Processo Eternit, decide la Corte Costituzionale
E' attesa per oggi, 31 maggio, la sentenza della Corte
Costituzionale chiamata a pronunciarsi sulla possibilità di procedere in
tribunale contro Schmidheiny per il reato di omicidio volontario. L'udienza
preliminare del processo Eternit bis era stata infatti sospesa in attesa di
conoscere l'interpretazione della Corte sul principio del “ne bis in idem”
CASALE MONFERRATO - Si torna a Roma, dopo la sentenza
della Corte di Cassazione che aveva dichiarato prescritto il reato di disastro
ambientale per i morti da amianto a Casale Monferrato.
Oggi, 31 maggio, è infatti attesa la sentenza della
Corte Costituzionale chiamata ad esprimersi sul principio del “ne bis in idem”,
secondo il quale nessuno può essere sottoposto a processo per il medesimo
reato.
A chiedere il parere del massimo organismo giuridico
in Italia è stato il giudice dell'udienza preliminare di Torino, davanti al
quale si era aperto il cosiddetto Eternit Bis: imputato è Stephan Schmidheiny,
patron della Eternit che ha Casale ha lavorato amianto fino agli anni Ottanta,
lasciando 2 mila morti l'anno per mesotelioma pleurico.
Il reato, contestato dai pubblici ministeri Raffaele
Guariniello e Gianfranco Colace, è quello di omicidio volontario. Schmidheiny
era già stato sottoposto a processo (ed assolto per prescrizione del reato
davanti alla Corte di Cassazione nel novembre 2014) per disastro ambientale
doloso. In primo e secondo grado era stato riconosciuto colpevole e condannato
a 18 anni di carcere. Ma la Cassazione aveva ribaltato le prime due sentenze,
dichiarando, appunto, la prescrizione del reato.
Ci avevano riprovato i familiari e le vittime
dell'amianto, insieme alla procura di Torino, che ha istituito un nuovo
procedimento, l'Eternit bis, appunto.
Il reato, sostengono la pubblica a accusa e le parti civili,
riunite nell'Afeva, non è il medesimo. Il periodo di riferimento e il quadro,
però si.
Il gup di Torino, che ha esaminato l'istruttoria per
il nuovo procedimento (l'Etenit bis, appunto) aveva preferito chiedere il
parere della Corte Costituzionale.
Se questa si esprimer? per l'improcedibilità, Stephan
Schmidheiny la sfangherà e c'è il rischio che nessuno potrà essere dichiarato
responsabile per le morti da amianto.
Oggi a Roma saranno presenti anche un gruppo di
familiari e vittime dell'amianto, ad attendere il giudizio.
31/05/2016
Redazione - redazione@alessandrianews.it
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