Il segretario Pd dopo l'aggressione degli operai:
"A colpirmi di più è la Cgil: non ha preso le distanze"
“SAREBBE stato meglio se la classe dirigente genovese,
politica ed economica, avesse preso qualche sputo in più e si fosse lasciata
scappare qualche imprenditore in meno”. Alessandro Terrile, segretario del Pd
genovese, non si lascia scomporre più di tanto dagli sputi dei lavoratori Ilva
che lo hanno preso di mira a palazzo Tursi. Per la prima volta il segretario del
partito principale della sinistra a Genova è stato contestato dagli operai
dell'Ilva, una delle fabbriche storicamente più “rosse”, i siderurgici se la
sono legata al dito perchè qualche settimana fa all'assemblea regionale del Pd
Terrile ha detto che l'accordo di programma non può essere più considerato un “moloch”
inattaccabile, ma si può rivedere per fare spazio a nuove opportunità
industriali. “Io penso che il rischio più forte per la politica sia non tanto
quello di perdere consensi “spiega Terrile” anche se ovviamente il consenso è
importante, ma non avere una linea chiara per paura. Quello che invece
rivendico e che almeno una parte dei
lavoratori apprezza, “la scelta di dire finalmente cose chiare, con il coraggio
di dare una lettura sul futuro che vogliamo costruire”.
C'è stato uno strappo tra il Pd e il mondo del lavoro?
“No. Intanto quella che ha scelto di occupare ieri è
solo una parte dei siderurgici Ilva e una parte minoritaria del mondo del
lavoro. Capisco le preoccupazioni, ma la linea di fondo del Pd è che la difesa
del lavoro è l'unica vera forma di difesa del reddito. Non si può non tenere
conto del fatto che l'accordo di programma era una soluzione per la crisi
dell'Ilva di Genova undici anni fa, oggi non c'è più Riva e c'è la crisi della
siderurgia, non significa che l'accordo di programma non c'è più, ma solo che
non può essere l'unica risposta, la risposta viene dalla tutela della
produzione industriale. Nel momento in cui si pensava che la ripresa
industriale dell'Ansaldo potesse prodursi sulle aree Ilva, sarebbe stato
pericoloso non esplorare questa ipotesi”.
Quanto è distante allora il partito dai sindacati?
“Intanto una parte dei sindacati, e mi riferisco a Fim
e Uilm, hanno tenuto una linea diversa, equilibrata e apprezzabile. Al di là
delle contestazioni mi colpisce invece che una parte del sindacato non
riconosca il lavoro fatto dal Pd in parlamento a tutela dell'integrazione
salariale. E comunque per noi è importante la tutela dei lavoratori, ma
altrettanto importante quella dei cittadini di Cornigliano che hanno il diritto
di non vedersi distrarre risorse destinate alla bonifica e al risanamento della
delegazione”.
Quanto pesa la politica in tutto questo?
“Il fatto che la Fiom sia guidata da Lotta Comunista
un po' di peso lo ha avuto, ma mi colpisce di più la mancanza di una presa di
distanza della Cgil, a parte la telefonata di Bosco che ho ricevuto e
apprezzato, non ho visto dichiarazioni ufficiali”.
Il sindaco Doria ha criticato duramente l'occupazione,
ma non è venuto a parlare con i lavoratori, cosa ne pensa?
“E' difficile stabilire dove finisce la ragione di chi
sostiene che il sindaco dovrebbe sempre prestarsi al confronto anche se duro, e
dove inizia quella di chi mette un punto fermo perchè non accetta di sottostare
alle occupazioni e all'invasione violenta”.
Secondo gli ultimi sondaggi il gradimento di Doria è
molto basso, dopo la sconfitta delle regionali non avete il timore di perdere
anche il Comune?
“Le classifiche non mi appassionano più di tanto, il
problema non è Doria, quanto la capacità di Doria e di questa giunta di portare
a termine alcune cose importanti, che sono state avviate, ma che entro il 2016
devono arrivare a risultati, dai servizi alla trasformazione delle aree,
ospedale di Ponente, Riparazione Navali, Fiera, il lavoro è stato fatto, ora
bisogna concluderlo per dare veramente una prospettiva di sviluppo a questa
città”.
Nessun commento:
Posta un commento