Bergamo – Ieri pomeriggio un centinaio di lavoratori e
lavoratrici dell’Italtrans di Brignano è sceso in strada mandando il traffico
in tilt. Da mesi con vertenze e tavoli di trattativa già aperti, dopo quattro
giorni di mobilitazioni oggi il personale ha deciso di manifestare per
rivendicare i propri diritti sul posto di lavoro. Scenario già di diverse
lotte, nei
magazzini della Khoene Nagel di Brignano Gera d’Adda la situazione è
addirittura peggiorata a settembre 2015, dopo l’acquisto da parte di Italtrans.
I motivi della mobilitazione di questi ultimi quattro giorni sono
essenzialmente due: il primo riguarda le condizioni di sfruttamento sul posto
di lavoro e il secondo la scelta del Prefetto di non concludere il tavolo della
trattativa tra l’azienda e i sindacati. I lavoratori lamentano un clima e
condizioni di sfruttamento: a partire da discriminazioni sindacali (cinque
licenziamenti, di cui uno del delegato dello Slai Cobas per il sindacato di
classe), fino ad arrivare a orari di lavoro variabili. Dopo una denuncia, il 18
dicembre vi è stata un’ispezione in cui sono state riscontrate molte
irregolarità. Inoltre, un verbale dell’Asl afferma le scarse condizioni
igieniche dei bagni e della mensa. Ma ad oggi neanche l’ispettorato del lavoro
ha rilasciato un documento ufficiale definitivo. Infine, durante questi ultimi
giorni di sciopero, molti di questi lavoratori sono stati sostituiti con altri
facchini meno preparati e competenti: come conseguenza, si sono registrati nel
magazzino 3 infortuni durante l’ultima settimana di lavoro.
A tutto ciò si
aggiunge il comportamento anomalo del Prefetto, a seguito di vari incontri tra
sindacati e società per risolvere la situazione: l’altro ieri, con i lavoratori
in presidio sotto la prefettura, un funzionario ha comunicato l’impossibilità
di continuare il tavolo della trattativa. Un’altra grossa preoccupazione è data
dall’art. 42 del contratto nazionale firmato da CGIL, CISL e UIL, che afferma
che i lavoratori possono essere licenziati quando vi è un cambio di appalto: la
gestione passa da una cooperativa all’altra, ma non è scontato che i lavoratori
conservino i loro posto di lavoro. Per la difesa di un posto di lavoro fisso,
per rivendicare la dignità di lavoratore, e per ottenere il reintegro dei loro
compagni licenziati, i lavoratori della logistica dell’Italtrans promettono di
continuare la loro lotta.
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