mercoledì 26 febbraio 2014

26 gennaio: la verità su cariche contro gli operai della Granarolo a Bologna

23G Granarolo: la verità sulle aggressioni della polizia contro i facchini
In questo testo ci proponiamo di ricostruire gli avvenimenti della giornata di ieri davanti ai cancelli della Granarolo. Opera resa necessaria dalla lettura della rassegna stampa di oggi e dalla necessità di informare la città su quello che è veramente successo nella giornata del 23 gennaio.
La giornata era iniziata con un nuovo picchetto dei lavoratori e dei solidali di fronte ai cancelli della Centrale del Latte. Protesta che richiedeva ancora una volta la riassunzione dei 51 licenziati dalla cooperativa subappaltatrice Sgb a seguito di uno sciopero nella primavera scorsa. Riassunzione più che doverosa, a fronte di un accordo siglato dal prefetto Stingone nel luglio scorso che non è stato ancora rispettato riguardo a 42 dei 51 oggetti di licenziamento.
Subito le forze dell'ordine dimostrano un atteggiamento nervoso, determinato a rimuovere il blocco legittimo che i facchini e i solidali avrebbero immediatamente sciolto di fronte alla volontà di risolvere la situazione, riaprendo il tavolo con la Prefettura e intanto prolungando la cassa integrazione ai licenziati. Licenziati sui quali iniziano anche a pendere provvedimenti di sfratto per morosità, licenziati che spesso hanno famiglie con bambini piccoli.
L'atteggiamento è fortemente intimidatorio e soprattutto accompagnato da una prassi che mira a riservarsi impunità dai ripetuti abusi: nei video
1 e 2 si vede la polizia cercare di impedire che si possa riprendere ciò che sta accadendo. Un reporter di movimento viene intimidito e poi tratto in stato di fermo solamente per aver provato a riprendere un candelotto di spray al cs nelle mani di un poliziotto (nel video 3 ne è testimoniata la presenza), spray evidentemente non in dotazione e quindi illegale. Il reporter verrà trattenuto, in maniera arbtraria e folle, per quasi 4 ore, senza alcun capo d'accusa credibile, e infatti verrà rilasciato senza essere neanche tratto in questura come gli altri quattro generosi colpiti della repressione poliziesca.
Lo spray e le manganellate a catena (checchè ne dicano le autorità) a cosa servono? A controbattere alla tenacia dei facchini nel cercare di esporre le loro ragioni nell'unico modo possibile, colpendo i profitti dell'azienda che sono profitti fatti sopra la loro pelle di sfruttati. Magari costringendola ad un sacrosanto rispetto dell'accordo succitato. E allora ecco motivati i blocchi dei camion, il fatto di non farli entrare ed uscire dai cancelli, visto che nemmeno gli accordi firmati tra le parti e con la mediazione della Prefettura vengono rispettati. Alla faccia della legalità! (v.
link )
[GUARDA E DIFFONDI IL VIDEO IN CUI VIENE FILMATO IL CARABINIERE CHE GASSA I SINDACALISTI FACCHINI E DOPO POCHI SECONDI L'ARRESTO DI UN OPERAIO CHE SI TROVA ANCORA IN CARCERE CON L'ACCUSA DI RESISTENZA E LESIONI A PUBBLICO UFFICIALE
VIDEO VERITA']
Ma le forze dell'ordine via via liberano la strada, con metodi bruschi e avanzando parallelamente al cancello (video
410 e 14). Durante la prima carica vengono arrestati due compagni, un facchino (video 9) ed un solidale. Si spezza il presidio, che viene diviso sui due lati, ma prosegue nei blocchi stradali e dei camion; alcuni facchini si sdraiano sotto i mezzi e vengono ripetutamente gassati dalle fdo per costringerli ad uscire (video 8 e 13). Alle vergognose pratiche poliziesche, i facchini rispondono unicamente con la resistenza passiva. (video 11, 12, 15).
Successivamente verranno arrestati altri due facchini, con metodi come quelli testimoniati dal video
5, mentre il nervosismo delle forze dell'ordine sale sempre di più (in parallelo al numero delle cariche) e di conseguenza le maniere brusche, che vanno dai pugni in faccia ai facchini (video 6 e 7) agli insulti nei confronti dei manifestanti, spesso all'insegna del razzismo più becero.
Ma i manifestanti non si sono arresi ieri, e oggi dalle prime ore del mattino lo spiazzo davanti ai cancelli è tornato ad essere attraversato da centinaia di persone che vogliono che i diritti e la dignità dei lavoratori affiliati a Granarolo vengano rispettati!          


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