sabato 26 marzo 2016

24 marzo - No ai licenziamenti facili...... come a quelli difficili



Stato di agitazione all’acciaieria Cogne: “No ai licenziamenti facili”
Lo hanno proclamato i sindacati dopo il licenziamento di un lavoratore. Pirovano: mossa che non facilita le trattative.        
    
22/03/2016
cristian pellissier
aosta
I sindacati proclamano lo stato di agitazione per la Cogne Acciai speciali “per evitare - spiegano le Rsu della Cogne - una pericolosa escalation di licenziamenti facili che possono toccare qualsiasi lavoratore”. I sindacati fanno riferimento al “licenziamento di un impiegato per soppressione di posto di lavoro”. La motivazione, in un'azienda così grande, per loro non è accettabile. La Cogne “poteva trovargli un'altra mansione” e chiedono quindi all'azienda di tornare sui propri passi.
Non si è fatta attendere la risposta della Cogne. L'amministratore delegato del gruppo, Monica Pirovano, dichiara: “Restiamo basiti di fronte al comunicato delle RSU e le ragioni sono molteplici”. Pirovano spiega: “Da un lato, infatti, questo atteggiamento non favorisce di certo la trattativa in corso tra l’azienda, il lavoratore e il suo sindacato per trovare una soluzione conciliativa in vista della convocazione davanti alla Direzione regionale del lavoro”.

“Nel 2015 abbiamo fatto assunzioni e investimenti” 
Poi contrattacca: “Fa specie che mai i sindacati si siano espressi su dati incontrovertibili, che testimoniano come la Cogne per crescere e concorrere sui mercati investa non solo sugli impianti, ma anche e soprattutto sulle persone”. E snocciola i numeri: “Nel 2015, 42 dipendenti sono passati da un rapporto di lavoro somministrato a un rapporto diretto con la Cogne; sempre nel 2015, 32 contratti a tempo determinato sono stati trasformati a tempo indeterminato; alla fine di questo mese di marzo prorogheremo 37 contratti a termine; da maggio 2015 sono stati attivati 20 tirocini Garanzia giovani e già due di questi sono stati trasformati in contratti diretti con l’azienda. Nel 2015 non è stata operata nessuna soppressione di posto di lavoro”. Ricorda poi i 300 mila euro destinati alla formazione; i 360 mila per il “progetto polivalenza elaborato in accordo con i sindacati” che ha l'obiettivo di formar 90 persone per creare operatori in grado di svolgere più mansioni.


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