comunicato stampa
Oggi la prefettura di Taranto ha trasmesso il
"diniego all'accesso all'hotspot", allo Slai Cobas, a seguito
comunicazione del Ministero degli Interni.
COSA SI VUOLE NASCONDERE?
Il modo in cui sono trattenuti i migranti, tra
mancanza di diritti legali elementari (consulenza legale, interpreti,
conoscenza dei loro diritti, assistenza psicologica, ecc.)?
Si vuole impedire di parlare direttamente con i
migranti?
Si vuole impedire che venga chiaramente alla luce che
si tratta di una procedura illegale, in cui per essere buoni possiamo dire che
"non c'è un quadro giuridico chiaro", per essere realisti dobbiamo
dire che si stanno violando norme e diritti costituzionali?
L'Hotspot di Taranto sta diventano una struttura
sempre più, ora anche con la scusa del "terrorismo", iper
militarizzata: vi sono polizia, carabinieri, guardia di Finanza, polizia
locale, e solo l'associazione "Noi e Voi"- a cui è stata affidata la
gestione senza nessun straccio di procedura pubblica.
Una struttura in cui nessuno può entrare, né altre
associazioni di volontariato, né giornalisti, né organizzazioni sindacali.
Una struttura in cui i migranti che ancora non si sono
fatti identificare sono arbitrariamente e illegalmente reclusi, come se fossero
criminali - reclusione che, tra l'altro, può essere fatta solo a seguito di un provvedimento
di un Magistrato.
Così, peggio che in un carcere, i migranti non possono
avere contatti con persone esterne.
TUTTO QUESTO E' ILLEGALE!
SU QUESTO LO SLAI COBAS PRESENTERA' UN ESPOSTO IN
PROCURA.
MENTRE STA ORGANIZZANDO UNA MOBILITAZIONE DIRETTAMENTE
ALL'HOTSPOT
Slai Cobas per il sindacato di classe - Taranto
Calderazzi Margherita
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