Dall'incontro telematico governo-commissari Ilva-sindacati nessun
passo avanti per i lavoratori
Nessuna fiducia su governo, Istituzioni, fiducia solo nella lotta su piattaforma decisa dagli operai
Nell'incontro del 9 giugno i tre ministri presenti (Patuanelli, Gualtieri e Catalfo) non hanno fatto che ribadire che per loro si deve tornare e ripartire dall'accordo/impegno di AM del 4 marzo - accordo che prevede ugualmente esuberi e i fondi pubblici ma che tuttora rimane non conosciuto nei
dettagli dagli stessi sindacati.
Nessuna fiducia su governo, Istituzioni, fiducia solo nella lotta su piattaforma decisa dagli operai
Nell'incontro del 9 giugno i tre ministri presenti (Patuanelli, Gualtieri e Catalfo) non hanno fatto che ribadire che per loro si deve tornare e ripartire dall'accordo/impegno di AM del 4 marzo - accordo che prevede ugualmente esuberi e i fondi pubblici ma che tuttora rimane non conosciuto nei
dettagli dagli stessi sindacati.
Tutta
la "voce grossa", le dichiarazioni fatte dal Ministro
Patuanelli in particolare nei giorni scorsi su Mittal e
sull'inaccettabilità del piano industriale, si sono ridotte ad
aggettivi molto più blandi soprattutto da parte del Min. Gualtieri;
e comunque nessuno dei tre ministri è entrato nel merito
della
contestazione del piano industriale, nè ha spiegato la strategia che il governo intenderà adottare verso Mittal, se non la volontà di proseguire il dialogo ripartendo dal 4 marzo e dagli investimenti del governo.
Gualtieri nel dire che "non esistono soluzioni semplici", nel sottolineare l'impatto del Covid-19 per la crisi dell'acciaio - anche se lui stesso ha detto che il peso dato da AM alle conseguenze del covid è sproporzionato; noi aggiungiamo che durante tutto il lockdown si è permesso che Mittal
continuasse a produrre come prima, mantenendo al lavoro 5 mila operai, e anche a commercializzare con l'ok del prefetto di Taranto e la cogestione dei sindacati in fabbrica - , ha ribadito l'intenzione del governo di voler dare soldi ad ArcelorMittal, ha menzionato i fondi europei; la Catalfo, che
sembrava lì per caso, ha concluso che lei si impegna a stare in tutti i futuri Tavoli (grande impegno...!).
contestazione del piano industriale, nè ha spiegato la strategia che il governo intenderà adottare verso Mittal, se non la volontà di proseguire il dialogo ripartendo dal 4 marzo e dagli investimenti del governo.
Gualtieri nel dire che "non esistono soluzioni semplici", nel sottolineare l'impatto del Covid-19 per la crisi dell'acciaio - anche se lui stesso ha detto che il peso dato da AM alle conseguenze del covid è sproporzionato; noi aggiungiamo che durante tutto il lockdown si è permesso che Mittal
continuasse a produrre come prima, mantenendo al lavoro 5 mila operai, e anche a commercializzare con l'ok del prefetto di Taranto e la cogestione dei sindacati in fabbrica - , ha ribadito l'intenzione del governo di voler dare soldi ad ArcelorMittal, ha menzionato i fondi europei; la Catalfo, che
sembrava lì per caso, ha concluso che lei si impegna a stare in tutti i futuri Tavoli (grande impegno...!).
Patuanelli
dopo frasi e impegni generici e risaputi, pur ribadendo l'opposizione
al piano industriale del 5 giugno, non ha risposto a chi gli chiedeva
che succede se Mittal lo conferma; mentre ha detto chiaro un unica
cosa: per i lavoratori cassintegrati in Ilva AS il futuro dovrà
essere legato alle
altre "filiere" di attività lavorative di cui si sta discutendo nel Tavolo Taranto e alla, fumosa, prospettiva della green economy... Sui lavoratori degli appalti, silenzio assoluto. Patuanelli ha concluso l'incontro dicendo unicamente che nelle prossime ore ci sarà un nuovo incontro solo tra Governo,
azienda e poi la prossima settimana con azienda e sindacati.
altre "filiere" di attività lavorative di cui si sta discutendo nel Tavolo Taranto e alla, fumosa, prospettiva della green economy... Sui lavoratori degli appalti, silenzio assoluto. Patuanelli ha concluso l'incontro dicendo unicamente che nelle prossime ore ci sarà un nuovo incontro solo tra Governo,
azienda e poi la prossima settimana con azienda e sindacati.
I
Commissari Ilva sono stati imbarazzanti. Da un lato hanno rivendicato
che stanno facendo molto per le bonifiche, verifica stato impianti,
dall'altra si sono tricerati dietro la normative, le procedure
("stiamo facendo quello che possiamo fare..."), quando si
sono sollevate loro inadempienze, ritardi.
Da
parte sindacale, tutti i tre sindacati confederali hanno detto che
occorre far rispettare l'accordo del 6 settembre 2018, e che del
piano del 4 marzo e quello presentato il 5 giugno non vogliono
parlarne. La Fim/Cisl con l'atteggiamento di voler riprendere il
dialogo con AM, ha di fatto giustificato
la posizione di Mittal, con Bentivogli che è tornato a tirare fuori lo "scudo penale" come responsabile dell'atteggiamento di Mittal, dicendo che con l’introduzione dell’emendamento, con cui si è cancellato lo scudo penale, è iniziato il disimpegno di Mittal; Bentivogli inoltre ha scaricato i lavori
di mancata ambientalizzazione soprattutto sui commissari Ilva.
la posizione di Mittal, con Bentivogli che è tornato a tirare fuori lo "scudo penale" come responsabile dell'atteggiamento di Mittal, dicendo che con l’introduzione dell’emendamento, con cui si è cancellato lo scudo penale, è iniziato il disimpegno di Mittal; Bentivogli inoltre ha scaricato i lavori
di mancata ambientalizzazione soprattutto sui commissari Ilva.
La
Uilm e Fiom sono state più combattive nelle parole e nei toni, ma la
sostanza è che di fatto si è rimandato al governo la soluzione.
Ora
la Re David della Fiom dice che l'azienda è tornata a ciò che
voleva fin dall'inizio... Ma questo, se si è onesti, dimostra solo
che l'accordo del 6 settembre 2018 conteneva già i piani effettivi
di Mittal su esuberi e sul lasciar fuori i cassintegrati Ilva AS, e
che, quindi, quell'accordo, dai
sindacati esaltato, è stato la madre di tutti i ricatti e azioni siccessive di AM di attacco all'occupazione e ai diritti dei lavoratori, al salario. Ma invece no, i sindacati confederali, compresa la Fiom continuano a rivendicare quell'accordo!
sindacati esaltato, è stato la madre di tutti i ricatti e azioni siccessive di AM di attacco all'occupazione e ai diritti dei lavoratori, al salario. Ma invece no, i sindacati confederali, compresa la Fiom continuano a rivendicare quell'accordo!
Nessuna
richiesta operaia è stata portata nella riunione odierna. Si gioca
di rimessa al governo, a cui si chiedono risposte su piani, tempi,
eventuale alternativa se Mittal mantiene fermo il suo piano
industriale.
La Uilm, pur con qualche tono più alto nella denuncia "storica" e attuale della pesante situazione tra i lavoratori e dello stato degli impianti, della produzione e qualche richiesta, ma un pò buttate lì, e in maniera tra l'inutile e l'ipocrita, tipo "ridare l'Ilva in mano ai commissari", "invece di darli a
Mittal investite sui lavoratori il miliardo e mezzo... per una legge speciale per la siderurgia italiana, per i pre pensionamenti dei lavoratori esposti all’amianto" (ma questa rivendicazione che è giusta non compare nella piattaforma del Consiglio di fabbrica di lunedì, dove i delegati Uilm sono la
maggioranza); alla fine anche Palombella non ha presentato una piattaforma di rivendicazioni per gli operai, e ha rimandato al governo la risposta su come intende collocare eventualmente 20 mila lavoratori se va via Mittal.
La Uilm, pur con qualche tono più alto nella denuncia "storica" e attuale della pesante situazione tra i lavoratori e dello stato degli impianti, della produzione e qualche richiesta, ma un pò buttate lì, e in maniera tra l'inutile e l'ipocrita, tipo "ridare l'Ilva in mano ai commissari", "invece di darli a
Mittal investite sui lavoratori il miliardo e mezzo... per una legge speciale per la siderurgia italiana, per i pre pensionamenti dei lavoratori esposti all’amianto" (ma questa rivendicazione che è giusta non compare nella piattaforma del Consiglio di fabbrica di lunedì, dove i delegati Uilm sono la
maggioranza); alla fine anche Palombella non ha presentato una piattaforma di rivendicazioni per gli operai, e ha rimandato al governo la risposta su come intende collocare eventualmente 20 mila lavoratori se va via Mittal.
L'Usb
ha ribadito che Mittal se ne deve andare, i "1,8 miliardi di
euro devono invece essere utilizzati per la riconversione economica e
per la città..", nazionalizzazione e messa in sicurezza della
fabbrica”. Ma, diciamo noi, c'è un problema non da poco: l'Ilva è
stata per 41 anni pubblica e solo per
19 anni privata - quindi si è visto come se ne è "occupato" lo Stato; come è già successo, lo Stato si prende aziende in crisi, le rimette su e dopo un pò le restituisce sottocosto ai capitalisti privati, internazionali o nazionali che siano; per quanto riguarda poi la "riconversione", lo Stato si comporterebbe come un qualsiasi padrone, deve realizzare profitti. E anche la "riconversione" deve garantire profitti - il problema non è mai cosa si produce ma come si produce, e in una società capitalista anche lo Stato si comporta come un imprenditore. L'Usb quindi scegliendo la via della chiusura fabbrica/riconversione economica, o una via confusa su "nazionalizzazione", elude lo scontro diretto qui ed ora contro ArcelorMittal e i piani in corso del governo e anch'essa non presenta una piattaforma operaia. Alla fine, quello che vuole ArcelorMittal lo abbiamo capito; quello che vuole fare il governo per mantenere Mittal pure... Ciò che non si è capito è la piattaforma dei sindacati, quali sono gli obiettivi per difendere lavoro, salari, sicurezza, ambiente…
19 anni privata - quindi si è visto come se ne è "occupato" lo Stato; come è già successo, lo Stato si prende aziende in crisi, le rimette su e dopo un pò le restituisce sottocosto ai capitalisti privati, internazionali o nazionali che siano; per quanto riguarda poi la "riconversione", lo Stato si comporterebbe come un qualsiasi padrone, deve realizzare profitti. E anche la "riconversione" deve garantire profitti - il problema non è mai cosa si produce ma come si produce, e in una società capitalista anche lo Stato si comporta come un imprenditore. L'Usb quindi scegliendo la via della chiusura fabbrica/riconversione economica, o una via confusa su "nazionalizzazione", elude lo scontro diretto qui ed ora contro ArcelorMittal e i piani in corso del governo e anch'essa non presenta una piattaforma operaia. Alla fine, quello che vuole ArcelorMittal lo abbiamo capito; quello che vuole fare il governo per mantenere Mittal pure... Ciò che non si è capito è la piattaforma dei sindacati, quali sono gli obiettivi per difendere lavoro, salari, sicurezza, ambiente…
Lo
Slai Cobas per il sindacato di classe fa appello a continuare la
lotta, ma su una piattaforma operaia autonoma a non avere nessuna
fiducia nel governo/istituzioni regionali e locali, ma solo nella
lotta e nelle proprie forze.
Serve
ora la ribellione operaia dal basso, serve un gruppo operaio legato
ai lavoratori indipendemente dalle tessere sindacali che prenda la
testa della lotta, prima come forte minoranza classista e combattiva
e poi raccolga la forza di massa dei lavoratori.
LA
PIATTAFORMA DELLO SLAI COBAS SC - CHE VALE ORA E ANCHE SE VA VIA
MITTAL
-
Difesa di tutti i posti di lavoro, cassintegrazione al 100%
-
Rientro dei cassintegrati, compresi quelli in Ilva AS
-
nessun licenziamento alle Ditta dell’appalto
-
Difesa del salario
-
Riduzione dell'orario di lavoro a parità di paga
-
Accelerazione con organico interno dei lavori di ambientalizzazione,
bonifica, risanamento impianti,
- Regolazione dell'eventuale esubero solo con provvedimenti di prepensionamento dei lavoratori (amianto - 25 anni bastano).
- Regolazione dell'eventuale esubero solo con provvedimenti di prepensionamento dei lavoratori (amianto - 25 anni bastano).
Dall'incontro
telematico governo-commissari Ilva-sindacati nessun passo avanti per
i lavoratori
Nessuna fiducia su governo, Istituzioni, fiducia solo nella lotta su piattaforma decisa dagli operai
Slai Cobas per il sindacato di classe - slaicobasta@gmail.com 3475301704 via L. Andronico, 47 TA
- tarantocontro.blogspot.com
Nessuna fiducia su governo, Istituzioni, fiducia solo nella lotta su piattaforma decisa dagli operai
Slai Cobas per il sindacato di classe - slaicobasta@gmail.com 3475301704 via L. Andronico, 47 TA
- tarantocontro.blogspot.com
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