Tumori, dossier choc: gli operai Prolafer hanno perso
tra gli otto e i dieci anni di vita
Analizzate
le cartelle cliniche di 123 operai e messe a confronto con quelle di 230
commercianti. I risultati preoccupano il sindaco: “Accerteremo anche le responsabilità”
La fonderia
Prolafer di Trino è stata attiva tra il 1959 e il 1992
14/03/2016
roberto
maggio
trino
«Chi ha lavorato alla Prolafer ha perso tra gli 8-10
anni di vita potenziali». Dopo i primi, inquietanti studi pubblicati a
novembre, che collegavano l’insorgenza di tumori nella popolazione alla
vicinanza tra le case e l’ex fonderia di Trino, i ricercatori dell’Osservatorio
socio-ambientale trinese pubblicano nuovi dati sui lavoratori della fabbrica
attiva dal 1959 al 1992. I risultati choc sono stati presentati dalla
Commissione ambiente e nucleare.
Le tabelle
Lucio Antonio Palin, docente di Medicina traslazionale
dell’Upo, e Christian Salerno, specialista in Statistica medica e epidemiologia
ambientale, sono arrivati a nuove conclusioni sui danni della Prolafer
analizzando le cartelle cliniche di 123 operai, di cui 65 già deceduti,
confrontandole con un campione di 240 commercianti: «Dalle analisi - scrivono -
è emerso che l’età media di decesso è di 70 anni. I modelli hanno evidenziato
eccessi significativi con rischi sei volte maggiori, rispetto ai commercianti,
della comparsa di tumori al polmone, all’apparato respiratorio e al
colon-retto. L’incremento delle patologie è aggravato dal fatto che il campione
dei commercianti è più anziano rispetto agli addetti Prolafer. Valori cosi
elevati difficilmente potranno essere ridotti, considerando fattori come il
fumo o l’alcol». Secondo gli studiosi i risultati sono sottostimati perché si
basano su dati parziali.
La prima
ricerca
Nel dossier di quattro mesi fa i ricercatori hanno
evidenziato come i residenti nel raggio di 800 metri dalla Prolafer hanno
rischiato di ammalarsi di tumore o di una patologia all’apparato respiratorio
molto di più rispetto a chi ha abitato in altre zone della città. Lo studio era
basato su 950 abitanti i cui quadri clinici (età, lavoro, stile di vita,
decessi in famiglia), raccolti tramite questionari, erano stati confrontati con
la restante popolazione di Trino. Tra gli anni ’80 e i ’90, nel pieno
dell’attività Prolafer, i decessi per patologie respiratorie sono stati fino a
cinque volte superiori nei residenti attorno alla fonderia. La mortalità per
tumore all’apparato digerente tre volte superiore, così come per il
colon-retto, mentre il rischio di morire di cancro allo stomaco è stato di
sette volte superiore e per leucemia e mielomi addirittura dieci volte
maggiore. Tra i fattori di rischio anche il consumo di ortaggi coltivati nei
campi vicini alla fabbrica: «I dati - spiega il sindaco Alessandro Portinaro -
ci preoccupano e ci spingono ad approfondire questi numeri, verificando anche
la possibilità, attraverso le autorità competenti, di risalire a eventuali
responsabilità».
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