venerdì 15 gennaio 2016

15 gennaio - SICUREZZA SUL LAVORO: KNOW YOUR RIGHTS! “LETTERE DAL FRONTE” DEL 15/01/16. Di M. Spezia



INDICE

Riccardo Antonini erreemmea@libero.it
LETTERA DI DENUNCIA DEL COMITATO PENDOLARI DI VERCELLI

Carlo Soricelli carlo.soricelli@gmail.com
REPORT MORTI SUL LAVORO NEL 2015

PER L’INAIL, IN SARDEGNA NON ESISTE IL RISCHIO AMIANTO

Muglia la Furia fmuglia@tin.it

Teoria & Prassi teoriaeprassi@yahoo.it
CONTRATTO METALMECCANICI: LA PAROLA E’ ALLA LOTTA E ALL’ORGANIZZAZIONE

Marco Caldiroli marcocaldiroli@alice.it
QUATTRO SERATE DA GENNAIO A MARZO 2016 SUI TEMI DELLA SALUTE E DELLA PREVENZIONE

Teoria & Prassi teoriaeprassi@yahoo.it
ESTENDIAMO LA LOTTA CONTRO IL TAGLIO DELLE PAUSE E L’AUMENTO DEI RITMI LAVORATIVI

Teoria & Prassi teoriaeprassi@yahoo.it
A FIANCO DEI LAVORATORI SAECO: NO AI LICENZIAMENTI PER I PROFITTI!

Associazione Italiana Esposti Amianto aiea.mi@tiscali.it
COMUNICATO STAMPA SUL PROCESSO BREDA/ANSALDO PER I MORTI DI AMIANTO

Spezia Polis info@speziapolis.org
DISCARICHE, CARBONE E... QUALCHE BUONA NOTIZIA

Assemblea 29 Giugno assemblea29giugno@gmail.com
SABATO 16 A LUCCA IN PIAZZA SAN MICHELE: NO ALLA PRESCRIZIONE PER VIAREGGIO! 

Voci della Memoria info@vocidellamemoria.org
VI ASPETTIAMO SABATO 16 MATTINA (MA ANCHE DOMENICA NON SARÀ MALE)!


Gian Luca Garetti glucagaretti@gmail.com
SERATE PER LA NOSTRA TERRA AL CINEMA ODEON DI FIRENZE

LA FABBRICA CI HA DATO DA VIVERE, MA A QUALE PREZZO?

Muglia la Furia fmuglia@tin.it
AL PEGGIO DAVVERO NON C’E’ FINE...

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From: Riccardo Antonini erreemmea@libero.it
To:
Sent: Sunday, January 03, 2016 2:20 PM
Subject: LETTERA DI DENUNCIA DEL COMITATO PENDOLARI DI VERCELLI

Pensavamo di averle viste tutte ma questo periodo natalizio ci ha donato una chicca probabilmente non così presente nelle letterine dei pendolari Vercellesi a Babbo Natale: una bella fermata allegramente saltata dal Freccia Bianca (FB) delle 6.57 del 28 dicembre.
Cosa sia successo ormai è cosa ben nota. Non vi tedieremo parlando di qualità del servizio, civiltà o rispetto del viaggiatore, concetti che (non da questo episodio) sono ormai stati offesi e banalizzati dalla nostra ferrovia “di bandiera”. Ci limiteremo a formulare alcune domande alle quali non azzarderemo nemmeno a dare risposta ed a proporre qualche riflessione.
Ma come è possibile che un treno ad alta tecnologia nel 2015 salti una fermata (su due!) per una, probabile, “semplice” dimenticanza del macchinista? Ma una seppur minima assistenza tecnologia non esiste? Siamo in completa balia della, sempre possibile, fallibilità umana? Questa è la sicurezza che Trenitalia garantisce ai propri passeggeri? Una situazione del tutto fuori controllo?
Come tutti gli sfortunati testimoni hanno raccontato il convoglio è transitato a velocità impressionante in una stazione piena di viaggiatori, in barba, immaginiamo, a ogni più elementare norma di sicurezza. Questo Comitato ha già più volte segnalato, soprattutto per i treni merci, l’eccessiva velocità di transito in stazione. Dobbiamo aspettare qualcosa di tragico perché vengano prese misure in tal senso?!
Quando tutti abbiamo pensato che per la giornata di ieri il peggio fosse passato, dulcis in fundo è arrivata la nota di Trenitalia con la quale si proclamava di aver dato pronta soluzione al disservizio: aver fatto salire sul treno FB successivo i passeggeri rimasti a piedi. Questa sarebbe una soluzione? Far salire su un treno di oltre un’ora più tardi passeggeri che nel frattempo molto probabilmente si sono così tanto “ingegnati” da aver preso uno dei tre treni in partenza per Milano nella fascia oraria tra i due FB.
Grazie Trenitalia, non ci deludi mai...
Cosa poter fare a seguito di questo ennesimo episodio? Pensiamo poco o nulla, di materiale per qualsivoglia azione ce ne sarebbe stato già più che a sufficienza anche senza questo squallido evento quindi temiamo che nulla accadrà come finora successo.
Dal canto nostro possiamo solo invitare il Sindaco a valutare la possibilità di presentare un esposto/denuncia alla Magistratura per interruzione di pubblico servizio e di violazione delle norme di sicurezza del trasporto; crediamo sarebbe l’unico modo per dare un segnale finalmente forte.
Grazie dell’attenzione e buon anno (nonostante Trenitalia).

Comitato Pendolari Vercelli

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From: Carlo Soricelli carlo.soricelli@gmail.com
To:
Sent: Sunday, January 03, 2016 6:22 PM
Subject: REPORT MORTI SUL LAVORO NEL 2015

Sono a mandarvi a seguire il report che ho ritenuto utile per valutare l’andamento delle morti sul lavoro in Italia nel 2015.
Quello che colpisce di più è l’aumento significativo dei lavoratori morti in tarda età sui luoghi di lavoro e l’incredibile numero di agricoltori morti schiacciati dal trattore.
Carlo Soricelli
Curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro

REPORT MORTI SUL LAVORO NEL 2015
Sono 678 i morti per infortuni sui luoghi di lavoro nel 2015.
Erano 661 nel 2014: +2,6%.
Erano 637 nel 2008 +6,1%.
I morti sul lavoro non sono aumentati solo questo anno come stimato dalle denunce INAIL.
Noi registriamo un aumento significativo anche rispetto al 2008, anno di apertura dell’Osservatorio.
Con le morti sulle strade e in itinere si superano i 1.400
morti complessivi (stima minima).
MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO NEL 2015 PER REGIONE E PROVINCIA IN ORDINE DECRESCENTE DELLE MORTI
LOMBARDIA 77: Brescia 24, Bergamo 12, Milano 10, Pavia 6, Sondrio 6, Varese 5, Como 3, Cremona 3, Mantova 3, Lecco 2, Lodi 2, Monza 2
TOSCANA 68: Grosseto 11, Firenze 9, Massa Carrara 9, Arezzo 8, Pisa 7, Pistoia 6, Prato 6, Livorno 5, Lucca 4, Siena 2
VENETO 55: Vicenza 19, Verona 9, Treviso 7, Venezia 7, Padova 6, Rovigo 5, Belluno 2
CAMPANIA 52: Salerno 19, Napoli 13, Benevento 9, Caserta 7, Avellino 3
SICILIA 46: Palermo 15, Messina 6, Agrigento 5, Siracusa 5 ,Trapani 5, Caltanissetta 4, Catania 4, Ragusa 3
PIEMONTE 45: Torino 16, Cuneo 10, Alessandria 5, Biella 4, Asti 3, Vercelli 2, Novara 1, Verbano Cusio Ossola 1
LAZIO 39: Roma 19, Viterbo 10, Frosinone 6, Latina 2, Rieti 2
PUGLIA 38: Bari 19, Taranto 4, Barletta Andria Trani 4, Brindisi 4, Foggia 4, Lecce 3
EMILIA-ROMAGNA 32: Bologna 6, Modena 6, Ravenna 4, Ferrara 3, Forlì Cesena 3, Piacenza 3, Reggio Emilia 3, Parma 2, Rimini 2
ABRUZZO 30: Chieti 10, L’Aquila 9, Teramo 8, Pescara 3
TRENTINO ALTO ADIGE 24: Bolzano 14, Trento 10
CALABRIA 21: Catanzaro 6, Cosenza 6, Crotone 3, Reggio Calabria 3, Vibo Valentia 3
MARCHE 19: Ancona 6, Ascoli Piceno 5, Fermo 3, Pesaro Urbino 3, Macerata 2
FRIULI-VENEZIA GIULIA 15: Pordenone 7, Udine 5, Gorizia 1
UMBRIA 14: Perugia 11, Terni 3
LIGURIA 14: La Spezia 6, Genova 3, Savona 3, Imperia 2
MOLISE 12: Campobasso 11, Isernia 1
SARDEGNA 12: Cagliari 5, Oristano 3, Medio Campisano 2, Carbonia-Iglesias 1, Ogliastra 1, Olbia Tempio 1
BASILICATA 8: Matera 4, Potenza 4
VALLE D’AOSTA 2: Aosta 2
I lavoratori morti sulle autostrade, all’estero e in mare non sono segnalati a carico delle province.
Consigliamo a tutti quelli che si occupano di queste tragedie di separare chi muore per infortuni sui luoghi di lavoro, da chi muore sulle strade e in itinere con un mezzo di trasporto.
I lavoratori che muoiono sulle strade e in itinere sono a tutti gli effetti morti per infortunio sul lavoro, ma richiedono interventi completamente diversi dai lavoratori morti sui luoghi di lavoro.
L’INAIL nel 2014 ha riconosciuto complessivamente 662 morti sul lavoro, di questi il 52% sono decessi in itinere e sulle strade, ma le denunce per infortuni mortali sono state 1.107.
Crediamo che anche per il 2015 ci siano più o meno le stesse percentuali. Nel 2015 tra gli assicurati INAIL sembra ci sia stata un’inversione di tendenza, per la prima volta dopo tantissimi anni questo Istituto vede aumentare le denunce per infortuni mortali, questo nei primi dieci mesi del 2015. Ma le denunce non comportano necessariamente un riconoscimento dell’infortunio.
Sta a noi che svolgiamo un lavoro volontario, senza interesse di nessun tipo, far conoscere anche questo aspetto ai cittadini italiani.

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To:
Sent: Monday, January 04, 2016 8:01 PM
Subject: PER L’INAIL, IN SARDEGNA NON ESISTE IL RISCHIO AMIANTO

Trasmetto i link ai servizi riguardante le conseguenze dell’esposizione all’amianto in settori industriali finora esclusi da ogni forma di riconoscimento.

AD OTTANA SI CONTINUA A MORIRE PER L’AMIANTO, LE VEDOVE CHIEDONO DIGNITA’ E GIUSTIZIA PER I LORO CARI.
La nostra Gisella Serra (vedova di Giovannino Moro) e Luigi Porcu espongono in modo semplice e dettagliato le esperienze vissute che hanno segnato drammaticamente la propria vita.

LE MORTI BIANCHE DI OTTANA: INTERVISTE A GISELLA SERRA E LUIGI PORCU
L’ex Enichem di Ottana (NU) che un tempo dava lavoro a circa 6.000 persone è stata ribattezzata la “Fabbrica dei tumori”.
Gisella Serra è la vedova di Giovanni Moro, ex Responsabile del Laboratorio Chimico di Ottana, deceduto prematuramente nel gennaio 2006 a causa di un mesotelioma pleurico.
Luigi Porcu ha lavorato per 30 anni nello stabilimento di Ottana, era affetto da cancro Polmonare, è deceduto il 04/08/12 solo alcuni mesi dopo l’intervista.
Anche Luigi, come Giovannino ha lavorato nel Laboratorio Chimico dell’ex Enichem di Ottana svolgendo le mansioni di Analista Chimico.
L’associazione Associazione Italiana Esposti Amianto (AIEA), facendo seguito ai continui dinieghi dell’INAIL che non ha voluto riconoscere l’origine professionale della patologia tabellata in Lista I, assiste gli eredi nel ricorso giudiziario di accertamento della malattia professionale.
L’AIEA continua a denunciare i diversi atteggiamenti dell’INAIL nel riconoscimento delle patologie asbesto correlate: “In Basilicata, ai dipendenti dello stabilimento gemello (in termini tecnologici, ambientali e operativi) ex EniChem di Pisticci Scalo, il cancro polmonare è riconosciuto di origine professionale; in Sardegna NO”.

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From: Muglia la Furia fmuglia@tin.it
To:
Sent: Wednesday, January 06, 2016 5:16 PM

Riporto a seguire il testo del contributo inviato dall’ingegner Marco Bianchini (lettore fisso del blog fin dalla prima ora con lo pseudonimo “Ponteggi da Imbianchini”), che ringrazio, e al quale aggiungo solamente il testo della risposta al recentissimo interpello n.14/15 sullo stesso argomento.
L’interpello è scaricabile, insieme ad altri 5 su argomenti diversi, cliccando sul link:

* * * * *

Caro Muglia La Furia,
da fine 2012 eravamo in attesa dell’emanazione del Decreto che rende effettive le integrazioni nel Testo Unico Salute e Sicurezza sul lavoro contenute nella Legge 177/12 (da non confondere con il D.P.R.177/11 riguardante i lavori in ambienti confinati).
La legge prometteva l’emanazione del Decreto entro il maggio 2013. Lo scorso giugno il Decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Decreto Ministeriale n.82 del 11/05/15).
Trascorsi i 6 mesi dalla data di pubblicazione del Decreto (Natale 2015) hanno efficacia le seguenti integrazioni al D.Lgs.81/08:
-         nel carnet dei cosiddetti “rischi particolari” oggetto di valutazione dei rischi contenuti nel Titolo I ex articolo 28, comma 1 del Decreto (collegati a stress lavoro-correlato, lavoratrici in stato di gravidanza, differenze di genere, differenze di età, di provenienza da altri paesi, connessi alla specifica tipologia contrattuale...) vengono aggiunti i rischi derivanti dal possibile rinvenimento di ordigni bellici inesplosi nei cantieri temporanei o mobili” (sorge spontanea una domanda: trattandosi di cantieri temporanei o mobili perché inserirlo nel Titolo I e non nel Titolo IV del Decreto?);
-         come sopra...nell’elenco dei lavori comportanti “rischi particolari” contenuto nell’Allegato XI del Decreto vengono aggiunti i “lavori che espongono i lavoratori al rischio di esplosione derivante dall’innesco accidentale di un ordigno bellico inesploso rinvenuto durante le attività di scavo”;
-         il coordinatore per la progettazione ha l’obbligo di valutazione del rischio dovuto alla presenza di ordigni bellici inesplosi rinvenibili durante le attività di scavo nei cantieri (articolo 91, comma 2-bis del Decreto).
A seguito delle modifiche di cui sopra, si pongono i seguenti dubbi.
In caso di un fermo cantiere (più o meno consistente) derivante da un rischio non correttamente valutato il Committente a chi potrà rivolgersi per chiedere i danni?
Chi potrà essere condannato in caso di accadimento di un infortunio connesso all’esplosione di un ordigno, rischio magari non adeguatamente valutato nel Piano di Sicurezza e Coordinamento?
Quando il Coordinatore della Sicurezza nella Progettazione di un cantiere intenda procedere alla bonifica preventiva del sito nel quale è collocato il cantiere, il committente provvede a incaricare una ditta abilitata Bonifica Campi Minati (la cosiddetta “impresa specializzata” ai sensi dell’articolo 104, comma 4-bis del Decreto).
Il D.M. n.82 del 11/5/2015 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 26 giugno) istituisce l’albo delle “imprese specializzate” e definisce i criteri di idoneità tecnico-professionale.
L’albo è reperibile al seguente link:
Nel sito del Ministero delle Difesa sono scaricabili altri documenti interessanti quali direttive, disciplinari tecnici per l’esecuzione del servizio Bonifica Ordigni Bellici e modalità per il rilascio dell’attestato di bonifica bellica.
L’attività di bonifica preventiva e sistematica è svolta dalle imprese specializzate sulla base di un parere vincolante dell’autorità militare (5° Reparto Infrastrutture di Padova e 10° Reparto Infrastrutture di Napoli).
La cosiddetta “bonifica occasionale” (operazioni di disattivazione, neutralizzazione e/o rimozione di ordigni residuati bellici) effettuata su richiesta delle Prefetture è di competenza esclusiva dal 1946 del Ministero della Guerra (ora Difesa). Il Ministero è il proprietario di tutti i residuati bellici rinvenuti. Ai privati è severamente vietato toccare o disinnescare gli ordigni.
Negli ultimi dieci anni l’Esercito Italiano ha svolto oltre 30.000 interventi di bonifica su tutto il territorio nazionale. Recentemente gli artificieri dell’Esercito hanno disinnescato bombe della Seconda Guerra Mondiale da 1.000 libbre (oltre 450 Kg) a Rovereto (TN), a Castelfranco Veneto (TV) ed a Giove (TR).
Con il Natale 2015 verrà definitivamente abrogato il Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 320 del 12/04/46, nel quale appare esplicitamente l’obbligo di “formazione di personale specializzato”. Infatti già dal 1946 al Ministero della Guerra (ora Difesa) erano stati anche affidati i compiti di formazione del personale Bonifica Campi Minati (dirigenti tecnici, assistenti tecnici, rastrellatori, operai qualificati).
infatti secondo l’articolo 1, comma 3 della Legge n.177 01/10/12 “Le modificazioni al D.Lgs.81/08, introdotte dal comma 1 del presente articolo, acquistano efficacia decorsi sei mesi dalla data della pubblicazione del Decreto del Ministro della difesa, di cui al comma 2 del presente articolo. Fino a tale data continuano ad applicarsi le disposizioni di cui all’articolo 7, commi primo, secondo e quarto, del Decreto Legislativo Luogotenenziale n.320 del 12 aprile 1946, che riacquistano efficacia, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, nel testo vigente il giorno antecedente la data di entrata in vigore del codice dell’ordinamento militare, di cui al Decreto Legislativo n. 66 del 15 marzo 2010, e sono autorizzate a proseguire l’attività le imprese già operanti ai sensi delle medesime disposizioni”.

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From: Teoria & Prassi teoriaeprassi@yahoo.it
To:
Sent: Thursday, January 07, 2016 11:21 AM
Subject: CONTRATTO METALMECCANICI: LA PAROLA E’ ALLA LOTTA E ALL’ORGANIZZAZIONE

Federmeccanica ha scoperto le carte e presentato una “proposta organica” per il rinnovo del contratto per i metalmeccanici. Perno di tale proposta è la cancellazione degli aumenti salariali nazionali.
Attraverso l’introduzione del “salario minimo di garanzia” gli industriali vogliono infatti elargire una mancia solo a una esigua minoranza di operai. Per tutti gli altri il CCNL funzionerà come un idrovora, cioè prosciugherà gli aumenti e li metterà a conto profitti.
E’ insomma l’applicazione pratica del progetto padronal-renziano che di fatto andrebbe a cancellare la contrattazione nazionale, per sostituirla con quella aziendale (solo nelle fabbriche che non sono in crisi) e individuale, basata su criteri produttivistici e volti alla divisione di classe.
Con la proposta indecente di Federmeccanica (evidentemente concertata col governo) si passa quindi da una politica di contenimento e controllo dei salari a una politica di netta riduzione del salario medio per ottenere il rialzo dei profitti in una fase di stagnazione, difficoltà nell’export, ecc.
Ma c’è di più. L’offensiva degli industriali punta a smantellare l’intero sistema dei diritti conquistati in decenni di lotte: diritto allo studio (150 ore), Legge 104, permessi personali. Verranno aboliti gli scatti di anzianità, uno degli ultimi automatismi, e incentivato il prolungamento dell’orario di lavoro, alla faccia dell’occupazione.
E’ sotto attacco anche il diritto di sciopero, di assemblea, di voto dei lavoratori, di rappresentanza, visto che l’intenzione dei padroni è di rendere operativo e immediatamente applicabile il famigerato accordo del 10 gennaio 2014 sottoscritto dai vertici confederali.
Tutto ciò significa trasformare il CCNL da strumento per unificare e migliorare la condizione materiale dei lavoratori ad atto di tipo commerciale per aggravare ulteriormente lo sfruttamento in fabbrica, provocare l’indebolimento e la divisione del movimento operaio, trasformare definitivamente i sindacati in organismi burocratici sanzionatori delle nuove tecniche di estrazione del plusvalore e della supremazia dei “superiori interessi” padronali.
Ma qual è la posizione dei sindacati di categoria? La dirigenza FIOM ha valutato negativamente la “proposta organica”, e intende rilanciare la vertenza con una “controproposta” che recuperi i punti della propria piattaforma non presi in considerazione dai padroni. Ma la debolezza di questa controproposta e dello stesso atteggiamento negoziale è evidente.
Si fa finta di dimenticare che sono state anche le piattaforme al ribasso presentate, compresa quella della FIOM (con l’apertura a logiche contrarie agli interessi operai: richieste salariali minime, in particolare per i livelli inferiori, assorbimento dell’elemento perequativo, sanità integrativa, ecc.) a favorire Federmeccanica e governo nei loro progetti antioperai.
I sindacati, FIOM compresa, traccheggiano e ripropongono la micidiale politica della “partecipazione”. Se questa linea deve servire a mettere fine ai tavoli separati, come vorrebbe Landini, ebbene la sua inconsistenza non sta portando da nessuna parte. L’eliminazione degli accordi separati è un obiettivo sacrosanto, ma non può significare il sacrificio degli interessi e dei diritti operai sull’altare di un contratto-bidone.
Quale risposta devono dunque dare gli operai e tutte le realtà che si oppongono ai piano padronale e governativo? Anzitutto, da un punto di vista di classe, l’oscena proposta di Federmeccanica è da respingere in blocco. Si tratta infatti di un attacco in piena regola alla classe operaia, per portare alla fame e all’asservimento totale chi produce tutta la ricchezza.
Per provvedere alla nostra difesa la risposta deve essere la ripresa immediata della mobilitazione, degli scioperi, contro l’amputazione del salario e dei diritti, la liquidazione del CCNL per arrivare al più presto allo sciopero generale della categoria.
Ma senza fermarsi qui. L’attacco è infatti rivolto all’intera classe lavoratrice. Sono 5 milioni i lavoratori dipendenti che aspettano i rinnovi contrattuali. Se Federmeccanica vincerà la partita sul contratto delle “tute blu”, il disegno reazionario dei padroni e del governo passerà per tutte le altre categorie.
Dunque va costruita una riposta generale sul terreno della difesa del Contratto Collettivo Nazionale, della lotta ai licenziamenti, all’intensificazione dei ritmi, per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, per l’occupazione. Bisogna rompere una volta per tutte con la fallimentare politica delle compatibilità e affrontare l’intera classe dei capitalisti e il suo governo!
La fame di profitti dei padroni, la loro volontà di “spezzare le reni” ai lavoratori e ai loro organismi di massa, di cancellare il CCNL e il ruolo del sindacato, creano le condizioni per il rilancio della mobilitazione operaia e l’apertura di una nuova poderosa stagione di lotte.
A essere decisivo sarà la capacità della classe operaia di costruire il suo fronte unico di lotta nelle officine, nelle fabbriche. Come? Costruendo l’unità di azione delle componenti classiste dei sindacati, dando vita a organismi di unità proletaria quali i Comitati di agitazione e di sciopero, che riuniscano tutta la massa, compresi gli operai delle ditte appaltatrici, e si colleghino strettamente col territorio per agevolare la creazione del fronte di classe, estendere e radicalizzare la lotta.
I comunisti e i militanti più consapevoli della classe operaia hanno in questo senso una funzione precisa da svolgere, cooperando con l’organizzazione degli operai ed elevando il loro livello di coscienza, combattendo l’influenza socialdemocratica e opportunista e avanzando nell’organizzazione rivoluzionaria e indipendente del proletariato.

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From: Marco Caldiroli marcocaldiroli@alice.it
To:
Sent: Thursday, January 07, 2016 7:21 PM
Subject: QUATTRO SERATE DA GENNAIO A MARZO 2016 SUI TEMI DELLA SALUTE E DELLA PREVENZIONE

Inoltro per opportuna conoscenza.
Marco Caldiroli 

Carissimi,
a seguire il comunicato che diffondiamo per e-mail e manualmente nelle sedi sindacali, dei movimenti, nella zona di Busto Arsizio e dintorni, e ovunque occorre sviluppare l’interesse dovuto.
Speriamo di aver meglio interpretato il messaggio che verrete a portare.
A disposizione dei relatori, da parte del Centro per la Salute e di Medicina Democratica di Castellanza (cellulare 345 23 71 226), vi saranno un computer (se non pensate che sia meglio un vostro portatile) e un proiettore ad esso collegabile; lo schermo da parte del Quadrifoglio.
Restiamo a disposizione per ogni supporto logistico da concordare.
Buona salute e buon anno tutti.
Giuseppe Marazzini, Luigi Radrizzani, Franco Colombo, Angelo Cova (cellulare 320 09 52 930)

UNIVERSITA’ DEL QUADRIFOGLIO
MEDICINA DEMOCRATICA MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE ONLUS
CENTRO PER LA SALUTE GIULIO MACCACARO ONLUS

Nella sede dell’Università del Quadrifoglio, in Busto Arsizio, via Lodi 20, vengono organizzati quattro incontri serali, alle ore 21, sui temi della salute e della prevenzione.
Gli argomenti sono i seguenti.


MERCOLEDI’ 13 GENNAIO 2016
Sicurezza sul lavoro: nuovi e vecchi rischi, infortuni e malattie professionali. Cosa è cambiato con il cambiare delle produzioni e dei rapporti di lavoro. La sanità lombarda segue il cambiamento ? Quali controlli in fabbrica, negli uffici, nei luoghi di lavoro?
Relatore Marco Caldiroli, vicepresidente nazionale di Medicina Democratica
MERCOLEDI’ 27 GENNAIO 2016
La sanità pubblica lombarda: come è cambiato nel nostro territorio, negli ultimi anni, il ruolo del medico di base. Il cittadino paziente fra burocrazia, medicina specialistica e tagli alla sanità (dati sulle liste di attesa, assurdo avanti e indietro fra medico di base e specialisti, ecc.). Le proposte di Medicina Democratica.
Relatore dottor Maurizio Bardi, medico di base di Milano
GIOVEDI’ 25 FEBBRAIO 2016
La medicina generale: quali diritti dei cittadini utenti. La qualità della relazione dei medici di base, specialisti, ospedalieri e del personale sanitario in generale con i pazienti. Com’è e come dovrebbe/potrebbe essere. Come modificare il rapporto.
Relatore dottor Gianni Cavinato, presidente nazionale Associazione Consumatori e Utenti
MERCOLEDI’ 2 MARZO 2016
Ricadute pratiche della “riforma” sanitaria lombarda sul nostro territorio: distribuzione territoriale dei presidi sanitari pubblici; ruolo e capacità di penetrazione della sanità privata. Come reagire.
Relatori: Fulvio Aurora, direttore responsabile della rivista Medicina Democratica e Piergiorgio Duca, presidente nazionale di Medicina Democratica

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From: Teoria & Prassi teoriaeprassi@yahoo.it
To:
Sent: Friday, January 08, 2016 9:12 AM
Subject: ESTENDIAMO LA LOTTA CONTRO IL TAGLIO DELLE PAUSE E L’AUMENTO DEI RITMI LAVORATIVI

L’aumento dei ritmi produttivi e la soppressione delle pause è uno dei mezzi preferiti dai capitalisti per aumentare il grado di sfruttamento della forza-lavoro.
I padroni con il pretesto della bassa produttività, dovuta agli scarsi investimenti in mezzi di produzione, spalleggiati dal governo col Jobs Act, applicano nuove metriche del lavoro, velocizzano i ritmi, sopprimono le minime pause previste dagli accordi, e nei periodi di congiuntura allungano la dura giornata di lavoro.
Riempire il tempo di lavoro di più lavoro significa estorcere una quantità maggiore di plusvalore da uno stesso numero di operai.
Ogni giorno a causa dell’intensificazione del lavoro gli operai si ammazzano di fatica e rischiano la pelle, subiscono più infortuni e vedono aumentare le malattie professionali, lo stress, ecc.
Ai padroni non importa nulla della salute operaia: al capitale interessa soltanto spremere gli operai come limoni e poi sbatterli per strada.
La questione dei ritmi forsennati e del taglio delle pause, è dunque una delle più serie e sentite dagli operai.
Contro l’aumento dei ritmi si sono svolti negli ultimi mesi scioperi e proteste in diverse fabbriche (dalla Sata FCA di Melfi alla SEVEL di Atessa) con un alto livello di adesioni e il quasi totale arresto delle linee di produzione.
E’ un segnale molto importante di ripresa del conflitto fra capitale e lavoro, da sviluppare con l’organizzazione operaia.
La mobilitazione degli operai contro l’intensificazione dello sfruttamento capitalistico, per il miglioramento delle condizioni di lavoro, la riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro, il ripristino e l’aumento delle pause, la riduzione dell’orario di lavoro, va proseguita ed estesa, creando il fronte unico in fabbrica e aprendo una vera stagione di lotta.
Solo l’azione comune dal basso degli operai organizzati è garanzia di successo. All’intensificazione del lavoro rispondiamo intensificando la lotta contro lo sfruttamento!

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From: Teoria & Prassi teoriaeprassi@yahoo.it
To:
Sent: Friday, January 08, 2016 9:19 AM
Subject: A FIANCO DEI LAVORATORI SAECO: NO AI LICENZIAMENTI PER I PROFITTI!

Le lavoratrici e i lavoratori SAECO (Philips) di Gaggio Montano (Bologna) sono da più di 40 giorni in lotta per la difesa del posto di lavoro.
Scioperano contro i 243 licenziamenti annunciati dall’azienda, su un totale di 558 operai. I tagli annunciati da Philips colpiranno soprattutto le giovani donne, vista la tipologia dei proletari occupati.
Gli operai hanno passato il Natale non facendo shopping, ma in lotta con il presidio permanente dello stabilimento e bloccando i camion ai cancelli.
Non si rassegnano e intendono continuare anche nel 2016 con la volontà di “resistere un minuto in più del padrone”.
La SAECO (storica produttrice di macchinette da caffè) rischia di aggiungersi a quanto successo ad altre fabbriche metalmeccaniche della zona, quali Demm, Kemet, Metalcastello, Stampi Group. Tutti sono convinti che è in gioco la vita economica dell’intera vallata. Per questo, l’intero paese e il territorio si sono schierati e mobilitati a fianco del presidio degli operai, con lo slogan “la SAECO non si tocca!”.
Dalle RSU delle fabbriche bolognesi agli studenti, dai sindaci democratici alle associazioni del territorio progressiste, dai piccoli commercianti che boicottano i prodotti Philips e per solidarietà abbassano le serrande durante i cortei, ai cittadini che offrono viveri e coperte e partecipando al presidio, tutti gli strati popolari sono a fianco degli operai.
Si organizzano proteste, iniziative di sostegno. Il 2 dicembre si è tenuto un corteo di 16 kilometri raccogliendo una solidarietà totale.
Ma quali sono le “ragioni” della multinazionale?
Dietro le solite parole come “competizione”, “crisi del settore”, “ristrutturazione”, c’è in realtà la necessità di incamerare il massimo profitto monopolista.
Questo è il vero motivo dei licenziamenti e della delocalizzazione della produzione in Romania, dove Philips può contare su forza-lavoro a minor costo. Questa è la strategia comune a tutti i padroni. Una strategia che dobbiamo combattere fino in fondo!
La multinazionale ha dapprima ingannato gli operai, dichiarando che gli obiettivi aziendali erano stati tutti raggiunti e che tutto andava bene. E poi è passato all’attacco. Ora mantiene le sue posizioni, rispondendo picche alle richieste ed ai solleciti che giungono da parte sindacale e da altre parti per ritirare i licenziamenti. Ad oggi, gli incontri per aprire un negoziato non hanno dato alcun esito positivo.
Ma dobbiamo dire che non sarà certo un tavolo fra le parti a salvare il posto di lavoro. E nemmeno possiamo illuderci che sarà il governo Renzi, un governo del grande capitale, a imporre marcia indietro alla Philips.
Saranno come sempre i rapporti di forza prodotti dalla resistenza operaia portata avanti senza sosta, dall’intensificazione delle forme di lotta unitaria dal basso, decise con tutte le lavoratrici e i lavoratori.
La vicenda SAECO dimostra che nel nostro paese, in una situazione di pesante offensiva padronale, le sacrosante battaglie del proletariato continuano senza sosta e si induriscono, a dispetto dei capi e capetti sindacali che fiancheggiano i padroni, boicottano e isolano le lotte, cercando di fregare gli operai con le illusioni parlamentari e istituzionali.
Noi marxisti-leninisti sosteniamo pienamente la lotta della SAECO, fino al ritiro dei licenziamento e la garanzia di tutti i posti di lavoro, senza contropartita.
Gridiamo a gran voce “basta licenziamenti per i profitti!”.
Ribadiamo ancora una volta che le lotte possono avere una soluzione veramente positiva solo se vengono unificate e poste fuori dall’orizzonte e dalle compatibilità borghesi, solo se esse si danno una impostazione e un orizzonte rivoluzionario, se si uniscono in un’unica lotta contro il sistema capitalistico nel suo complesso.

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From: Associazione Italiana Esposti Amianto aiea.mi@tiscali.it
To:
Sent: Thursday, January 07, 2016 11:55 AM
Subject: COMUNICATO STAMPA SUL PROCESSO BREDA/ANSALDO PER I MORTI DI AMIANTO

A seguire comunicato stampa del Comitato per la difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio relativo al Processo Breda (dove anche Associazione Italiana Esposti Amianto (AIEA) è parte civile) sull’udienza di oggi al Tribunale di Milano nel processo che vede imputati 10 manager della Breda Ansaldo di omicidio colposo per la morte di 12 lavoratori.
Ciao.
Michele Michelino
Per il Comitato per la difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio.

COMUNICATO STAMPA
Morti per amianto alla Breda Termomeccanica/Ansaldo
Cominciano a parlare i testimoni del Pubblico Ministero Nicola Balice nel processo che vede imputati 10 manager della Breda/Ansaldo per la morte di mesotelioma o tumore polmonare di 12 lavoratori.
Nell’udienza di oggi 8 gennaio, davanti al giudice Simone Luerti della Nona Sezione Penale del Tribunale di Milano, è stato ascoltato il teste Ghezzi (Ufficiale di Polizia Giudiziaria), che ha condotto l’inchiesta insieme ad altri colleghi dopo le denunce di alcuni lavoratori (alcuni RLS e RSU dell’azienda Breda Termomeccanica associati al nostro Comitato), e ha ricostruito in aula le fasi dell’inchiesta e suoi risultati.
Il teste ha illustrato l’ampia documentazione reperita sulla presenza dell’amianto nel processo di lavorazione dell’azienda e il largo uso di coperte, cuscini materassini di amianto usati da tubisti, molatori, saldatori e altri lavoratori a caldo. L’amianto era inoltre presente ovunque e usato anche come dispositivi di protezioni individuali e collettivi.
Dalla sua deposizione è emerso come già nel 1979 il Servizio di Medicina Ambientale per gli Ambienti di lavoro dell’USL e la Clinica del Lavoro di Milano, in una indagine, avevano rilevato varie nocività: rumore, polveri; calore radiante e altro ancora.
Su 119 lavoratori allora messi sotto osservazione, 13 risultarono avere placche pleuriche. Il teste ha riferito inoltre che l’USL, già nel 1979, aveva chiesto la sostituzione dell’amianto con altro materiale per chi era esposto a fonti di calore e che già in quell’anno risultavano 61 casi individuati di malattia professionale. Inoltre, almeno fino al 1985/87, ci sono documenti che provano l’uso dell’amianto nello stabilimento.
All’inizio dell’udienza subito dopo l’appello degli imputati (assenti come sempre) e delle parti civili, gli avvocati di Finmeccanica hanno chiesto l’uscita dall’aula del rappresentante legale e presidente del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio (parte civile nel processo insieme a Medicina Democratica e AIEA), che è anche testimone delle parti civili nel processo perché ex operaio Breda. A questa richiesta si sono subito associate tutte le difese degli imputati e il giudice ha invitato l’interessato a uscire. Altri giudici finora si erano comportati in maniera diversa, ma per evitare che in futuro venisse invalidità la testimonianza, il rappresentante del nostro Comitato è uscito dall’aula, dove invece hanno continuato a seguire il processo altri suoi compagni.
Il processo continuerà lunedì 11 gennaio con le testimonianze di altri 7 testi del Pubblico Ministero

Milano 8 gennaio 2016
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
Presso Centro di Iniziativa Proletaria “Tagarelli”
via Magenta, 88
20099 Sesto S. Giovanni MI
telefono e fax: 02 26 22 40 99
cellulare: 335 78 50 799

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From: Spezia Polis info@speziapolis.org
To:
Sent: Monday, January 11, 2016 8:46 PM
Subject: DISCARICHE, CARBONE E... QUALCHE BUONA NOTIZIA

Ancora discariche in Val di Vara e domani andremo all’audizione della Commissione Bonifiche del Comune della Spezia.
http://speziapolis.blogspot.it/2016/01/altre-discariche-di-ceneri-enel-in-val.html
La centrale è ripartita dopo il fermo per i lavori di adeguamento: ancora tanto carbone il giorno dell’epifania. 80.000 tonnellate: una tradizione consolidata.
http://speziapolis.blogspot.it/2016/01/il-video-della-befana-2016-alla-spezia.html
Nel 2014 la centrale ha smaltito 13 tonnellate di amianto ed emesso un kg di CO2 per ogni kWh prodotto: alla faccia dei “leader delle performance ambientali” con cui Enel ha affrontato la conferenza sul clima.
http://speziapolis.blogspot.it/2015/12/centrali-carbone-enel-e-dintorni-se-13t.html
Ma il 2016 è iniziato sotto buoni auspici: le comunità che lottano, alla fine vincono.
In Brasile una comunità fortemente impattata dall’industria estrattiva ha ottenuto una ricollocazione in un ambiente più consono. Niente da fare per l’ambiente ma almeno le persone potranno smettere di ammalarsi.
http://speziapolis.blogspot.it/2016/01/chi-semina-con-dolore-raccoglie-con.html
In Cile dopo anni di lotta la comunità riesce a far ritirare un progetto per una megadiga a Enel. Qui ha visto anche l’ambiente. Il responsabile cileno di Enel è l’ex direttore della centrale Enel della Spezia. Una bella storia
http://speziapolis.blogspot.it/2015/12/enel-ritira-progetto-idroelettrico-in.html
La democrazia spiegata a un alieno: un bel video di animazione, che non diverte ma...

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From: Assemblea 29 Giugno assemblea29giugno@gmail.com
To:
Sent: Tuesday, January 12, 2016 8:41 AM
Subject: SABATO 16 A LUCCA IN PIAZZA SAN MICHELE: NO ALLA PRESCRIZIONE PER VIAREGGIO! 

Sabato 16 gennaio, dalle ore 10.00 alle ore 20.00, in Piazza S. Michele a Lucca, si terrà un’iniziativa promossa dall’Associazione dei familiari “Il Mondo che vorrei” contro la prescrizione al processo per la strage di Viareggio.
Verrà esposta la mostra “Incancellabile” e diffuso materiale di informazione sulla strage ferroviaria del 29 giugno 2009.
Assemblea 29 giugno sostiene e partecipa alla giornata di mobilitazione di sabato a Lucca. Chi è disponibile a dare il proprio contributo per la riuscita dell’iniziativa lo può comunicare quanto prima in modo da definire i turni della presenza in piazza San Michele.
Mercoledì 13 gennaio riprende il processo al Polo fieristico a Lucca.
NO alla prescrizione per Viareggio! 

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From: Voci della Memoria info@vocidellamemoria.org
To:
Sent: Tuesday, January 12, 2016 11:30 AM
Subject: VI ASPETTIAMO SABATO 16 MATTINA (MA ANCHE DOMENICA NON SARÀ MALE)!

Car* Tutt*,
quest’anno la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che ricorre il 17 gennaio, ha una duplice valenza.
Da una parte intende riproporre la drammaticità di una situazione mondiale praticamente fuori controllo, dove carestie, disoccupazione, catastrofi naturali, guerre sanguinose e dittature o formazioni terroristiche sanguinarie, destabilizzazione di intere aree da parte delle Grandi potenze, costringono milioni di persone ad abbandonare gli affetti e i beni per mete e traguardi sempre più difficili da raggiungere (nel 2013 il totale di persone che vivono in un altro Paese era di 232 milioni, dai 46 conflitti armati oggi fuggono in 59 milioni).
A Casale Monferrato, si è pensato pensato a due eventi che richiamano i due aspetti importanti e nel primo dei due alcuni componenti di Voci della Memoria hanno partecipato in maniera attiva: la riflessione e l’incontro. Senza uno dei due momenti si rischia la parzialità o il pregiudizio.
Anzitutto la riflessione: sabato 16 alle 10, presso l’Auditorium San Filippo, la inaugurazione di una Mostra itinerante sulle migrazioni di ieri e di oggi, in 14 pannelli, dal titolo: “Ci rubano il lavoro”, promossa da MIgrantes e dalla Associazione E-Forum, a cui hanno collaborato per l’impostazione, le ricerche e le traduzioni: la Associazione Voci della Memoria, la cooperativa Senape, il CPIA, la associazione albanese Komneni, la associazione di donne di cultura araba Bassma, l’ANOLF-CISL e altre persone che saranno presenti. La parte grafica è stata realizzata dai ragazzi del corso di Grafici dell’Istituto Superiore Leardi guidati dallo straordinario professor Ilenio Celoria, mentre il materiale iconografico è dovuto alla cortesia della associazione Memorie del Monferrato, al Museo del Mare di Genova e al Museo dello Spazzacamino della Val Vigezzo. la Mostra sarà poi esposta in varie località e manifestazioni, e stiamo registrando richieste da tutta la Provincia.
A seguire, una riflessione sui temi della Mostra, introdotta dalla relazione del professor Maurizio Ambrosini, vercellese di nascita, è docente di Sociologia dei processi economici nell’Università degli Studi di Milano, dove coordina il corso di laurea in “Scienze sociali per la
globalizzazione”. Insegna inoltre nell’Università di Nizza. E’ responsabile scientifico del Centro studi Medì di Genova, dove dirige la rivista “Mondi migranti” e la Scuola estiva di Sociologia delle migrazioni. E’ autore di “Sociologia delle migrazioni”, manuale adottato in parecchie università italiane. Il suo ultimo lavoro è “Non passa lo straniero? Le politiche migratorie tra sovranità nazionale e diritti umani”, edizioni Cittadella. I suoi interessi riguardano i temi del lavoro e della disoccupazione, della solidarietà e delle politiche sociali, e negli anni recenti soprattutto le migrazioni e i processi di globalizzazione. Suoi articoli e saggi sono usciti in riviste e volumi in inglese, spagnolo, francese, tedesco, portoghese e cinese.
Domenica, altrettanto interessante ma che non vedrà Voci fra i protagonisti, il momento dell’incontro e dello scambio: alle ore 15, sempre presso l’auditorium San Filippo, con musica, riflessioni, rinfresco etnico e non, gli immigrati e i rifugiati si presentano. Si inizia con musica popolare piemontese e italiana, proposta dai due simpatici Bifolc, un momento di saluti delle Autorità presenti, ancora musica etnica africana e albanese, alcune poesie di Klodian Kojashi, le testimonianze di chi accoglie e di chi è accolto, il rinfresco e per concludere la presentazione, da parte di Marzia Righetti, del progetto di Circo Sociale eseguito con i richiedenti asilo della nostra realtà.
E’ un’altra buona occasione per dimostrare come tutti, ma proprio tutti, oltre a essere coinvolti in questo dramma mondiale ed epocale, possiamo, nella nostra realtà, gettare un seme di speranza per il riconoscimento della dignità di ciascuno.
A seguire il programma da noi rielaborato e sintetizzato

GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO
SABATO 16 GENNAIO
Casale Monferrato, Auditorium San Filippo in piazza Statuto
PROGRAMMA
ORE 10 Inaugurazione mostra
“CI RUBANO IL LAVORO”
Promossa da MIgrantes e dalla Associazione E-Forum
Realizzata da varie associazioni
RIFLESSIONI:
Maurizio Ambrosini docente di Sociologia dei processi economici nell’Università degli Studi di Milano


DOMENICA 17 GENNAIO
Casale Monferrato, Auditorium San Filippo in piazza Statuto
PROGRAMMA
ORE 15 Benvenuto
MUSICA ETNICA:
Bifolc (Piemonte)
Diana Subashi violino e Lindita Kopliku piano (Albania)
Jean Claude Djatys voce (CÔte d’Ivoire)
RIFLESSIONI:
I migranti e i rifugiati si presentano
Le poesie di Klodian Kojashi (Albania)
Voci dell’accoglienza (Caritas, Comunità Harambée, cooperativa Senape, comunità SILOE)
Progetto “Circonda” a cura di Passi di Vita onlus
RINFRESCO: multietnico, equo e solidale
ore 18: Conclusioni.

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From: Gian Luca Garetti glucagaretti@gmail.com
To:
Sent: Tuesday, January 12, 2016 11:40 AM
Subject: SERATE PER LA NOSTRA TERRA AL CINEMA ODEON DI FIRENZE

SERATE PER LA NOSTRA TERRA
Terra viva: una nuova visione per una cittadinanza planetaria
Cinema Odeon Firenze
Gennaio – Giugno 2016
Film e Talk sull’ambiente, Francesco e i nuovi tempi
Una sfida culturale che può contribuire a cambiare il nostro modo di vivere e di pensare! Il progetto “Serate per la nostra terra”, organizzato da Odeon Firenze, Navdanya International e TerraNuova Edizioni, ha l’obiettivo di far crescere la cultura dell’ambiente, dell’ecologia e della responsabilità sociale, promuovendo nuovi paradigmi di pensiero a partire dalla centralità dei temi affrontati nell’ultima rivoluzionaria Enciclica di Papa Francesco, “Laudato Si’”. Riflettendo sulle drammatiche conseguenze dello sfruttamento insensato delle risorse del pianeta, la rassegna vuole informare e rendere i cittadini maggiormente consapevoli di ciò che sta accadendo, cercando di proporre delle possibili soluzioni, che partano dai comportamenti quotidiani di ognuno di noi per giungere a una nuova consapevolezza e a una nuova visione del mondo.
La rassegna si articola in una serie di serate (al cinema Odeon di Firenze) tra gennaio e giugno 2016, che comprendono la proiezione di un film e un incontro/dibattito a seguire con ospiti nazionali e internazionali. I film selezionati, molti in prima nazionale, tracciano un percorso che comprende molte opere provenienti da tutto il mondo e che ben chiariscono come i problemi da affrontare siano su scala globale. Molti di essi indicano anche delle possibili soluzioni, che passano dalla difesa dell’ambiente e dell’essere umano, arrivando a proporre nuovi modelli di vita sostenibili. Attraverso il confronto degli ospiti con il pubblico in sala si cercherà di chiarire ed arricchire i contenuti di queste proposte.
La rassegna “Serate per la nostra Terra” è realizzata in collaborazione con: CinemAmbiente, Greenpeace, Festival dei Popoli, CG Entertainment (che ha attivato la promozione “La nostra Terra”), Toscana Biologica, LEF Libreria Editrice Fiorentina, Fairmenti, FIAB Firenze, Un Tempio per la Pace, Essere Pace, Medicina Democratica, Villaggio Globale Bagni di Lucca, Istituto Lama Tzhon Khapa.

MARTEDI’ 19 GENNAIO ORE 21
“How to change the world” (UK/Canada) Regia di Gerry Rothwell
Versione originale con sottotitoli in italiano
Nel 1971 un gruppo di attivisti ha veleggiato in una zona di test nucleari e la loro protesta ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica in tutto il mondo: è la nascita di Greenpeace e del movimento ambientalista moderno. Esperti comunicatori, questi pionieri hanno filmato fin dall’inizio le loro azioni di protesta: utilizzando il materiale d’archivio e l’impertinente narrazione di Robert Hunter, una delle prime guide dell’organizzazione, Jerry Rothwell ha realizzato un avvincente film, che è anche una toccante riflessione sullo sforzo per bilanciare la sfera politica con quella personale.
Ospiti: Andrea Pinchera (Greenpeace Italia)
LUNEDI’ 25 GENNAIO ORE 21
“This changes everything” (USA) Regia di Adi Lewis e Naomi Klein
Versione italiana
Presentato in anteprima al Festival di Toronto, il film è tratto dal libro “Una rivoluzione ci salverà” di Naomi Klein ed è un forte incoraggiamento a creare un mondo migliore, partendo dall’impressionante racconto sui danni che il capitalismo può fare all’ambiente che ci circonda. Dalle foreste dell’Alberta letteralmente distrutte per ricavare petrolio alle sabbie bituminose, alla Grecia in cui gli investimenti per estrarre l’oro vanno a braccetto con il bisogno della gente di uscire dalla crisi economica, dallo sfruttamento del carbone che rischia di distruggere le comunità di pescatori indiani, alla Cina in cui l’inquinamento atmosferico è talmente asfissiante da avere sollevato proteste molto violente in tutte le grandi metropoli.
Ospiti: Naomi Klein e Adi Lewis (in collegamento su Skype)
MERCOLEDI’ 3 FEBBRAIO ORE 21
“Bikes Vs Cars” (Svezia) Regia di Fredrick Gerten
Versione originale con sottotitoli in italiano
Il film descrive una crisi globale di cui tutti abbiamo il dover di parlare. Il clima, le risorse del pianeta, le città la cui l’intera superficie è consumata dalle automobili, un traffico caotico, in crescita continua, sporco e rumoroso. La bicicletta sarebbe un ottimo strumento per cambiare la situazione, ma i poteri che lucrano sul traffico privato investono ogni anno miliardi in azioni di lobbying e pubblicità per proteggere i loro affari. Nel film incontriamo attivisti e pensatori che lottano per città migliori e che rifiutano di smettere di pedalare nonostante il crescente numero di ciclisti uccisi nel traffico.
Ospiti: esponenti di FIAB Firenze
MARZO
“Mercanti del dubbio” (USA) Regia di Robert Kenner
Versione originale con sottotitoli in italiano
Con ironia, determinazione e pochi giochi di parole, il film svela come lo Stato e i suoi poteri ci nascondano molte verità. Il regista Robert Kenner solleva il velo su un gruppo semi-clandestino di opinionisti a pagamento, carismatici e dalla lingua vellutata, che si presentano ai media come esperti scientifici, ma che in realtà hanno solo l’obiettivo di confondere l’opinione pubblica su noti pericoli ormai assodati, dai prodotti chimici e farmaceutici tossici al cambiamento del clima.
Ospiti: Giulietto Chiesa (in collegamento su Skype)
VENERDI’ 22 APRILE ORE 21 - EARTH WORLD DAY
“Love the nature” (USA) Regia di Sylvie Rokab
Versione originale con sottotitoli in italiano
Accompagnato dalla voce narrante di Liam Neeson, il film è un’immersione nella bellezza e nell’intimità del nostro rapporto con il mondo naturale. Neeson è la voce dell’Homo Sapiens che negli ultimi mille anni, è arrivato a credere che siamo separati dalla natura. Ciò ha provocando una estinzione di massa delle specie e ora minaccia la sopravvivenza della stessa razza umana. Love Thy Nature dimostra che una nuova era di connessione con il mondo naturale è fondamentale per garantire il futuro della nostra specie. Questa era potrebbe ora essere agli albori.
Ospiti: Izzedin Elzir, Alessandro Santoro, Ghesce Tenzin Temphel, Giannozzo Pucci
MAGGIO
“Pepe Mujica: Lezioni dall’aiuola” (Germania) Regia di Heidi Specogna
Versione originale con sottotitoli in italiano
“Povero non è colui che possiede poco, ma colui che ha sempre bisogno di qualcosa in di più”. Pepe Mujica è diventato famoso nel 2010, dopo la sua elezione a Presidente dell’Uruguay: da allora è diventato “il Presidente più povero del mondo” dal momento che si è rifiutato di vivere nel palazzo presidenziale e si è assegnato uno stipendio di 1.000 euro. L’ex-guerrigliero, oggi appassionato coltivatore di fiori, è considerato uno di politici più carismatici dell’America Latina, grazie anche al suo stile di vita umile, ai suoi modi non convenzionali e alle sue radicali scelte politiche.
Ospiti: Diego Fusaro, Stefano Bartolini


MAGGIO
“Bella e perduta” (Italia) Regia di Pietro Marcello
Versione italiana
ll pastore Tommaso, custode della reggia borbonica di Carditello, muore la notte di Natale. Dall’aldilà viene conferito a Pulcinella l’incarico di salvare dal macello il bufalo parlante che Tommaso aveva adottato, Sarchiapone. Pietro Marcello sceglie una vicenda particolare (la sorte di un bufalo destinato al macello) per raccontare il divario sempre più drammatico che separa l’Italia dagli italiani. Dalla “terra dei fuochi” parte un viaggio lungo la Penisola, per raccontare da un lato lo sfascio ambientale e culturale del Belpaese (la camorra, la brutalità dell’ignoranza e il disprezzo per il passato), e dall’altro la speranza di un cambiamento: dalla tutela dei paesaggi agli slanci di ingegno umano.
Ospiti: Pietro Marcello
GIUGNO
“Population boom” (Austria) Regia di Werner Broote
Versione originale con sottotitoli in italiano
Si stima che la popolazione mondiale abbia oggi raggiunto la soglia dei sette miliardi. Un dato dalle conseguenze catastrofiche per l’intero pianeta, come quelle legate all’esaurimento delle risorse naturali, alla gestione dei rifiuti tossici o ai cambiamenti climatici, almeno stando ai diversi scienziati che tendono a individuare proprio nella sovrappopolazione la minaccia più pericolosa per la stessa sopravvivenza dell’uomo. Ma sarà poi vero? È la domanda a cui cerca di rispondere Werner Boote, grazie a un viaggio intorno al globo che dagli slums del Kenya lo ha portato fino a Dhaka, in Bangladesh, l’area più densamente popolata di tutto il pianeta, passando anche per metropoli come New York.
Ospiti: Marco Aime
DATA DA STABILIRE
“Domani” (Francia) Regia di Cyril Dion e Mélanie Laurent
Versione originale con sottotitoli in italiano
Dopo la pubblicazione di uno studio che annuncia la possibile fine di parte dell’umanità entro la fine di questo secolo, Cyril Dion e Mélanie Laurent sono partiti con una piccola troupe di quattro persone per fare un’inchiesta attraverso dieci diversi paesi, per comprendere ciò che potrebbe provocare questa catastrofe e soprattutto come poterla evitare. Durante questo viaggio i due hanno incontrato uomini e donne che stanno reinventando l’agricoltura, l’energia, l’economia, l’istruzione. E mettendo insieme tutte queste esperienze positive e concrete che stanno già dando i loro frutti, i due iniziano a immaginare come potrebbe essere il mondo di domani...
Ospiti: Vandana Shiva

Cinema Odeon
Piazza Strozzi
Firenze
telefono: 055 21 40 68
Biglietto: intero euro 8, ridotto euro 6

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Sent: Wednesday, January 13, 2016 10:14 AM
Subject: LA FABBRICA CI HA DATO DA VIVERE, MA A QUALE PREZZO?

In uno stato democratico così detto evoluto basterebbero le denunce di dati di fatto provenienti da qualsiasi fonte accertata per mettere in moto Governo ed Istituzioni al fine di governare civilmente l’intera problematica (conseguente all’esposizione dei lavoratori a sostanze tossiche-nocive e cancerogene), invece constatiamo che non solo vi è stata la negazione da parte dei Responsabili di aziende, ma anche l’assenza istituzionale del Governo, delle Parti Sociali e di tutte le Istituzioni Amministrative interessate alle denunce di migliaia di lavoratori; chiediamo alla Magistratura, coscienti della lentezza di natura investigativa, di dimostrare e far emergere casi come quelli di Matera, Assemini e Ottana così come emerge giornalmente in altre sedi nazionali.
Si riportano a seguire i link per ascoltare le dichiarazioni rilasciate da Raffaele Curreli, ex dipendente dell’ANIC/EniChem di Ottana, deceduto a soli 57 anni per un CA polmonare e le dichiarazioni rilasciate dalla signora Anna Etzo, moglie di Giovanni Serra, ex dipendente ANIC/EniChem di Ottana, deceduto all’età di 54 anni per mesotelioma pleurico. La signora Anna ha chiesto ed ottenuto giustizia con il sostegno di AIEA e Medicina democratica costringendo l’ENI a riconoscere le proprie responsabilità.
In ricordo di tutti coloro, che hanno sacrificato la propria vita per il lavoro, invochiamo il Governo, le Istituzioni territoriali e nazionali, i Politici e le Procure della Repubblica ad assumere un impegno concreto per rendere giustizia agli operai che hanno pagato o stanno pagando un prezzo troppo alto per il lavoro che aveva dato l’illusione di un benessere momentaneo.
Per ascoltare le testimonianze dirette si vada ai servizi inchiesta di Maurizio Bolognetti:

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From: Muglia la Furia fmuglia@tin.it
To:
Sent: Wednesday, January 13, 2016 4:41 PM
Subject: AL PEGGIO DAVVERO NON C’E’ FINE...

Pensavo davvero che in tema di formazione online si fosse arrivati a toccare il fondo. E invece no. Quanto vi propongo oggi aggiunge elementi di assoluta novità anche alla discussione tra chi è favorevole e chi è contrario alla Formazione A Distanza (FAD).
So che i lettori del mio blog non appartengono alla categoria degli stolti (per quanto il loro numero sia infinito) e che non si lasceranno abbagliare dalla proposta formativa che pubblico con tutti i dettagli del caso. 
Trattasi ovviamente di “PUBBLICITA’ REGRESSO”.
Tutti i dettagli li troverete nel catalogo dei corsi “gratuiti... pagherete solo in caso di rilascio dell’attestato” (ah, ah, ah, ah... come se uno i corsi obbligatori di primo soccorso, antincendio, RSPP, RLS ecc. li facesse così, tanto per passare il tempo e farsi una cultura) ma il bello deve ancora venire. 
Leggete leggete ...
“Il corso è strutturato per offrire al candidato tutte le conoscenze necessarie per ricoprire l’incarico in oggetto, sia in aziende classificate di tipo A (16 ore di corso), che di tipo B e C (12 ore di corso) ai sensi dell’articolo 1 del Decreto 15 Luglio 2003 n. 388.
Il materiale didattico è di libera consultazione, per accedere al test si dovranno attendere 96 ore dal momento della registrazione.
Tali tempi di attesa sono necessari per poter dare modo al candidato di studiare il materiale didattico e acquisire capacità di intervento pratico.
Il candidato potrà nel frattempo richiedere tutte le informazioni e le spiegazioni che riterrà necessarie ai tutor del corso esperto in sicurezza: info@elearningsicurezza.com.
Il candidato riceverà la risposta ai quesiti posti in tempi estremamente brevi.
In caso di necessità, lasciando un recapito telefonico, il candidato verrà contattato nella stessa giornata in cui perverrà la richiesta.
Qualora il candidato non superasse il test finale di apprendimento (25 domande esatte sulle 30 proposte), dovrà attendere 24 ore prima di poter ripetere il test.
In questo caso verrà contattato per e-mail dai tutor per la correzione degli errori fatti e le ulteriori spiegazioni e chiarimenti che si dovessero rendere necessari.
Qualora il test venga superato il candidato dovrà riportare negli appositi spazi il tipo e il numero del documento, confermando di aver provveduto in proprio ad acquisire le capacità di intervento pratico previste dall’allegato n. 3 del Decreto 15 Luglio 2003 n. 388.
Il test superato perverrà in tempo reale a mezzo e-mail ai nostri uffici che provvederanno a inviare l’attestato formativo in contrassegno postale o, in caso di pagamento anticipato con carta di credito o bonifico bancario, l’attestato potrà essere inviato a mezzo posta elettronica in formato PDF”.
Si signori, avete letto bene, autodichiarazione dell’avvenuto addestramento previsto dal Decreto 15 Luglio 2003 n. 388. E della responsabilità dell’ente che rilascia la certificazione vogliamo parlarne?
Altre chicche le troverete nel programma degli altri corsi…
Io per oggi ne ho abbastanza.

Franco Mugliari alias Muglia La Furia

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