Il decreto Renzi ha dichiarato lo stato di
insolvenza di Ilva spa, mettendola in amministrazione straordinaria e di fatto
in uno stato di fallimento verso tutti i creditori.
Questo è stata la base per cui nel
processo Ilva, il Gup Gilli ha escluso Ilva spa dai risarcimenti verso le parti
civili.
MA QUALI CONTI (VOLUTAMENTE) IL GOVERNO HA
FATTO?
E' evidente che il decreto si è voluto
fermare alla mera fotografia delle casse attuali dell'Ilva spa, di ciò che
appare in superficie e risulta ufficiale.
MA TUTTI SANNO BENE CHE I VERI SOLDI SONO
STATI NASCOSTI NEI PARADISI FISCALI!
Riva attraverso operazioni societarie di
vera e propria truffa, ha svuotato l'Ilva e riempito le casse nei paradisi
fiscali di quei profitti fatti sullo sfruttamento e anche sul sangue degli
operai dell'Ilva.
Lo scopo, evidente, è stato di salvare
l'Ilva e i Riva, e rispondere così con un altro attacco provocatorio ai
lavoratori e alle masse popolari di Taranto.
QUINDI LA DICHIARAZIONE DI INSOLVENZA
DELL'ILVA COPRE QUESTA TRUFFA DI RIVA ED E' ESSA STESSA UNA TRUFFA!
Truffa che va denunciata, contrastata in
tutte le forme, a partire dal processo! Perchè l'Ilva e i Riva paghino!!
SLAI COBAS per il sindacato di classe
TA. 23.3.15
Su questo riportiamo uno stralcio
chiarificatore della politica dei Riva dal Dossier "L'impero economico
della famiglia Riva", fatto dallo Slai cobas per il sindacato di classe.
"...Alla fine del 2012, in piena
bufera giudiziaria, le società lussemburghesi dei Riva sono state oggetto di
alcune operazioni che hanno modificato l’assetto del controllo dell’Ilva...
Il 26 luglio ‘12 - l’acciaieria di Taranto
viene sequestrata e il fondatore del gruppo, l’ottantaseienne Emilio, finisce
agli arresti domiciliari. Lo stesso provvedimento tocca al figlio Nicola e a
sei dirigenti…
Proprio quel giorno, il 26 luglio, nelle
stanze ovattate di uno studio notarile lussemburghese, prende il via il
progetto di fusione fra la StahlbeteiliGungen Holding e la Parfinex, una
società lussemburghese dei Riva...
Il 5 ottobre 2012 in Lussemburgo, prende
il via lo scorporo dalla Stahlbeteili Gungen Holding del 25,38% dell’Ilva che
viene conferito alla Siderlux, l’altra società controllata al 100% da Riva
fire. Mentre nella Stahlbeteili Gungen restano soprattutto le attività estere
dei Riva.
Il 17 ottobre 2012 - l’assemblea di Riva
Fire sancisce la cessione del ramo di azienda che produce e commercializza i
prodotti lunghi a favore della controllata Riva Forni Elettrici, a cui peraltro
passano anche riserve per 320,6 milioni di euro di Riva Fire. A quest’ultima
resta, quindi, il business dei laminati piani a freddo e a caldo. Ma nella
Parfinex c’erano soldi dell’Ilva!
Infatti tra il 1996 e il 1997 600 milioni
di dollari sono spostati dall’Ilva alla controllata lussemburghese Parfinex.
Nel 1996 Parfinex viene ricapitalizzata con 98 milioni di dollari provenienti
dall’Ilva International Spa e l’anno successivo altri quattro aumenti di
capitale
a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro
trasferiscono ulteriori 500 milioni dall’Ilva...
Inoltre. Le società lussemburghesi del
gruppo (Ilva International SA, Stahlbeteiligungen Holding, Utia e Parfinex) non
hanno dipendenti e da alcuni primi indizi risulterebbero gestite dall’Italia: si
tratta quindi di società fasulle, esterovestite, utili solo per le conseguenze
fiscali...
...(e) a nascondere i veri profitti fatti
sullo sfruttamento degli operai dell’Ilva!...
...Dunque, l’Ilva è controllata per l’87%
del capitale dalla Riva Fire, la quale, risalendo negli intrecci delle società,
è posseduta per il 39,9% dalla Luxpack di Curaçao attraverso le società
lussemburghesi e la holding olandese. Ma a chi è intestato il restante
pacchetto del 60,1% della Riva Fire? Dietro c’è sempre la famiglia milanese, ma
la proprietà è stata schermata da una società fiduciaria...".
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