a quel punto, si fermerà” .
La Uilm dirà quindi ai lavoratori di non andare sugli impianti non per salvaguardare la loro vita ma per non incorrere nell'azione magistratura. Uilm e azienda sono uniti su questo, sul fatto che il decreto illegittimo di Renzi debba essere attuato.
La Uilm dirà quindi ai lavoratori di non andare sugli impianti non per salvaguardare la loro vita ma per non incorrere nell'azione magistratura. Uilm e azienda sono uniti su questo, sul fatto che il decreto illegittimo di Renzi debba essere attuato.
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