comunicato
Venerdi’ 6
marzo si torna in tribunale a Taranto – presso caserma dei vigili del
fuoco – per la nuova udienza del processo a Riva e complici.
C'è la
continuazione degli interventi della Procura per sostenere la richiesta del rinvio
a giudizio degli imputati e viene approfondita la parte riguardante le ultime
morti sul lavoro in fabbrica:
Claudio
Marsella al reparto Mof e Francesco Zaccaria per il crollo della gru al porto.
Anche per
queste morti, operai Ilva-lavoratori cimiterial –cittadini dei Tamburi e PaoloVI
si sono costituiti partecivile, cosi’ come lo Slai Cobas per il sindacato di
classe.
Sono parte
civile anche i familiari dei due operai morti.
Il padre di
Zaccaria è stato ed è in questi tempi assai impegnato per rivendicare giustizia
e per contribuire perchè non ci siano più morti come quella di suo figlio in
fabbrica.
Giustizia e
risarcimenti che ora si vorrebbero negare ancor prima che il processo vero e
proprio cominci, per effetto del decreto Renzi sull’ilva e per il meccanismo
infernale di dichiarazione di insolvenza e amministrazione straordinaria che
dovrebbe mettere al riparo aziende Riva e responsabili di esse in questo
processo.
L’azione
legale dello slai cobas per il sindacato di classe e delle parti civili da esso
organizzate con i loro avvocati Bonetto-Silvestre-Lamanna-Soggia-Ottino in
questo processo, mira a far saltare questa ipotesi come ogni manovra della
difesa degli imputati e ad andare al processo vero e proprio, dopo la
conclusione dell’udienza preliminare, perchè i responsabili di
morti,disastro ambientale e pericoli di malattia e morte paghino con le
condanne e che che ci siano giustizia e risarcimenti attingendo ai patrimoni e
alle ricchezze degli imputati e delle aziende di Riva responsabili recuperati
dai paradisi fiscali in cui sono state nascoste.
Ma non basta
l’azione in tribunale per ottenere giustizia.
All’ombra
del clima creato da padroni e dal governo Renzi abbiamo avuto delle gravi
sentenze in tribunali e nella cassazione per altri processi, dall’Eternit alla Thissenkrupp
all’Enel di Turbigo ecc.,
mentre lo
stesso governo Renzi con il decreto Ilva ha stabilito l’impunità in materia di
salute e sicurezza in fabbrica e territorio per i commissari nel periodo della
amministrazione straordinaria e con la legge sui reati ambientali ha previsto
sconti di pena e assoluzioni per quei padroni e altri soggetti responsabili che
si 'ravvedano' dopo aver provocato morti e malattie di operai e cittadini
Dobbiamo
lottare nei processi, sui posti di lavoro e nelle piazze contro tutto questo e
fare si che il processo Ilva non faccia la stessa fine..
Per
questo – in collaborazione con la Rete Nazionale per la Sicurezza e Salute
sui Posti di Lavoro e sul Territorio – organizziamo due momenti di
incontro, discussione e mobilitazione in marzo a Taranto, e a Torino il
20 marzo – teatro dei processi Eternit e e Thyssenkrupp- per fare
chiarezza sulle questioni, definire piattaforma e linee di azione nazionale con
il concorso di tutte le forze che vogliano unirsi su questo fronte, per
organizzare iniziative in altre città in maggio e arrivare a una manifestazione
nazionale a Taranto quando inizierà il processo vero e proprio.
slai cobas
per il sindacato di classe taranto
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nazionale per la sicurezza e salute sui posti di lavoro e territorio
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