Genova, Imperia, La Spezia e Savova.
Ogni giorno continue notizie su attualità, cronaca, eventi culturali,
spettacolo e sport. TeleNord; emittente TV ligure, molto attiva
sul territorio e sulle principali notizie che si presentano all'ordine del
giorno.
Fabrizio Cerignale e Michele Serra. Sono due colleghi
giornalisti, protagonisti dell'ultimissima spiacevole vicissutudine lavorativa.
Costretti a lavorare, producendo regolare servizio d'informazione, circa tre
mesi senza percepire un centesimo di stipendio. Successivamente arriva la
lettera di licenziamento; letteralmente sbattuti fuori e al loro posto ex
colleghi, preparati e validi professionalmente, ma in pensione da
tempo. "Dopo T9 a Roma, il nuovo caso è sotto la Lanterna". Un
mal costume tipicamente italiano, non riguarderebbe solo il pianeta
informazione, quello di prediligere raccomandanti e privilegiati al posto di
giovani, altrettanto bravi, preparati e meritevoli di aver ritagliato il giusto
spazio professionale. L'Associazione Ligure Giornalisti non ci sta,
esprime piena solidarietà ai colleghi ingiustamente defenestrati dal loro posto
di lavoro, denunciando a chiare lettere una situazione deleteria, a vantaggio
di pochi prediletti, letteralmente a danno delle giovani generazioni:
"Ciò che stupisce è che l’azienda in questione si “libera” del peso
economico di due colleghi in attività e continua invece a mandare in onda
programmi condotti da valenti colleghi, ma pensionati. Frutto di una miopia che
non è solo delle aziende, ma degli stessi colleghi e della società. Il ricambio
generazionale del mercato del lavoro è la base della sopravvivenza di una
professione e della previdenza dei colleghi, ma l’intreccio di egoismi e
convenienze sta bruciando il futuro di una generazione di giornalisti. Di
prove, in Liguria, ce ne sono quante se ne vogliono: ex vice direttori, da
tempo in quiescenza, di importanti quotidiani che collaborano a pezzo;
prepensionate di quotidiani nazionali che si presentano imperterrite alle
conferenze stampa; uffici stampa opzionati da colleghi da tempo usciti dal
mondo del lavoro. Ciliegina sgraditissima sulla torta, un altro a dir poco
sorprendente fatto, che la stessa Associazione vuol far presente: "per
arrivare infine al dibattito di giovedì 15 ottobre organizzato da “Sinistra
e Lavoro” intitolato "Il lavoro e i diritti per ricostruire la
sinistra", moderato da una giornalista pensionata che fa parte della
folta schiera dei colleghi che si rifiutano di lasciare il passo: non c’è che
dire, un bel segnale. I giornalisti disoccupati e precari sentitamente
ringraziano".
Non solo tutti gli operatori
dell'informazione, senza più occupazione, precari o costretti al lavoro
gratuito; "tutti gli italiani con la diligenza del buon padre di
famiglia, ringraziano per la situazione globale del nostro panorama lavorativo,
sempre più alla deriva e con speranze di ripresa, al momento, ridotte a
lumicino".
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