Lo Slai Cobas per il sindacato di classe esprime la massima solidarietà agli operai del Cantiere Navale di Palermo, quasi tutti della Fiom, colpiti dalla repressione aziendale avallata dal Tribunale di Palermo.
La querela della Fincantieri contro questi lavoratori per “danneggiamenti”, “violenza privata” e “manifestazione non autorizzata”, come riportano i giornali di oggi, è a dir poco grottesca visto che le lotte di quei giorni del 2011 erano più che giustificate dalla necessità di salvaguardare il posto di lavoro messo in serio pericolo da una direzione aziendale che di fatto sta smantellando le strutture produttive e ha mandato in malora i bacini di carenaggio, e che negli anni non solo ha ridotto drasticamente il numero degli operai attivi attraverso uno stillicidio di “mancate assunzioni” e l’utilizzo selvaggio dei lavoratori delle ditte esterne che notoriamente sono i più sfruttati e i più ricattabili, ma anche attraverso lunghissimi anni di cassa integrazione che hanno fatto risparmiare all’azienda centinaia di milioni pagati dalla collettività, mentre le casse dell’azienda si gonfiavano di milioni di utili e le tasche dei dirigenti di sostanziosi stipendi pubblici!
Le accuse agli operai sono ancora più grottesche dato che inoltre in tutti questi ultimi anni diversi dirigenti della Fincantieri sono stati dichiarati colpevoli e responsabili della morte di tanti operai deceduti a causa dell’amianto respirato sul posto di lavoro. Sono i responsabili di questo stato di cose che devono essere portati sul banco degli imputati e non gli operai che lottano per i loro diritti.
Slai Cobas per il sindacato di classe Palermo
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