La giornata di sciopero generale di
24 ore di tutte le categorie del 18 marzo 2016 ha visto l'adesione di larghi
strati di classe lavoratrice in vari settori, con la partecipazione convinta e
determinata di lavoratori, delegati, compagni alle diverse manifestazioni
lanciate e articolate su tutto il territorio nazionale e ai picchetti operai
davanti ai cancelli di magazzini e fabbriche già nelle prime ore del mattino. La
manifestazione a Milano ha visto ancora una volta la presenza
preponderante dei lavoratori della logistica ma anche la presenza di lavoratori
degli altri settori come il chimico, le poste, il pubblico impiego, il tessile,
metalmeccanico, dando allo sciopero un significato in più, che è appunto quello
di unire tutti i settori... In queste due ultime settimane prima del 18 marzo
sono state organizzate assemblee nei luoghi di lavoro, in ben 47 magazzini, con
10 pullman dall’interland di Milano, 2 da Bergamo, 2 da Brescia, uno da Genova
e Novara, con fermate davanti ai magazzini la mattina dello sciopero.
Migliaia di
lavoratori hanno risposto con entusiasmo e con coraggio manifestando per le
strade di Milano tutta la loro voglia di battersi per i diritti e contro la
guerra (che al di là di quanto afferma Renzi è già in atto) attraverso l’arma
della lotta e dello sciopero. Si sono svolte manifestazioni anche a
Bologna, a Roma, Napoli, Firenze, Torino, Prato, ....
A Bologna
un corteo di un migliaio di lavoratori ha attraversato le vie della città
gridando la propria opposizione alla guerra imperialista, alle politiche anti –
operaie del governo, ma rivendicando anche la diminuzione generale dell'orario
di lavoro a parità di salario e la libera circolazione della forza – lavoro! Con
la conclusione del corteo la giornata di lotta e battaglia è stata rilanciata
con il picchettaggio serale dell'Interporto di Bologna, completamente bloccato
per ore, e con un nuovo presidio presso l'Hotel Holyday Inn, dove é ancora in
corso una dura battaglia per il reintegro delle lavoratrici licenziate perché
nel corso dell'ennesimo cambio d'appalto hanno rivendicato l'applicazione del
CCNL. Anche a Napoli un migliaio di lavoratori, disoccupati, precari e
studenti sono scesi in piazza contro guerra, la politica economica e sociale di
governo e UE, il Jobs Act, la riforma delle scuola e lo Sblocca Italia.
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